“Escape from Illusion” è il terzo full della technical/brutal death metal band nostrana Cerebral Extinction, prodotto per la sempre attiva nel settore Amputated Vein Records. Oggi ci faremo una chiacchierata con il chitarrista Michele Leali per far meglio conoscere la band ai lettori de Il Raglio Del Mulo…
Allora Michele, innanzitutto i proverbiali ringraziamenti per esser quì, per la tua disponibilità a prender parte a questa intervista, ci puoi raccontare come la storia “Cerebral Extinction” ebbe inizio?
Ciao a tutti, la nostra storia musicale è iniziata dieci anni fa nel lontano 2013 dall’incontro tra il sottoscritto e il cantante Nicola Rizzotti con l’idea di provare a iniziare a scrivere musica insieme prendendo come punto di partenza il nostro amore per il brutal death, influenza che release dopo release ha preso forma e si è plasmata evolvendo il nostro primo stile. Il gruppo, come consuetudine, ha subito vari cambi di formazione, lasciando inalterato lo zoccolo duro composto da noi due.
Ci puoi presentare i componenti dell’attuale lineup?
Come già accennato pocanzi, oltre a me e Nicola alla voce, da circa tre anni si è aggiunto a noi Nicola De Micheli alla batteria e dall’anno scorso è entrato in formazione Wally Ache al basso fretless. Con questa formazione abbiamo registrato il nostro ultimo lavoro che si chiama “Escape from Illusion”, uscito nel luglio del 2022 per la casa discografica giapponese Amputated Vein che già aveva avuto modo in passato di supportarci e di cui siamo ampiamente fieri.
Qualcuno di voi è attivo in altri progetti musicali a parte i Cerebral Extinction?
Io ho un progetto da studio chiamato Arcana Imperii orientato sul black metal più sinfonico, ma ormai in standby da un po’ visto i crescenti impegni con i Cerebral Extinction, i quali portano via buona parte maggior parte del tempo e delle energie. Wally suona in una band grind bolognese chiamata Crisis Benoit e collabora come guest in vari gruppi.
Come definiresti così su due piedi la vostra proposta musicale?
La nostra musica, e in particolare quella dell’ultimo album, è indirizzata verso un technical death metal a tratti molto brutale e diretto, ma anche denso di parte melodiche e fughe che conferiscono una maggiore versatilità ai brani.
Quali sono secondo te le principali differenze tra l’ultimo “Escape from Illusion” e le vostre precedenti release?
Le differenze con le due precedenti release sono davvero enormi, con questo non voglio minimamente dire che i due primi album siano inferiori, sono solo diversi, ma sono molto felice che siano stati registrati così e a volte quando li risento rimango ancora basito dalla brutalità di alcuni brani davvero imponenti. Il terzo album è molto più personale, introspettivo e meno derivativo in primis. A livello di songwriting abbiamo epurato tutte quelle parti slam e classiche brutal death che erano evidenti e volute nei primi due album e di cui, ripeto, sono ampiamente soddisfatto. Sono presenti poche parti in blast beat, ma al contempo una varietà maggiore di pattern di batteria e delle linee vocali davvero molto fantasiose e variegate. Queste parti vocali sono dal mio umile punto di vista la miglior prova sostenuta finora da Nicola Rizzotti che ha saputo gestire sapientemente growl e scream. Per quanto riguarda invece le parti di basso fretless usato da Wally, la sua tecnica ha dato al disco una freschezza (nonostante la sua tenera età!) e un gusto che mai avevamo avuto in passato. Mi sento anche di citare il sapiente lavoro svolto dalla produzione che risulta molto meno caotica rispetto al passato, più fresca e aperta.
Quali sono le band più rappresentative e quelle che vi hanno ispirato musicalmente?
Tra le band che ci hanno ispirato di più citerei gli Archspire, Shadow of Intent, Inferi, Beneath The Massacre, Obscura, Death, Origin, giusto per citare qualche nome.
Chi sono i principali fautori del songwriting? Da cosa e come nasce un tipico brano targato Cerebral Extinction?
Per quanto concerne il lato compositivo dei brani, mi occupo di scriverne la struttura e lo scheletro sulla mia sette corde e questa è la prima parte del processo. Utilizzo poi Guitar Pro per fissare il progetto che poi trasmetto agli altri ragazzi per avere da loro un primo riscontro. Il tutto poi viene arrangiato tutti insieme in sala prove aggiungendo modifiche e cambiamenti con le linee di basso e batteria e infine aggiunte tutte le linee vocali. Questa è la parte più bella del processo creativo in quanto ci si unisce a dare quanto più colore alla canzone.
Quali sono i temi che trattate nei vostri testi?
I testi scritti dal nostro vocalist rappresentano stati d’animo e condizioni psicologiche del periodo che viviamo e in cui siamo nati. Lui è un amante dell’horror lovecraftiano e nei testi c’è molta base gothic noir.
Ecco una domanda che faccio tante volte perché vorrei sapere l’opinione delle band che intervisto a tal proposito. Qual è la tua opinione circa l’attuale scena undergroud della quale fate parte?
Credo che la scena in Italia sia più che viva che mai. Sempre un numero attivo di band si cimentano in tour all’estero, sempre un numero maggiore di band fanno uscire album con una certa costanza. Nello specifico ci sono band davvero valide e degne di attenzione e band che purtroppo per ragioni che davvero non capiamo rimangono relegate nel pantano dell’Underground per mancanza di originalità.
Siamo giunti alla fine Michele, ti rinnovo i miei ringraziamenti per aver accettato e preso parte a quest’intervista, auguro a voi un sincero “in bocca al lupo”, concludi pure come preferisci!
Ti ringrazio per questa opportunità e per esserti interessato a noi. Lascio alcuni link dove potete seguirci sui nostri social:
https://m.facebook.com/CerebralExtinction
https://instagram.com/cerebralextinction.official
https://cerebralextinction.bandcamp.com
Grazie a voi per l’attenzione e alla prossima!
