Interview by Vladimir (metalbite.com), click HERE for the original English version.
Intervista a cura di Vladimir (metalbite.com), clicca QUI per la versione originale in inglese.
La scena metal svedese ormai da tanti gode di una certa reputazione, grazie alle sue fantastiche band che spaziano dall’heavy metal, al power metal sino al death più estremo o melodico e al black metal. La cosa strana è che raramente qualcuno oggigiorno menziona il nome di uno dei padri fondatori della musica heavy metal sul suolo svedese, i veri pionieri che hanno dato il via a tutto e che hanno influenzato innumerevoli altre band che sono venute dopo. Quei padri fondatori non sono altro che gli Heavy Load da Stoccolma, in attività dal 1976, quando l’heavy metal stava iniziando a diffondere la sua fama in tutto il mondo. La band si è riunita con successo nel 2017 dopo 30 anni di assenza, e ha recentemente pubblicato il nuovissimo quarto album ufficiale “Riders Of The Ancient Storm”. Qualche tempo dopo aver ascoltato il nuovo album degli Heavy Load, mi sono messo in contatto con il cantante e chitarrista della band Ragne Wahlquist, che alcuni di voi forse ricordano come produttore di altri classici svedesi come “Epicus Doomicus Metallicus” e “Nightfall” dei Candlemass e “December Moon” dei Morbid. Unitevi a me in questo viaggio con Ragne Wahlquist degli Heavy Load, nel quale parleremo del nuovo album, della reunion della band, del loro status attuale nella scena, della situazione dell’heavy metal tradizionale nell’era moderna e di molte altre cose… (Vladimir)
Ciao Ragné! Prima di tutto, vorrei porgerti un caloroso benvenuto a nome della squadra MetalBite. Come stai, fratello?
Grazie, tutto sta girando in modo fantastico. Proprio oggi, “Riders Of The Ancient Storm” ha raggiunto il primo posto nella classifica svedese dei dischi in vinile più venduti della settimana 46. Devo dire che è rivoluzionario e inaspettato. Indipendentemente da ciò, va tutto bene in ogni senso. Molte belle, si potrebbero definire fantastiche, le recensioni e meravigliosi i commenti dei fan sul nuovo album. Mi sento alla grande e non vedo l’ora di incontrare il nostro pubblico con gli altri ragazzi della band, e, insieme al pubblico, creare quella magia che solo i concerti heavy metal possono offrire. Già pregusto come andrà.
Ho appena ascoltato il vostro nuovo album “Riders Of The Ancient Storm” ed è fantastico. Questo è il vostro primo lavoro dopo 40 anni, dalla pubblicazione del vostro terzo full-length “Stronger Than Evil” e segna anche il ritorno in gran forma della band. Come sono andate le cose per questo nuovo album?
