Blood Thirsty Demons – Spiritual seanse

Cristian Mustaine dal 1997 con i suoi Blood Thirsty Demons non si è limitato a pubblicare dischi, ma ha anche svolto una sorta di eretica opera di evangelizzazione, toccando temi di stampo religioso, spirituale e magico. Però, mai come con il nuovo “Esoteric” (The Triad Record), aveva parlato in modo così esplicito del proprio cammino nelle scienze oscure e del ruolo che queste rivestono nella sua vita. Un’occasione così particolare meritava un approfondimento, per questo, oltre alla nostra intervista, ne troverete un’altra, in formato audio, rilasciata a Mirella Catena per Overthewall!

Ciao Cris, hai scelto un titolo, “Esoteric”, per il tuo album che forse, anche se superficialmente non appare così, è il più intimo tra quelli dei Blood Thirsty Demons. Mi sbaglio?
Ciao, proprio cosi: questo è il disco più personale e anche più oscuro tra tutti quelli che ho pubblicato fino a questo momento. Tra le righe vengono raccontati, anche se non esplicitamente, molti riferimenti al mio cammino spirituale.

Quando è iniziato il tuo cammino nell’esoterismo e quanto ha contribuito la musica ad accendere questo interesse?
E’ iniziato tutto circa 25 anni fa, nel periodo in cui decisi di formare la band. Sicuramente, il genere musicale che ascoltavo in quel momento, ha contribuito molto ad aumentare il mio interesse nell’esoterismo, perché cercando di capire i testi delle mie band preferite, entravo in un mondo che mi spingeva a farmi domande, sapendo che proprio li avrei trovato risposte importanti per la mia vita.

Quali sono, secondo te, gli album “esoterici” per eccellenza della musica?
Cavolo, possono essere davvero a decine! Posso dirti quali sono quelli che hanno caratterizzato e indirizzato la mia vita, o perlomeno te ne cito alcuni: i primi due album dei Death SS ( “…in Death of Steve Sylvester” e “Black Mass”), sono quelli essenziali per chiunque si avvicini a questo genere. Così come i primi due dei Mercyful Fate (“Melissa” e “Don’t Break the Oath”) che a mio parere han cambiato tutto il modo di vivere l’heavy metal. Io ho sempre pensato che ci siano due ere: una pre “Don’t Break the Oath” e una post”Don’t Break the Oath”, che ha portato un cambiamento epocale ispirando innumerevoli band. Molto esoterico è sempre stato anche Paul Chain; due dei suoi dischi mi han trasmesso proprio quell’oscurità e quell’ispirazione che mi serviva in alcune composizioni; questi sono “Alkahest “(con il grande Lee Dorrian) e “in the Darkness”. Un altro album che mi ha forgiato, ricco di alone esoterico, è “Sacrifice “dei Black Widow, band capace di catapultarti davvero in un rituale ad ogni ascolto. Stessa cosa vale per i primi lavori dei Goblin. Ci sono poi tantissimi album di impronta davvero oscura che mi hanno ispirato, ma non li metterei nella categoria di album esoterici.

Torniamo al tuo di disco, credi che l’aver messo in musica questi tuoi interessi, in qualche modo ti abbia fatto fare una sorta di check sul tuo cammino iniziatico? E se così fosse, quanto è cambiato il tuo approccio alla materia in questi anni?
In realtà ho sempre lo stesso approccio con questa materia, perché fortunatamente questi studi mi hanno portato a trovare un ottimo equilibrio interiore e molte risposte che cercavo. Erano anni che avevo in mente di mettere in musica tutto questo, ma non era ancora arrivato il momento giusto; non è semplice già creare un concept album, cosa che faccio in ogni disco, spalmare questo argomento su ben dieci canzoni è stata una cosa non semplicissima. Diciamo che il check sul mio cammino spirituale lo faccio praticamente ogni singolo giorno della mia vita, riflettendo su ogni mia singola azione e su quali forze possono smuovere.

A proposito di cambiamenti, quali sono le novità strettamente musicali contenute in “Esoteric”?
Sono diverse: in questi tre anni ho iniziato ad avvicinarmi a generi molto tecnici, progressive metal e affini; questo mi ha spinto anche a cercare di aggiungere qualcosa al mio sound, sentendo che mi faceva crescere come musicista e compositore. Molte ritmiche sono più ricercate, gli assoli sono più lunghi e spesso più di uno nella stessa canzone e nelle voci ho provato a sperimentare un po’ di più. Credo che in futuro tutti questi cambiamenti saranno accentuati, almeno stando alle idee che ho in testa per il prossimo disco.

Più che come musicista, come mente creativa dei BTD quali limiti non supereresti mai?
Innanzi tutto, se volessi fare qualcosa di molto distante da ciò che posso definire horror metal, farei un progetto a parte, e su questo non mi darei limiti; ho comunque un limite che non mi fa sconfinare troppo fuori dal metal. Con i BTD eviterei sicuramente l’introduzione di suoni elettronici e di sonorità troppo moderne, che andrebbero a coprire quell’alone occulto che un certo sound di questo genere richiede.

Come sono nati i pezzi?
I miei brani nascono tutti da una base di chitarra e spesso in acustico; generalmente, i miei ascolti del momento tendono ad influenzare ciò che scrivo, nonostante la base esca sempre da ciò che in maniera naturale nasce appena tocco lo strumento. I testi vengono pensati successivamente, a parti strumentali finite e incise, dopo giorni di riflessioni e scelte sull’argomento da trattare.

Credi che ci sia un brano più rappresentativo dell’intero lavoro?
I brani per un musicista sono come dei figli, difficile sceglierne uno; ma ce ne sono un paio che sono più personali, come “Guardian of My Soul”, traccia dedicata al mio spirito guida, a cui tengo particolarmente, e “The Wickedness of Men”, brano molto riflessivo sull’animo umano e su quanto le forze negative possano incidere nel corso delle nostre vite, pur pensando che sia sempre e solo colpa nostra.

La prossima mossa che dobbiamo aspettarci da te sarà a nome BTD o Human Degrade?
Bella domanda! Ho ben otto brani incisi dal 2013 ad oggi e non ancora pubblicati come Human Degrade, ma non ho ancora un minutaggio sufficiente per pubblicarne un album. Ancora non so se, per questo progetto preferirò fare un’uscita solo in digitale. Sicuramente, durante la pausa natalizia, mentre tutti saranno impegnati a sentirsi più felici e più ipocritamente buoni, inizierò a incidere le prime note del prossimo lavoro marchiato Blood Thirsty Demons.

BONUS TRACK
Il 7 Novembre Cristian Mustaine è stato ospite di Mirella Catena a Overthewall, ascolta qui l’audio completo: