ENGLISH VERSION BELOW: PLEASE, SCROLL DOWN!
Rogga Johansson, leader dei Leper Colony, ci ha parlato dell’evoluzione della band e del nuovo album “Those Of The Morbid“, in uscita per Testimony Records. Un lavoro più oscuro e crudo rispetto al debutto, che mostra il lato più spontaneo e feroce del loro death metal.
Benvenuto Rogga! Il vostro album di debutto è stato elogiato per il suo spirito old-school ma con un approccio fresco. In che modo “Those Of The Morbid“ si sviluppa rispetto al primo album o si differenzia da esso?
Beh, il nuovo album è più oscuro e sporco, direi più organico. Il debutto era fortemente influenzato dalla scena della Florida dal punto di vista musicale, mentre questo nuovo album in realtà non ha influenze apparenti.
La band ha subito alcuni cambiamenti di formazione dal debutto. In che modo queste nuove aggiunte hanno influenzato la composizione e il sound complessivo del nuovo album?
Jon Rudin ha fatto un lavoro incredibile alla batteria, proprio come ha fatto Jon Skäre nel debutto. Hanno stili diversi, ma entrambi sono altrettanto bravi, direi. Håkan ha un tocco più sporco nei suoi assoli rispetto a Kjetil, quindi c’è una certa differenza in questo senso. Lascio che i musicisti scrivano le proprie parti per le mie canzoni, è importante che abbiano libertà nell’arrangiamento degli assoli e della batteria.
Il titolo dell’album, “Those Of The Morbid“, evoca immagini forti. Qual è il concetto dietro di esso e riflette un tema specifico nell’album?
È preso dal titolo della canzone” Those of the Morbid Inclination”, e direi che è un titolo e un concetto perfetto per un album death metal. Evoca fantasie di zombie e cimiteri a mezzanotte, cose che vanno di pari passo con questa musica, se chiedi a me.
Tu e Marc lavorate insieme da un po’ di tempo. Come si è evoluta la vostra sintonia musicale dal debutto?
Lavoriamo insieme in modo molto naturale, abbiamo le stesse idee e sentiamo la musica nello stesso modo, quindi il flusso creativo è molto semplice. Non cambierei nulla.
La fusione di influenze death metal tedesche, svedesi e americane è una caratteristica distintiva dei Leper Colony. Quali elementi specifici di queste scene avete enfatizzato maggiormente in questo album?
Questo è stato più evidente nel debutto, dove si potevano sentire influenze di Death, Morgoth e Slayer nelle canzoni. Questa volta non abbiamo fatto nulla di simile, abbiamo semplicemente scritto nove canzoni senza influenze apparenti da nessuna band. È venuto fuori così, e penso che sia un album fantastico. Siamo molto soddisfatti del risultato.
La Testimony Records è una grande sostenitrice del death metal. In che modo la collaborazione con l’etichetta ha influenzato o contribuito al percorso della band?
Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla dedizione e dal duro lavoro dell’etichetta. Fanno davvero tutto il possibile per le loro band, e questo non è sempre vero, ahah! Quindi, finora siamo molto felici di lavorare con Testimony. Sembra che anche loro siano molto soddisfatti dell’album, il che è ottimo, ahah!
Per quanto riguarda la produzione, quali erano i vostri obiettivi principali per il sound di Those Of The Morbid? Lo avete affrontato in modo diverso rispetto al primo album?
Il primo album era più pulito, più preciso e più nitido, forse. Questa volta, però, volevamo un suono più organico e sporco. Le canzoni sono più ribassate, c’è più groove e serviva una dose extra di sporcizia nel sound. Abbiamo puntato su questo, e penso che siamo riusciti a centrare l’obiettivo.
Il death metal ha una storia ricca ma continua a evolversi. Cosa ritieni che i Leper Colony portino al genere che li distingue dagli altri?
Come ho detto prima, questa volta non abbiamo avuto influenze particolari, abbiamo semplicemente fatto ciò che volevamo. Quindi penso che questo sia ciò che possiamo offrire: un album fresco, puro death metal, ma senza copiare nessun altro.
Con l’uscita prevista per aprile, ci sono piani per tour o esibizioni dal vivo per promuovere l’album?
Per ora no. Vediamo cosa ci riserva il futuro.
Cosa possono aspettarsi i fan da un live show dei Leper Colony?
Beh, se e quando riusciremo a suonare dal vivo, penso che la gente sappia già cosa aspettarsi, ahah! Marc è un frontman incredibile e non delude mai.
Rogga Johansson, leader of Leper Colony, talked to us about the band’s evolution and their new album “Those Of The Morbid“, set for release on Testimony Records. A darker and rawer work compared to their debut, showcasing the more spontaneous and ferocious side of their death metal.
Welcome Rogga, your debut album was praised for its old-school death metal spirit with a fresh approach. How does “Those Of The Morbid” build upon or differ from your first release?
Well the new one is darker and dirtier, more organic I would say. the debut was havily influenced by the Floridian scene musically but this new album doesnt really have any apparent influences at all.
The band has seen some lineup changes since the debut. How have these new additions influenced the songwriting and overall sound of the new album?
Well Jon Rudin does a killer job on the drums, just as Jon Skäre did on the debut, they have different styles but equally good I would say. Håkan is a bit dirtier solowise than Kjetil, so that differs a bit indeed. I let the musicians write their own parts to my songs, that important that they get freedom in their arranging of solos and drumming.
The album title, “Those Of The Morbid,” evokes strong imagery. What’s the concept behind it, and does it reflect a specific theme throughout the record?
Its a piece from the songtitle “Those of the morbid inclination”, and Id say its a perfect title and concept for a death metal song and album really. It evokes fanatsies of zombies and graveyards at midnight, stuff that goes and in hand with this music if you ask me.
You and Marc have been working together for a while now. How has your musical chemistry evolved since the debut?
We work very very easy together, we have the same ideas and feel the same way for the music I guess, so its an easy flow really. I wouldnt change anything at all.
The fusion of German, Swedish, and American death metal influences is a defining trait of Leper Colony. Which specific elements from these scenes did you focus on the most for this album?
It was more on the debut where you could hear stuff like Death, Morgoth and Slayer in the songs. This time we didnt do anything like that, we just wrote nine songs with no apparent influences from any bands really, it just became what it became, and I think its a killer album myself, we are very happy with it.
Testimony Records has been a strong supporter of death metal. How has your collaboration with the label influenced or helped shape the band’s journey?
I was very pleasantly surprised by the dedication and hard work of the label, they really do all they can for their bands. And that is not always the case haha, so we are very happy with testimony so far. it seems they are very pleased with the album too wich is good haha.
In terms of production, what were your main goals for the sound of “Those Of The Morbid”? Did you approach it differently compared to the first album?
The first album was cleaner, tighter and more crisp maybe, but this time we wanted it more organic and dirty. The songs are more downtuned, the groove is there and it needed more filth in the sound, and so we went for that this time and I think we managed to get it just right too.
Death metal has a rich history but continues to evolve. What do you think Leper Colony brings to the genre that sets it apart?
As I said before this time we didnt have any particular influences at all, we just did our thing. So I think that is what we can bring, a fresh album thats pure basic death metal but thats not copying anything else.
With the release date set for April, are there any tour or live performance plans to promote the album?
Not now, no. Lets wait and check what the future brings.
What can fans expect from a Leper Colony live show?
Well if and when we get to play live i think people know what they can expect haha, Marc is a killer frontman and doesnt disappoint anyone.
Il Raglio del Mulo 