
Tommy Guitars, Keyboards, Effects
Chicco Bass, Bass (fretless)
Peso Drums, Percussion
La genesi di “Tribe” segna un deciso spartiacque con il metodo compositivo che i Sadist avevano utilizzato fino a quel momento. La fuoriuscita del bassista originario Andy, divenuto anche cantante nell’album di debutto “Above The Light”, e l’ingresso di due nuovi musicisti assolutamente estranei al genere fin lì proposto dai Sadist, mi spinse ad accentrare il processo compositivo, che ai tempi del primo album avveniva in sala prove, durante ore di improvvisazione.
All’epoca avevo da poco acquistato un piccolo registratore multitraccia a cassetta, che in modo piuttosto macchinoso mi consentiva di realizzare dei provini più o meno decenti dei brani che stavo componendo. Con la presunzione tipica dei vent’anni, avevo deciso di scrivere non solo le parti di chitarra e di tastiera, ma addirittura gli arrangiamenti di basso e batteria, registrando tutte le parti in autonomia con l’ausilio dei sinth. La cosa sembrò non dispiacere al resto del gruppo, che comunque integrò le mie idee e contribuì ad arricchire le composizioni. In questo senso, sia Chicco, ottimo bassista di estrazione funky, che Zanna, personaggio ecclettico ed estraneo ai canoni del tipico cantante death metal, riuscirono ad inserirsi perfettamente nelle trame delle nuove composizioni.
Man mano che i brani prendevano forma, era sempre più evidente che il materiale sarebbe stato parecchio sperimentale e molto meno barocco rispetto all’album di debutto. Nelle nuove composizioni avevo cominciato ad inserire molti elementi etnici, osando e sperimentando parecchio in termini di suoni dei sintetizzatori che usavo all’epoca, e quindi iniziarono a spuntare fuori bouzuki, sitar e percussioni di vario tipo, che però non erano semplici colori, ma spesso acquisivano centralità e definivano un identità sonora ben precisa. Questo porto all’idea di intitolare l’album “Tribe”, strutturando una sorta di concept, dove ogni brano, sia dal punto di vista sonoro che da quello lirico, evocava tribù o popoli diversi.
Ecco quindi brani come “India”, dove appunto il sitar apre il brano e struttura il riff portante, o “The Reign of Asmat”, con percussioni tribali che evocano un atto di cannibalismo perpetuato appunto da questa tribù della Nuova Guinea, o ancora “From Bellatrix To Betelgeuse”, in cui la freddezza del DX7 suggerisce immaginari viaggi tra costellazioni.
Mancava giusto una copertina altrettanto evocativa, ed ecco che sfogliando una vecchia enciclopedia su popolazioni indigene, trovata in casa dei miei genitori, salta fuori questa foto di questo ragazzino selvaggio che si arrampica agilmente su un albero.
Era l’epoca di album clamorosi, su tutti “Focus”, che stavano definendo un nuovo modo di concepire la musica estrema, e noi abbracciamo questa nuova filosofia, senza abdicare comunque ad una ricerca di una nostra personale voce all’interno di questo movimento, di cui all’epoca non si conosceva neppure la denominazione precisa. L’aspetto ironico della storia, è che la maggior parte di questi lavori e di queste band, all’epoca non vennero accolti proprio benissimo! Band come Pestilence, Atheist e i già citati Cynic, si sciolsero dopo tour disastrosi o vendite assolutamente sotto le aspettative. Anche “Tribe”, per esempio, fu recensito molto male in Germania: l’aura di mitizzazione dell’album arrivò anni dopo, anche se il disco ebbe un ottimo riscontro in Giappone.
Comunque la tedesca Rising Sun, che stava producendo un altro album mitico dell’epoca, “Holy Land” degli Angra, decise di investire sulla band, acquisendo la licenza dello stesso, e mandandoci in tour in Europa con Edge Of Sanity, Dew Scented e Lake Of Tears.
Nonostante la proposta musicale non convenzionale, dal vivo la band funzionava, e questo ci consentì di consolidare un status di band di culto.
Non ultimo, in modo assolutamente imprevedibile, arrivò la diffusione del video clip della title track dell’album, su quello che all’epoca era un canale assolutamente precluso alle band metal italiane: MTV, nel famoso programma Headbangers Ball.
Tommy Talamanca

Escogido
India
From Bellatrix to Betelgeuse
Den siste kamp
Tribe
Spiral of Winter Ghosts
The Ninth Wave
The Reign of Asmat
