Rotting Christ – Pro Xristou

Interview by Michael (metalbite.com), click HERE for the original English version.
Intervista a cura di Michael (metalbite.com), clicca QUI per la versione originale in inglese.

Immagino che i Rotting Christ non abbiano bisogno di presentazioni su MetalBite. Con “Pro Xristou” i greci hanno pubblicato il tredicesimo album della loro carriera che dura ormai da 35 anni. Ogni disco ha i suoi tratti distintivi e anche “Pro Xristou” si è rivelato un lavoro molto speciale con molti elementi epici e cinematografici. A parte la musica molto interessanti sono l’artwork, che sfrutta dei dipinti antichi, e i testi, basati su eventi storici molto particolari che risalgono a molto tempo fa. Gli spunti per parlare con Sakis non sono mancati e immagino che siano emerse molte risposte interessanti. Buona lettura! (Michael)

Ciao Sakis, come stai?
Tutto bene qui, grazie!!

“Pro Xristou” è il vostro quattordicesimo album. Pensavi che i Rotting Christ sarebbero esistiti per così tanto tempo?
Penso che il passato a volte sia così forte che puoi realizzare alcuni dei tuoi sogni. Molti fan mi chiedono quale sia il segreto, io rispondo sempre che non c’è nessun segreto. Non sono migliore di te, ci sono solo tanti rischi e tanta passione per quello che faccio. Ci vuole tempo, questo è ciò che la nuova generazione dovrebbe sapere e apprendere. Se vuoi realizzare tutti i tuoi sogni, ci vuole tempo. Mi sento molto bene e anche se non sono mai diventato ricco, sono molto ricco nell’anima, il che è molto importante per me.

Nell’album torni all’era prima di Cristo. È una sorta di omaggio alle antiche credenze prima di Cristo?
Visito spesso luoghi antichi in tutta Europa. Soprattutto quando vieni dalla Grecia, ci sono luoghi e monumenti antichi ovunque. Mi chiedo sempre cosa stesse succedendo lì e ovunque c’è un mondo nascosto, una conoscenza nascosta. Ogni paese che non è stato distrutto, tutto ciò mi ha influenzato moltissimo e ha avuto una forte influenza anche sul nuovo album. Ok, la band si chiama Rotting Christ ma mi sto stancando di tutto questo “Hail Satan” o “Destroy everything”. Volevo scrivere qualcosa di più maturo, qualcosa che si adattasse di più alla mia età. Ho 52 anni e quindi volevo scrivere qualcosa sul cambiamento di civiltà che il cristianesimo ha operato in Europa. Questo è il concept dell’album.

Immagino che sia anche un tributo alla storia europea? Nei testi non citi solo la storia greca, ma anche i Celti e i Vichinghi, in particolare in “Yggdrasil” e “Saoirse”.
Sì! Hai assolutamente ragione.

Se interpreto bene tutto questo probabilmente ti senti europeo.
Sì, sono europeista. Tutta la conoscenza nascosta, queste civiltà che esistevano prima di Cristo; per noi in Grecia è una cosa molto speciale che l’Europa inizi a pensare a tornare indietro o a lasciarsi influenzare dalle sue radici.

Domenica scorsa si sono svolte le elezioni europee in cui i partiti antieuropeisti hanno ottenuto molti voti, ciò mi ha fatto sentire davvero triste.
So e seguo la politica e vedo che i partiti conservatori stanno diventando sempre più grandi in Europa, il che mi spaventa davvero. Posso capire le paure delle persone di oggi. Quando hanno paura, agiscono in modo estremo. È successo qui in Grecia quando lo stato è fallito dieci anni fa, quando avevamo dei veri partiti nazisti per i quali hanno votato molte persone. Le persone pensano di poter avere da loro una soluzione. Sono molto felice che queste organizzazioni non siano più così popolari qui. D’altro canto la paura dei cittadini li fa sentire insicuri e così votano per qualcosa che secondo me sarà un disastro per l’Europa. Credo nell’Europa, non nell’Europa dei tecnocrati, ma in un’Europa come una nazione, un paese. Ci sono tanti problemi in tutto il mondo e penso che l’Europa debba restare unita ora più che mai! La nostra civiltà inizia qui, tutto ciò che riguarda la filosofia, l’Europa è una cosa molto importante nella grande civiltà umana.

Assolutamente d’accordo! Sono stato in Inghilterra la settimana scorsa e ho dovuto fare la fila per più di cinque ore nella corsia degli autobus per il controllo delle frontiere solo perché uscivamo dall’UE. E’ una cosa grandiosa poter viaggiare in tutte le nazioni, senza dover cambiare denaro e tutto il resto.
Oh si! Sono un viaggiatore da 35 anni e mi sento in Europa come se fossi a casa. È qualcosa che abbiamo ottenuto e che, si spera, dopo molti anni non verrà distrutto.