Vlad, dici che “Riders Of The Ancient Storm” è un “album fantastico”?! Grazie mille per avermi riportato la tua opinione. La registrazione è stata una grande avventura in termini di suoni, melodie e ritmi. Molte idee sono state testate e sviluppate nelle canzoni. Sette di loro sono finite sull’album, otto sulla versione CD. Abbiamo scritto un sacco di canzoni e ne abbiamo registrate diverse. Abbiamo anche del materiale per il prossimo album. Due canzoni per il prossimo album devono solo essere mixate. Per “Riders Of The Ancient Storm”, volevamo un vinile con un suono davvero buono, e quindi abbiamo dovuto ridurre i tempi di riproduzione e scegliere quali canzoni avrebbero fornito un mix che pensavamo avrebbe rappresentato al meglio un nuovo album degli Heavy Load, un album valido per il 2023. Abbiamo voluto fare ciò che facevamo durante le registrazioni degli album negli anni ’80, cioè lavorare in uno studio analogico. Per noi questo è il modo più naturale e stimolante di lavorare. Inoltre, volevamo libertà artistica. Dagli anni ’70 e fino all’allagamento del nostro secondo studio, nel Capodanno 2000/2001, gli Heavy Load avevano il proprio studio. Inizialmente era una sala prove che col tempo si è evoluta in uno studio. Successivamente ci siamo trasferiti a Solna dove abbiamo costruito un grande studio, il secondo. In questi studi, si potrebbe dire, gli Heavy Load avevano la loro casa. Ora necessitavamo di una nuova casa creativa per la nostra musica. In una palazzina indipendente di mia proprietà abbiamo creato uno studio completamente attrezzato in analogico. Disponiamo di un mixer con 40 canali degli anni ’70 con un suono fantastico, un registratore a 32 canali su nastro da 2″ ma anche un 24 canali su nastro da 2″. Quindi mixiamo su nastro da ¼”, incidiamo e masterizziamo da quel mix. Allo stesso tempo, disponiamo di un sistema completamente digitale che utilizziamo quando scriviamo le nostre canzoni e ne facciamo delle demo. Infine, le registriamo sul registratore a 32 canali. Disponiamo di veri microfoni a valvole dei vecchi modelli per voce, chitarra acustica, e anche microfoni da stanza/ambiente per la batteria. La stanza della batteria non è isolata ed è costruita in legno per dare un’atmosfera calda e “naturale”, e un feeling acustico al suono. Diventa tutto arioso, grande e dinamico. Naturalmente, richiede un musicista che sappia gestire e sfruttare il suono, un musicista che sia dinamico nel modo di suonare lo strumento. Styrbjörn ha queste capacità. Facciamo lo stesso anche con la chitarra elettrica. L’amplificatore è in una stanza che dà aria ed esalta i toni. Evitiamo stanze umide. “Chi andrebbe in un armadio a cantar e suonare?”, mi chiedo. “No, tutti vogliono cantare in bagno.” Costruire quello studio ha richiesto molto tempo, ma siamo riusciti a farlo come volevamo. È qui che “Riders Of The Ancient Storm” è diventato un album, anche se alcuni brani sono stati parzialmente registrati nel vecchio studio. In effetti, “Walhalla Warriors” è stata sia registrata che mixata nel nostro precedente Thundlerload Studio che è stato distrutto da un’alluvione di Solna del gennaio 2021.
Le canzoni di questo nuovo album sono ricche di spunti, che variano dal classico heavy metal a parti epic e tastiere dal sapore magico, che aggiungono più livelli e dinamicità alla vostra musica. Oltre a ciò, avete anche aggiunto una straordinaria bonus track strumentale “Butterfly Whispering”, che è decisamente orientata verso la musica classica. Qual era la direzione generale che stavate cercando di raggiungere mentre scrivevate le canzoni di questo album e c’era un particolare obiettivo da ottenere durante la sua realizzazione?
Ogni canzone ha la sua “vita”, si potrebbe dire, e cresce e diventa ciò che riteniamo sia meglio per quella particolare canzone. Quindi, non modifichiamo una canzone per adattarla a un suono specifico. Gli Heavy Load possono rappresentare qualcosa nella mente di alcune persone; per noi fratelli Wahlquist è più che altro una cosa naturale. Ciò che suoniamo e facciamo è proprio come deve essere; cos’altro possiamo fare se non suonare e scrivere ciò che viene dal nostro io più profondo? Si tratta di essere fedeli al nostro cuore e farlo con passione, devozione e drammaticità. Quando sento che è a posto, divento euforico e la mia creatività fiorisce. È come se la mia anima si materializzasse attraverso la mia musica e i miei testi. E questo è quasi come vivere per sempre. Suoniamo il cuore in ogni nota, ogni pausa e ogni battito. Cos’altro si può fare