Artemisia – Derealizzazione sintomatica

Ospite di Mirella Catena ad Overthewall Vito Flebus degli Artemisia, band autrice dell’album “Derealizzazione Sintomatica” (Onde Roar).

Gli Artemisia sono una splendida realtà musicale tutta italiana, con noi uno dei fondatori della band, diamo il benvenuto a Vito Flebus! Qual è stata l’idea iniziale di questo progetto musicale e avete iniziato subito a creare brani inediti?
Ciao, l’idea venne a me ed Anna Ballarin, la cantante, che reduci da esperienze musicali poco soddisfacenti cercavamo qualche cosa che ci gratificasse a livello artistico, e da subito il connubio tra i riff di chitarra molto sanguigni e potenti in contrapposizione alla sua vocalità, ci sembrò molto vicino a quello che cercavamo dalla musica.

Come nasce un brano degli ArtemisiA e chi è l’autore dei testi?
Il tutto parte dai miei riff, li faccio ascoltare ad Anna ed in base alle emozioni che percepisce ci pennella su un testo. Poi, con i ragazzi, ne discutiamo e cerchiamo di dargli una colorazione consona in modo che suoni ArtemisiA al 100%.

Citiamo la line up completa?
Certamente, Anna Ballarin alla voce, Elettra Medessi cori, Vito Flebus chitarra, Ivano Bello basso e Gus alla batteria.

Il 22 Gennaio 2021 è uscito in formato fisico e digitale “Derealizzazione Sintomatica”, il vostro nuovo album in studio. Ci parli di questo nuovo lavoro discografico?
La derealizzazione è un sintomo dissociativo consistente nella sensazione di percepire in maniera distorta il mondo esterno. Abbiamo scelto questo titolo perché, oltre a piacerci come “suonava”, racchiudeva in sé il senso di quello che con le canzoni volevamo comunicare. Un concept album che va a chiudere la trilogia iniziata con “Stati alterati di Coscienza” e “Rito Apotropaico”, dove si va alla ricerca delle paure e fobie dell’essere umano. Nel brano ” Fata Verde” compare come ospite Omar Pedrini che va ad impreziosire con un feat questo brano.

Il singolo estratto dall’album  “Ombre della Mente” è anche un videoclip. Dove sono state fatte le riprese?Le riprese sono state girate e dirette dal regista Marco Iacobelli, con l’assistenza di Diego Caponetto. Il video si snoda tra scenografie claustrofobiche e psicotiche e ampi spazi verdi di completa rinascita psicofisica. Il tutto è stato girato in location importanti: il Palazzo Steffaneo Roncato a Crauglio (UD), le Mura e le carceri napoleoniche della Fortezza di Palmanova (Ud) ed un ex manicomio. L’attrice protagonista è la cantante della band Anna Ballarin. La riconciliazione con la vita, fa sperare ad un futuro con colori brillanti come le menti aperte e coraggiose degli artisti.

Purtroppo la pandemia ha stoppato totalmente i live e i concerti dal vivo. Cosa pensi di questa situazione che si è venuta a creare per gli artisti?
Per un gruppo come il nostro dove la dimensione live è un elemento naturale, questa situazione potremmo definire irreale per quanto terribilmente reale sia, è quasi insostenibile. In più la voglia di suonare dal vivo le nuove canzoni rende la cosa ancora più dolorosa. Ci auguriamo si torni presto ad una condizione di normalità, ed un pensiero va a tutti gli operatori del settore.

Dopo la pubblicazione dell’album seguiranno altre novità che riguardano la band?
Bella domanda… Visto il periodo che stiamo vivendo è alquanto difficile fare progetti live e quindi abbiamo pensato ad un altro videoclip.

Dai ai nostri ascoltatori i riferimenti per seguirvi sul web?
Certamente : facebook: https://www.facebook.com/artemisiaband; sito: https://www.artemisiaband.it/;      instagram: https://www.instagram.com/artemisia_band/?hl=it; twitter: https://twitter.com/ArtemisiABand;       youtube: https://www.youtube.com/channel/UC3ZL-nwtIBLfORiAGvFT6gA; spotify: https://open.spotify.com/artist/6xwBpJqmj1qmdsiQnqIMKC?si=c3kLXM3eRHesutH291Hhag&nd=1

Grazie di essere intervenuto in trasmissione!
Grazie a voi per la bella intervista, e complimenti per quello che fate per la musica.

Ascolta qui l’audio completo dell’intervista andata in onda il giorno 15 febbraio 2021: