Black Widow – Sleeping with the angels

Un Clive Jones senza peli sulla lingua, quello che si è sottoposto al fuoco di fila delle mie domande. L’inglese a ruota libera ha parlato del nuovo album dei suoi Black Widow, dei suoi ex compagni di avventura, dei Black Sabbath, dei Ghost e degli Slipknot. Non ha risparmiato neanche aneddoti curiosi per gli amanti degli autori di “Sacrifice”. Mai in tanti anni di interviste mi era capitato di incrociare una persona così cortese e disponibile.

Ciao Clive, è un vero onore per noi di rawandild.com ospitare un pezzo di storia del rock!
Ciao Giuseppe, per me è molto strano essere qui, dopo ben quaranta anni, a parlare nuovamente dei Black Widow e di un nuovo album.

Appunto quaranta anni: come e quando hai capito che era giunto il momento di scrivere una nuova pagina nella storia dei Black Widow?
Era da un bel po’ che avevo in mente di contattare Geoff per rimettere su il progetto. Fortunatamente anche lui era della stessa idea. Eccoci qui!

Chi ha ascoltato la vostra intera discografia, e non il solo “Sacriface”, sa che ogni album è diverso dal precedente. Quindi non deve sorprendere se “Sleeping With The Demons” non ha nulla in comune con i suoi predecessori e rappresenti lo spirito attuale dei Black Widow. Vorrei però sapere se le canzoni finite nell’album sono state composte nel giro di poco tempo o se rappresentano il frutto di un lavoro svolto nei quaranta anni che separano le vostre ultime due fatiche discografiche.
Tutte le canzoni, a eccezione di “Evil Clock, sono state scritte per “SWTD”. Sia io che Geoff abbiamo composto la maggior parte dei pezzi per conto nostro, ci siamo passati solo alcuni brani perché eravamo convinti che l’altro avrebbe potuto aggiungerci qualcosa di buono. Non volevamo e né potevamo fare un altro “Sacrifice”. Alcune recensioni hanno sottolineato questo aspetto come se fosse una colpa. Questi recensori dimenticano che il nostro primo album è stato per anni ai margini della storia del rock, improvvisamente ora è considerato un disco di culto. Sinceramente io non so più cosa pensare!

L’album si apre con “Hail Satan”, un brano che ho definito una “Come To The Sabbat” in versione Agony Bag. Intendo dire che il misticismo che permeava la vostra vecchia song è stato sostituito con una vena pazza e ironica più vicina alle cose degli Agony Bag. Sei d’accordo con me?
Mi piace da matti sapere che molti critici considerano “Hail Satan” una nuova “Come To The Sabbat”, perché è proprio quello che volevo! Ho sempre pensato che non ci sia mai stata un’altra canzone che suona come “Come to The Sabbat”, per questo ho usato la stessa idea di fondo: i cori iniziali, il flauto e i tamburi in stile giungla. Credo che questo brano sia uno dei migliori dell’album, anche se non mancano di certo i buoni pezzi. Per quanto concerne quel feeling Agony Bag di cui parlavi, credo che sia dovuto soprattutto alla mia voce che da un tocco di pazzia al tutto, è un peccato che “Come To The Sababth” non lo possieda. Comunque “Hail Satan” è sicuramente un pezzo più BW che AB!

Come è nata la collaborazione con Tony Martni, ex singer dei Black Sabbath?
Credo che chiedere a un membro dei Black Sabbath, dopo essere stati dei rivali negli anni 70, di partecipare a un nostro album, sia stata una grande idea. Ho semplicemente contattato Tony e lui ha candidamente ammesso di non sapere nulla di quel periodo delle nostre due band! Comunque ci ha raggiunto con la sua dolcissima moglie, Carol, e noi abbiamo suonato per lui alcuni pezzi. Molti erano già pronti in quel momento, per questo abbiamo lasciato a lui la libertà di scegliere quello da cantare. Lui ha puntato dritto su “Hail Satan” . Poi ci ha dato alcuni consigli sugli arrangiamenti e sull’ordine in cui inserire le canzoni nell’album. In un solo colpo abbiamo trovato una gran voce e un’ottima persona!

Prima accennavi a quella cosa della rivalità tra le due band, per questo molto spesso quando si parla di voi, si tira in ballo il nome dei Black Sabbath. Ti infastidisce la cosa?
No, anzi ne sono fiero! I Black Sabbath hanno avuto un grande successo in quel periodo e sono stati capaci di capitalizzarlo, mentre noi in questo non siamo stati bravi. Ho sempre amato i loro lavori. Anni fa ho suonato con una loro tribute band olandese, abbiamo fatto insieme “Plant Caravan” e “Paranoid”. Potete trovare dei filmati su youtube.