se non suonare onestamente e vivere sinceramente ciò che si sta facendo. Non mi interessa suonare per il gusto di suonare, ma per me è necessario che tutto ciò che facciamo significhi davvero qualcosa. Altrimenti preferirei fare qualcos’altro, qualcosa in cui sento di avere uno scopo. Ma per tutta la mia vita, il mio cuore ha battuto per la musica e i testi; perfetto per quello che facciamo insieme negli Heavy Load. Ad alcuni il mio approccio potrà sembrare esagerato, ma così è. Non conosco altro modo per trovare gioia e amore in quello che faccio. “Butterfly Whispering” è un pezzo che ho scritto e registrato per diversi motivi. L’idea era: solo io e la mia chitarra acustica, con il minor ricorso possibile alla tecnologia e alle altre diavolerie a portata di mano. Volevo suonare qualcosa che fosse davvero intimo. Allo stesso tempo, amo suonare tutti i tipi di strumenti a corda, persino il pianoforte. Ho scritto “Butterfly Whispering” quando i miei figli erano molto piccoli. A volte la suonavo per loro mentre andavano a dormire. Nella “Saga di Wahlgaard”, c’è un passaggio in cui alcuni dei personaggi principali entrano in una locanda di un paese dell’Europa meridionale, e lì un musicista suona uno strumento che i norvegesi non hanno mai ascoltato, una chitarra. Quella scena non è nel primo libro della serie. Come dice di solito Styrbjörn: “Gli argomenti per i nostri testi e il modo in cui componiamo le nostre canzoni provengono dalla parte più profonda del nostro essere, dalle nostre esperienze e dalla nostra sfera emotiva – queste cose non sono il risultato di una decisione conscia. I nostri testi spesso provengono dalle nostre esperienze. Abbiamo altre cose da dire – cose che troviamo più importanti dei testi sull’amore, sul sesso o sull’ubriachezza. I nostri testi sono molto fedeli alle nostre esperienze e alle nostre opinioni sulla condizione umana”.
Qualcuna delle nuove uscite in ambito heavy metal vi ha ispirato mentre lavoravate su “Riders Of The Ancient Storm”? Se sì, cosa hai trovato in quegli album che vi ha dato una forte spinta a impegnarvi così tanto in questo album?
Tutto ciò che incontriamo nella vita influenza la nostra creatività. È impossibile menzionare singole cose o album. Ma alcuni dischi che ho ascoltato molto nel corso degli anni sono: “Led Zeppelin III”, “Machine Head” dei Deep Purple, “Heaven And Hell” dei Black Sabbath e “Rising” dei Rainbow. Non che volessi creare musica che assomigliasse a quella contenuta in questi dischi. La letteratura è una grande fonte di ispirazione. Spesso un film può stimolare delle idee. Allo stesso tempo, tutto ciò che io, come persona, sperimento ha un significato per la mia creatività, e lo stesso vale per mio fratello.
Quest’anno abbiamo ascoltato un sacco di album straordinari in campo heavy metal come “Nostalgia” degli Enforcer, “Guns For Hire” dei Tailgunner, “Touchdown” degli UDO, e abbiamo anche visto le reunion con nuovi dischi di gruppi heavy metal classici come il vostro e i Cirith Ungol. Un commento interessante che ho letto è che sembra quasi di essere tornati indietro nel tempo fino al 1983. Pensi che il 2023 abbia riservato un buon trattamento alla musica heavy metal tradizionale, magari anche più di qualsiasi altro anno precedente?
Hai ragione, ci sono diverse band dei vecchi tempi che hanno prodotto ottimi album quest’anno. Le motivazioni per cui ciò accade proprio ora sono sicuramente molte. La pandemia di COVID-19 è probabilmente una di queste. Guardandomi, i miei figli sono cresciuti, il mio ruolo di padre non comporta più le stesse responsabilità, e poi c’è spazio per la musica vera. Quando apro il mio cuore alla musica, la creatività tende a prendere completamente il sopravvento su di me. In qualche modo è come essere in uno stato di meravigliosa ebbrezza. Ovviamente ci sono altre cose importanti nella vita , ma allo stesso tempo la musica e la creatività sono costantemente presenti. Un’altra ragione per cui tutto ciò sta accadendo proprio ora potrebbe essere dovuto al fatto che la vita segue dei cicli, proprio come la storia umana. Gli errori si ripetono laddove noi esseri umani non abbiamo la capacità di considerare gli eventi del passato come parte di ciò che accade oggi, e ancor meno domani. Le civiltà vanno e vengono. Gli errori si ripetono. Le nazioni che in passato hanno vissuto e operato in armonia con la propria popolazione si sono trasformate in regimi oppressivi, e, in alcuni casi, hanno addirittura attaccato i loro vicini. Potremmo benissimo fare a meno di questi cicli.