Tornando alla tua musica, avete cambiato il vostro stile in “A Dead Poem” nel 1997 in modo molto drastico. Quando ho parlato con Fernando dei Moonspell ultimamente mi ha detto che uno dei motivi per cui hanno cambiato il loro stile era la minaccia da parte delle altre band “true” black metal del Nord Europa. Ricordi perché hai deciso di intraprendere questa strada più epica?
Naturalmente non sono mai stato minacciato da nessuno, anche allora non me ne fregava un cazzo. Ho sempre sofferto un po’ nel sistema e sono sempre stato contro le tendenze. Non mi cambierei mai per qualcos’altro. Naturalmente questi cambiamenti sono avvenuti fisicamente. Sto invecchiando, sono un musicista e l’unico compositore della band e quindi ho sempre voluto fare un passo avanti. Questo sono io. Cerco sempre di far evolvere la band, non so se ci riesco ma di sicuro mantengo sempre l’attenzione della gente ad alto livello perché do loro sempre qualcosa di diverso. Se guardi alla storia di Rotting Christ troverai cinque epoche. Cerco sempre di sperimentare molto perché mi piace e sono sempre fedele al mio spirito, da dove abbiamo iniziato. Ma mi piace evolvermi perché se non c’è evoluzione, muore.

Ci sono ancora alcune band greche che continuano a suonare il vecchio stile dei Rotting Christ, come i Funeral Storm, per esempio. Ti rende orgoglioso che mantengano vivo il vecchio spirito?
Ovviamente sono molto orgoglioso che mantengano vivo questo stile unico che abbiamo iniziato alla fine degli anni ’80.

Quando ho letto per la prima volta il titolo “Like Father, Like Son”, ho pensato a un tributo ai Bathory e poi mi è venuto in mente che c’era anche una canzone degli Exodus in “Fabulous Disaster”. Avevi in mente queste due band quando hai usato questo titolo?
No, ma mi ispiro da sempre ai Bathory, non agli Exodus. Mi piace la band ma non ci sono influenze che provengono da loro. Ma sono davvero ispirato dai Bathory pagan. È una specie di omaggio ai Bathory.

Quale stato d’animo o situazione preferisci per l’ascolto di “Pro Xristou”? Immagino che non sia il massimo quando guidi in macchina…
Ebbene, perché quando guidi da Dortmund a Essen o Bochum (ride)? Sai che ho vissuto lì, quindi so che è molto trafficato. Ma secondo me questo album non è una novità: non ascolterai nessun esperimento, non ascolterai nulla che non hai mai ascoltato prima. Ascolterai un album molto maturo, di qualità e molto pieno di sentimento. Questo è molto importante per me. Questo è un album che viene dalla mia mente e dalla mia anima e penso che sia suonato e prodotto molto bene. È un album che ha l’obiettivo di essere ascoltato dall’inizio alla fine.

Haha, sì, penso che sia l’obiettivo di chiunque scriva un album! Ma per me non funzionerebbe ascoltarlo mentre guido in macchina perché in quel caso divento sempre un po’ aggressivo.
Ok, ma ci sono delle strade molto belle lì. Credimi, quando torno ad Atene, dico sempre che non entrerò nel caos oggi e dopo cinque minuti sono nel caos più totale. A Dortmund c’è molto traffico.

Sì, ecco perché porto sempre la bicicletta. Quindi sono più rilassato.
Perfetto! Quindi provalo domani quando vai al lavoro e ascolti l’album e fammi sapere se ti sei sentito bene mentre lo ascoltavi! Voglio offrire qualcosa con la mia musica e alcune persone offrono il loro amore per la mia musica. La vita è fatta per offrire.

A parte gli arrangiamenti musicali molto ampollosi, c’è un bellissimo libretto con dipinti fantastici che sono piuttosto popolari. È stato difficile ottenere i diritti per poterli utilizzarli? Ricordo che i Bolt Thrower pagarono un sacco di soldi per utilizzare “The Entry Of The Crusaders In Constantinople” per “The IVth Crusade”.
Ti svelo un piccolo segreto! Dopo 70 anni dalla morte di un artista, tutto ciò che ha fatto diventa pubblico. Tutti li hanno usati, Bathory, Bolt Thrower, Candlemass… tutte queste band usano questi vecchi dipinti e ovviamente anche altre band prima di loro. D’altra parte, volevo toccare il vecchio spirito con cui siamo tutti cresciuti e sentivo che un dipinto può stare molto bene con la musica che ho fatto.

Li hai scelti per una sragione precisa o solo perché sono fantastici?
In un certo senso, ma è impossibile avere una connessione tra tutti i dipinti. Alcuni dipinti sono vicini al concetto dell’album.

Quali sono i piani per il resto del 2024 per i Rotting Christ?
Festeggiamo i nostri 35 anni. Abbiamo già iniziato il tour mondiale che è iniziato con il Sud America all’inizio di febbraio, dove siamo stati in viaggio per tre mesi. Rotting Christ significa essere in cammino. Siamo una live band e siamo sempre pronti a partire. E ovviamente mi piacerebbe incontrare i fan tedeschi che hanno portato l’album nelle classifiche, proprio oggi sono stato informato dalla mia etichetta che ha raggiunto il numero 35, il che per me è qualcosa di positivo! E vorrei ringraziare tutte le persone che hanno supportato la nostra band in tutti questi anni.

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