A questo punto non posso non chiederti cosa ne pensi della loro reunion?
Sicuramente una bellissima notizia, non vedo l’ora di ascoltare il loro primo album dopo decenni con la line-up originale. Credo che opteranno per il loro solito stile, ma anche loro, come noi, cercheranno un sound più attuale. Non dimenticare che dopo i primi album, hanno anche sperimentato soluzioni nuove, come in “Techincal Ecstasy”. Bill Ward mi ha mandato un messaggio nel quale mi augurava ogni bene per il nostro nuovo album, questo è comportarsi da professionista. Comunque i BS molto spesso mi contattano, ricordo ancora con piacere i loro auguri in occasione del mio matrimonio. Spero di avere l’opportunità di rivederli nel loro prossimo tour. Buona fortuna ragazzi!

Uno degli apici del disco è “Even the Devil Gets the Blues”, brano che vede come ospite Kay Garret. Come è stato tornare a lavorare con lei? E come mai proprio un blues?
È stato come tornare ai tempi dei Pesky Gee! Siamo sempre rimasti in contatto in questi anni, così le ho chiesto se potesse essere interessata, nonostante lei non entrasse in uno studio di registrazione da un bel po’. Ha una voce straordinaria, peccato che non abbia avuto il successo che meritava. Di certo è stata una fonte di ispirazione per altre cantanti. Non è stato facile trovare un brano adatto per lei, volevo tornare alle sue radici blues mentendo, però con tematiche legate alla magia nera. Ricordo che era molto nervosa e preoccupata prima di entrare in studio, ma alla fine se l’è cavata alla grande. Spero di tornare a lavorare con lei in futuro. Kay non è stata l’unico ex membro dei PG che mi ha aiutato, per esempio Chris Dredge, chitarrista e grande artista, ha fatto un disegno da donare ai fan. In generale sono rimasto in ottimi rapporti con tutti gli ex membri, sfortunatamente loro sono sparsi in giro per il mondo, per questo motivo non è stato possibile lavorare con loro. Inoltre vorrei ringraziare alcuni fan della band che mi hanno dato una mano in questi anni, mi riferisco a Pasi Koivu , che è stato fonte di ispirazione per il brano “Party Time For Demons”, e Sylvie, una fan Canadese, che ha scritto un grande testo per “That’s When Evil Touched Me”. Trovo che sia meraviglioso coinvolgere i fan nella stesura di un album, permettendo loro di entrare in qualche modo nel music business.

Alcuni brani del disco rappresentano un mini-concepet, ti andrebbe di parlarne?
Sono brani scritti da Geoff, per questo non è facilissimo per me parlarne. Posso dirti che è una sorta di “Predatori Dell’Arca Perduta”, con un tocco di magia in più e un alone di ironia. A Geoff è sempre piaciuto, anche nei vecchi album dei BW, scrivere dei brani che seguissero una sorta di canovaccio, io preferisco buttar giù dei pezzi che abbiano un senso individualmente. Posso dirti che ho appena terminato di scrivere un mio musical, “Metal Heart”, ma non è facile in questo periodo portare in scena un’operazione del genere.

Il disco si conclude con “Evil Clock”, una bonus track che riprende in chiave moderna lo stile di Sacrifice. Credi che questo sia il primo passo verso una nuova dimensione sonora della band?
“Evil Clock” è un brano scritto in origine per gli AB. Un nostro fan tedesco, Stephan Bender, conosciuto mentre ero in tour con gli AB, mi chiamò tempo fa per registrare alcune nuove canzoni. Il risultato è l’Ep “Piss Out Your Trash”, disponibile su ITunes. Alcune canzoni sono rimaste fuori dal quel progetto, “Evil Clock” è una di queste. Purtroppo Stephan è passato a miglior vita, per questo io e Geoff abbiamo deciso di rendergli omaggio inserendo questo brano, anche se diverso dall’originale, come bonus track in “SWTD”. Lo so che questa canzone è molto più AB che BW, nonostante ciò un sacco di gente mi ha detto che è il pezzo migliore del disco! In realtà, ognuno mi segnala una propria canzone preferita! Non molte band possono vantarsi di avere un scritto un lavoro con più brani convincenti.