Prendendo in considerazione la situazione attuale delle band NWOTHM e delle band veterane dell’heavy metal come voi, credete che il futuro dell’heavy metal tradizionale sia ora in buone mani?
L’heavy metal, in tutte le sue forme, se dobbiamo necessariamente dividerlo in diverse categorie, è nelle migliori mani, ovvero in quelle del pubblico. Se creo qualcosa che nessuno vuole, allora muore naturalmente. Naturalmente, si può creare per la propria soddisfazione personale, per il gusto della mera creazione, e questo può essere incredibilmente significativo. Ma tutto acquista un significato più ampio e profondo nell’incontro con il pubblico. La penso così. L’ascoltatore interpreta la musica e i testi in base alla propria sensibilità, e così nasce qualcosa di nuovo. Naturalmente l’esperienza deve essere significativa per l’ascoltatore, vale a dire che gli sia affine. Il creatore ovviamente dà un significato al suo lavoro, e quando questo significato incontra la sensibilità dell’ascoltatore, si potrebbe dire che il risultato urta o interagisce con la sensibilità dell’ascoltatore, tutto diventa molto più grande e profondo. Senza il pubblico non siamo nulla; è nell’incontro che l’arte acquista un valore più alto. La cosa peggiore che potrebbe accadere è che una forma d’arte venga sfruttata da forze che vogliono usarla con un unico scopo, fare soldi. Questo accade quando il fine del creatore si sposta per diventare un qualcosa di diverso rispetto all’arte. Naturalmente, bisogna essere in grado di mantenersi con la propria arte se si vuole lasciare che occupi un ampio spazio nella propria vita. Allo stesso tempo, è necessario che ci sia un equilibrio tra la necessità di fare soldi e l’essere fedeli alla propria etica creativa. Se al centro ci sono i soldi, temo che l’heavy metal rischi di perdere la sua anima.
Come veterani e padri fondatori dell’heavy metal svedese, avete seguito con interesse le sorti di gruppi heavy metal old school che hanno ripercorso le vostre orme, come Helvetets Port, Enforcer e Portrait? Ci sono state delle band che hanno attirato la tua attenzione, siano svedesi o internazionali?
Nei Thunderload Studio, abbiamo avuto il privilegio come produttori e ingegneri del suono di incontrare un gran numero di band con stili e sfumature diverse nell’ambito dell’heavy metal. Ciò è avvenuto negli anni dal 1980 al 2000. Quindi, ovviamente, abbiamo vissuto da vicino ciò che è accaduto in questi vent’anni. Si potrebbe dire che lo abbiamo vissuto fino a quando i Thunderload sono stati distrutti dalla catastrofica alluvione del Capodanno 2000/2001. Per quanto riguarda il fatto che alcuni siano stati per me più significativi di altri, non mi va di citare un gruppo rispetto ad altri. Oggi, il mondo è heavy metal è così vasto che è impossibile abbracciarlo tutto. La situazione era un po’ diversa negli anni ’70 e nei primi anni ’80, per usare un eufemismo. Styrbjörn e io ascoltiamo molto di quello che fanno i nostri amici. Mi riferisco principalmente a band come Opeth, Candlemass, Hammerfall e Ghost. Ma anche a realtà come Nightwish, Amon Amarth, Grand Magus e ovviamente Metallica e molti altri.
