Cultus Sanguine – “Shadows’s Blood” (1997) raccontato da Joe Ferghieph

Joe: Voce
Roberto: Chitarra e Basso
Daniele: Tastiere
Vito: Batteria

Parlare di “Shadows’s Blood” è una cosa che mi riempie di piacere, sembra ieri che lo abbiamo generato ma sono già volati 24 anni…

Fondai i Cultus Sanguine insieme all’amico Roberto dei MonumentuM, dopo aver individuato quale sarebbe stata la direzione musicale e decidemmo di coinvolgere Vito alla batteria e Mauro alle tastiere. Con questa formazione iniziammo a comporre e a far circolare nel circuito underground alcune registrazioni delle nostre prove. La label milanese Wounde Love ci offrì subito di realizzare un mini CD di tre pezzi che garantì una grossa circolazione al nostro nome.

Dopo aver realizzato il primo mini CD, la nostra formazione vide un cambio importante: Daniele prese il posto di Mauro, non più coinvolto dalle nostre sonorità, alle tastiere, e il suo stile diede un forte connotato al nostro sound. Con questa nuova line-up iniziammo a provare e a comporre nuovi brani, tre di questi – “The Calling Illusion”, “Il sangue” e “On These Nocturnal Wings” – vennero registrate e diedero forma ad un promo su cassetta destinato alle etichette.

Tra le varie label interessate, c’era la britannica Candleight, all’epoca molto in auge per aver fatto uscire i debutti di Emperor ed Enslaved. Essendo già pronti tutti i brani, nell’aprile del 97 ci chiudemmo nello studio milanese Settenote e creammo l’album che perfezionò il dark metal sound abbozzato nel mini di debutto.

“Shadow’s Blood” è oscuro, maledetto e tetro. Mischia doom, black e dark sound in un connubio personale che ci ha da sempre caratterizzati. All’epoca i vari funeral, depressive metal ancora non esistevano e forse in parte ne siamo i colpevoli. Noi abbiamo mischiato quelle che sono le nostre principali influenze come Celtic Frost, Christian Death, Candlemass, Bauhaus, Death in June e Death SS e rese ancora più tetre.

L’artwork, tutto composta da foto post mortem di fine 800, è molto forte e descrive benissimo quella che è la musica da esso avvolta.

Subito dopo la sua uscita, Roberto lasciò la band per concentrarsi sui MonumentuM, il suo posto venne preso da Federico e iniziammo anche a suonare live.

A distanza di molti anni adoro ancora “Shadows’ Blood”, e ancora oggi suoniamo live diversi brani, tra cui “Il sangue”, uno dei nostri marchi, caratterizzato dal cantato in italiano. Sicuramente questo album ha definito quello che sarebbe stato il nostro percorso musicale, affinato con “The Sum of All Fears” del 1999 e dal prossimo album “Dust Once Alive” che porterà il buio ad un livello superiore.

Grazie Giuseppe ed a Il Raglio del Mulo per avermi dato occasione di ricordare un capitolo molto importante Preparatevi ad immergervi in “Dust Once Alive”

Joe Ferghieph

01. The Calling Illusion
02. Il sangue
03. Shadows’ Blood
04. We Have No Mother
05. The Graves Forgot My Name
06. Lady of Lies
07. On These Nocturnal Wings
08. Le tombe
09. Silent Tunes of Falling Blood
10. Among Shadows