Al vostro successo iniziale hanno contribuito i vostri show dal forte sapore evocativo e provocatorio. Come saranno i concerti dei Black Widow attuali? Credi che sia possibile shoccare e/o stupire il pubblico dei concerti rock nel 2011?
No, non credo che sia possibile farlo oggi. Negli anni 70 siamo stati inseriti nella lista nera di un mucchio di locali! Un sacco di band ora cercano di riproporre quello che noi abbiamo fatto all’epoca. Posso citarti come esempio i Ghost, gruppo che sta ricevendo feedback positivi un po’ ovunque. I loro show colpiscono la fantasia dei più giovani solo perché non hanno mai visto in precedenza qualcosa del genere. La musica è buona, ciò nondimeno se ti presenti su un palco con delle maschere, non puoi tenerle sul viso per tutto lo show. Non riesci a trasmettere la tua personalità all’audience, risultando alla fine una sorta di caricatura nei tuoi costumi da monaco. Credo che lo stesso valga per gli Spipknot, dopo che hanno inizialmente stupito con i loro bei costumi, cosa mi danno per i restanti cinquanta minuti di concerto? Bisogna stare attenti, perché è sottile la linea da oltrepassare prima di trasformarsi nei The Wombles! (un gruppo pop inglese che indossa abiti raffiguranti pupazzi per bambini Ndr) I nuovi Black Widow dimostreranno che la magia nera può essere divertente e recluteranno nuovi giovani fan. Chi ha detto che la magia nera non può essere divertente? Il male vero è tutt’altra cosa…

Sinora ci siamo concentrati sul vostro presente, ti andrebbe di fare una disamina breve sui vostri precedenti album. Ovviamente iniziamo con “Sacrifice”.
Ti dirò tutta la verità su “Sacrifice”! Quell’album fu una grande idea del nostro batterista Clive Box. Jim Gannon, il nostro chitarrista dell’epoca, scrisse un grande storia e alcuni grandi pezzi. Sono deluso della produzione, se ne occupò il figlio del nostro manager mentre pomiciava con due ragazze in cabina di registrazione. C’erano delle imperfezioni, e sono ancora là dopo più di quaranta anni. Però mi piace sapere che oggi è un classico!

Con “Black Widow”, il vostro sound cambia. Come mai?
Il secondo album è stato un fiasco, sempre prodotto dal figlio del manager. Alcuni membri del gruppo, nonostante io e Clive Box fossimo contrari, decisero di eliminare ogni riferimento alla magia nera. Jim e Kip erano convinti di essere loro la band, così ci cacciarono. Salvo poi richiamarci immediatamente! Sono convinto che se avessimo lavorato tutti insieme, le cose sarebbero andate meglio. Tuttavia alcuni di noi erano sicuri di aver ricevuto in esclusiva da Dio il dono della musica. Alcuni pezzi, tipo “Mary Clark” e “Legend of Creation”, sono molto belli. Fu veramente terribile essere nella band in quel periodo, alcuni iniziarono a fare uso di droghe: l’inizio della fine. Questo disco è stato registrato due volte, la prima versione è andata persa (il nostro vero album fantasma). C’hanno detto che il master era completamente inutilizzabile, però la cosa non mi convince! Se fosse vero, come mai la versione primigenia di “Mary Clark” è stata utilizzata dal CBS per l’album Rock Buster? Mi farebbe piacere ritrovare le registrazioni originali.

Black Widow III” mostra un approccio maggiormente progressive. A cosa è dovuto questo mutamento di sound?
Ancora una volta l’album è stato prodotto dal “fattorino”, contro la mia volontà. Ma i due ragazzi (Jim e Kip Ndr) erano convinti di essere i possessori della verità e hanno voluto dire l’ultima parola in merito. La cosa non ha funzionato, sarò onesto: è il nostro peggiore album! Posso anche rivelarti che Geoff aveva scritto alcune belle canzoni, ma era troppo tardi ormai. Quando tutto era pronto, Jim fu buttato fuori dal gruppo. Non ci si poteva presentare dal vivo con lui in quelle condizioni, metteva a repentaglio la nostra reputazione. Dopo un casino in Norvegia, capimmo che con lui era finita. Il periodo senza di Jim fu molto divertente, fu sostituito alla grande da John Culley dei Cressida. Con lui fu molto più facile lavorare.