Puoi, per favore, dirmi qualcosa di più sulle ragioni che vi hanno condotto alla decisione di riunire gli Heavy Load? Pensavate che fosse giunto il momento per voi di tornare insieme e portare l’old school heavy metal tra i più giovani?
Tutto quello che vogliamo, tutto quello che voglio, è creare testi e musica ed eseguirli insieme ai ragazzi della band. La musica a cui mi riferisco è quella che noi stessi creiamo con tutto il nostro cuore e la nostra anima. È in quel momento che diventa significativo per me. Se amo ciò che facciamo, allora potrebbe esserci la possibilità che altri trovino che valga la pena ascoltarlo. So che amore è una parola forte in questo contesto, ma è così che deve essere percepito per rappresentare qualcosa di vero. Con questo intendo dire che lo scopo principale deve essere quello di creare e suonare per il nostro bene e non per altro. Se ciò che facciamo può apportare qualcosa di positivo, qualcosa di prezioso per gli altri, allora è meraviglioso, persino fantastico. Quando saliamo sul palco, ovviamente, la performance e il pubblico sono al centro dell’attenzione. Questa è un’altra faccia dell’arte, se così possiamo definirla. Ma dobbiamo comunque amare ciò che facciamo, ovviamente. Solo allora diventa davvero un “heavy load”.
Come vedi la situazione attuale della band dopo la reunion del 2017, soprattutto ora che avete pubblicato un nuovo album dopo sei anni dal vostro ritorno insieme? Credi che la band stia ottenendo un maggior riconoscimento presso le nuove generazioni di fan?
Sembra davvero che ora sia il nostro momento. Non voglio fare paragoni con i vecchi tempi. Le condizioni all’epoca erano completamente diverse. Di allora ci siamo portati dietro con noi molte esperienze fantastiche. Concerti, incontri con i fan, recensioni, interviste e molto altro. Tutto questo esiste anche adesso, ma allo stesso tempo sento che il “mondo dell’heavy metal”, se così posso chiamarlo, è più coeso oggi. È quasi come una grande famiglia unita. Immagino che sia per merito di tutti i festival che esistono adesso e del fatto che i biglietti aerei hanno un prezzo che rende possibile viaggiare, sia per gli artisti che per i fan. Sicuramente anche Internet con i social media ha avuto un grande impatto sul nostro “mondo dell’heavy metal”.
Ad oggi, c’è altro che i fan possono aspettarsi dagli Heavy Load? Ci saranno altre uscite in futuro, forse tour in giro per l’Europa, ecc.?
Nel 2024 ci esibiremo. Come è noto, suoneremo al Keep It True il 26 aprile, dove siamo gli headliner, ma sul resto non posso dire nulla in questo momento. Abbiamo ricevuto un gran numero di richieste da molti paesi diversi. Spero che ci incontreremo nel corso del 2024. La riedizione di “Metal Conquest” uscirà nel 2024, questo è quello che mi è stato detto. Abbiamo da poco approvato il test-pressing. Non è improbabile avere problemi di suoni, quindi è necessario prendersi il tempo necessario per ascoltare attentamente e annotare ogni rumore che non dovrebbe esserci. Finora, ogni versione ha comportato diversi cicli di creazione di matrici e talvolta anche re-incisioni prima che tutto fosse a posto. “Metal Conquest” includerà quattro tracce bonus. Una di queste è “For The Welfare Of Man”, che in realtà avrebbe dovuto esserci nell’album originale del 1981. Per ragioni finanziarie è stata esclusa, ma ora è stata inclusa.
Grazie mille per questa intervista, Ragne! Auguro a te e agli altri membri degli Heavy Load tutto il meglio. Vuoi mandare un messaggio ai vostri fan?
Senza i fan, gli Heavy Load sono nulla. Sono i fan che danno significato a tutto: creano musica e testi e li eseguono sul palco. Di tutto cuore, da tutto il nostro cuore: un grande grazie per esserci. Mi riferisco a ognuno di voi che ci dona il proprio tempo. Grazie!
