Ancora una sorpresa positiva dall’underground tricolore, freschi d’esordio i Last Century ci hanno presentato “A State Of Being Aware” (Maculata Anima Rec.), album che presenta spunti interessanti e buone basi per un futuro radioso.
Ciao Roberto (Biasin – chitarra e voce), inizierei con le presentazioni: quando e come nascono i Last Century?
Ciao! I Last Century nascono sul finire del 2014 dall’incontro dei due chitarristi Roberto Biasin e Riccardo Signorini, poco tempo dopo si unirà alla batteria Giovanni Giustioli, Roberto passerà anche alla voce e, dopo numerosi avvicendamenti, l’attuale bassista Luca Piccolo. L’idea è sempre stata quella di proporre un thrash metal tecnico dalle forti influenze progressive.
Il primo tassello che è andato a suo posto è stato il singolo del 2016 “Call Of War”, che ricordi hai di quella prima uscita ufficiale?
Registrammo quella canzone nel garage di un amico, Riccardo Aruffo, ci mettemmo circa un giorno e fu la prima volta in studio, ovviamente eravamo inesperti ma facemmo comunque un tentativo. La prima volta che pubblichi una canzone è un’emozione nuova, perché vedi un pezzo che tu hai scritto uscire allo scoperto e senti i pareri delle persone, che non sono quasi mai come te li aspetti.
Nonostante la pubblicazione dell’EP, “Mandatory Disguise”, avete dovuto assestare nuovamente la line up per poter arrivare al primo disco. E’ stato frustante dover ripartire da zero o quasi prima di vedere realizzato il sogno del full length?
Nel periodo di “Mandatory Disguise” ci fu una buona attività live, cambiare i componenti non è facile soprattutto se hai concerti da suonare, ma noi ci siamo sempre arrangiati in qualche modo e raramente rinunciavamo… in un modo o nell’altro ce l’abbiamo sempre fatta.
Altro passo importante è stata la firma con la Maculata Anima Rec., come siete entrati in contatto con l’etichetta?
Cercavamo da tempo un’etichetta che potesse promuoverci, molte avevano esigenze assurde, costi proibitivi o semplicemente non facevano nulla per te. Maculata Anima nel suo piccolo c’è sempre, ti da una grossa mano, praticamente a costo zero, e crede realmente nella tua musica, valorizzandola.
A fare da apripista all’album in uscita, ci ha pensato il primo singolo “Slaves Of Time”, come è stato accolto?
“Slaves of Time” è stata protagonista del nostro primo videoclip, è stata accolta molto bene! Alla gente piace e per i nostri standard sta avendo buone visualizzazioni e ascolti.
Il 3 Ottobre ha visto la luce, finalmente, “A State Of Being Aware”. Siete soddisfatti del risultato finale?
Sì, è tutto esattamente come volevamo, il suono, le canzoni, siamo pienamente soddisfatti dal punto di vista artistico e tecnico.
E’ passato un mesetto dalla pubblicazione, avrete raccolto le prime impressioni di stampa e ascoltatori, che feedback state ricevendo?
Gli ascolti sono cresciuti e stiamo vendendo qualche copia… ma ce ne sono ancora molte, contattateci per averne una o ordinatela su Bandcamp!
Sognavate il vostro primo full, magari immaginavate di poterlo poi portare dal vivo: quando vi sta condizionando negativamente il blocco dei live?
Sono quasi tutti brani che suoniamo live da tempo in realtà, inoltre siamo riusciti a fare uno show ad Ottobre in compagnia dei Game Over, certo speriamo che questa situazione difficile si risolva!
La frustrazione, derivante dall’impossibilità di esibirvi, la state trasformando in energia positiva in sala prove per la scrittura dei nuovi brani?
Per ora ci stiamo concentrando sulla promozione di “A State of Being Aware”! Dategli un ascolto!