Black Widow IV” è il vostro disco “fantasma” per antonomasia. Lo consideri un vero e proprio album dei BW o una mera operazione postuma?
Eravamo rimasti senza etichetta e avevamo perso un sacco di opportunità di lavoro. Registrammo questo disco come demo, nella speranza di trovare qualcuno disposto a pubblicarlo. Lo ritengo grandioso, vivevamo un bel periodo. Eravamo appena tornati dal tour italiano in compagnia degli Yes, che ebbero una grande influenza sul songwriting di Geoff. Tutti eravamo entusiasti, tranne Kip che lasciò il gruppo per raggiungere Jim. La loro idea era di portare avanti uno show itinerante di magia negli States. Il progetto fallì miseramente. Abbiamo reclutato così Rick E, l’ex frontman dei Twisted Siter, purtroppo a causa della nostra reputazione macchiata, l’album è uscito solo dopo molto tempo. Il master è rimasto sotto il mio letto per circa dieci anni, l’ho tirato fuori quando un mio amico, che aveva appena aperto la Mystic Records, è impazzito quando ha saputo che avevo un album inedito e il demo originale di “Sacrifice” con Kay alla voce. Così la Mystic ha pubblicato entrambi, il secondo con il titolo di “Return to the Sabbat”.

BW IV” è uscito anche per la Black Widow Record, etichetta italiana che in questi anni ha proposto un vostro album live e un tribute. Cosa ne pensi di questi due lavori?
La BWR mi ha contattato, ho scritto alcune canzoni per loro e ho partecipato come ospite in alcuni dei loro album. Ho fatto, in stile “Come To The Sababt”, per loro anche un’intro da inserire nel tribute album a noi dedicato. Nella tracklist troverai indicato “Intro”, io avevo chiamato il brano “Theme for Abingdonia”, dal nome della strada in cui vivevamo noi BW a Leicester. Il tribute è grandioso, alcune versioni sono completamente differenti dalle nostre!

Questi due ultimi album più la partecipazione in “SWTD” di Paolo Negri, tastierista dei nostri Wicked Minds, sembrerebbero dimostrare un forte legame tra voi e l’Italia…
Sì, Paolo è sempre stato un nostro fan e quando gli ho chiesto se voleva prendere parte al progetto, ha detto subito sì. Abbiamo avuto con noi il miglior tastierista del mondo, questo è fantastico! Inoltre, io ho suonato il flauto sul suo album, “The Great Anything”, così ho restituito il favore! Noi abbiamo moltissimi fan in Italia, in tanti ricordano ancora il nostro tour in compagnia degli Yes nei primi anni 70.

Apro una piccola parentesi da fan: credi che sia possibile in futuro il ritorno degli Agony Bag?
 Gli Agony Bag sono stati un grande divertimento. Si reggevano soprattutto sull’energia espressa dal vivo, come dimostra un video di “Rabies Is A Killer”, risalente al 1980, disponibile su Youtube. Da’ un’occhiata in giro e dimmi, se sei capace, un’altra band che abbia fatto o che fa sesso sul palco! Tu non sai quanto mi rende triste sapere che Geoff, il bassista degli AB, ha un cancro. Clive Box vive in Francia e Bruce, che incontro spesso, non suona più molto. Comunque i nuovi BW sono molto simili agli AB, quindi non tutto è perduto! Ho ancora del materiale pazzesco scritto in quel periodo e un live mal registrato… (E me lo dici così? Ndr)

Ti ringrazio per la tua disponibilità e lascio a te la conclusione di questa lunga chiacchierata…
Ti ringrazio per avermi fatto raccontare la storia dei BW dal mio punto di vista! Vorrei anche dire che abbiamo letto moltissime recensioni positive di “SWTD” e pochissime stroncature. Un ragazzo ha ammesso di averne scritto male solo perché è stato il giornale a chiederglielo… Voglio concludere questa intervista con una notizia negativa, anche se la cosa mi rattrista: mi è stato diagnosticato un cancro, quanto prima sarò operato. Sto rispondendo a questa intervista nel cuore della notte nel tentativo di scacciare via questo pensiero. I vostri auguri saranno tutti graditi. Scrivetemi pure collegandovi al sito http://www.blackwidowrockband.co.uk, cercherò di rispondere a tutti. Un grazie a coloro che ci hanno aiutato in questi anni, io e Geoff vi amiamo! Ah, dimenticavo, dal nostro sito potrete scaricare gratuitamente un singolo, “Christmas Time For Demons”, che abbiamo registrato per puro divertimento!

Black Widow - Sleeping with Demons - Amazon.com Music

Intervista originariamente pubblicata su www.rawandwild.com nel 2011 in occasione dell’uscita di “Sleeping With The Demons 
http://www.rawandwild.com/interviews/2011/int_black_widow.php