Buona serata da Mirella, anche oggi diamo voce ai musicisti validi che popolano la scena musicale italiana, questa è la volta dei Road Syndicate, autori del nuovo album “Smoke”. Con noi (Fabio Lanciotti – chitarre) e (Lorenzo Cortoni – voce).
Ciao Mirella, grazie dell’opportunità! Anzitutto un grande abbraccio a tutti gli ascoltatori ed i lettori di Overthewall!
Un progetto musicale sorto dall’unione di quattro musicisti già affermati e attivi nella scena musicale italiana: cme nascono i Road Syndicate?
(Fabio) I Road Syndicate nascono in modo del tutto naturale. Noi ci conosciamo da più di vent’anni e, nel tempo, abbiamo coltivato una stima e una simpatia reciproca che è sfociata presto in ottime amicizie, al punto che da anni dividiamo un box adibito a saletta prove! Abbiamo sempre avuto modo di collaborare e lavorare insieme, ma mai come team autonomo. Spesso il lavoro da session man, di arrangiatore o di performer, non ci dava i tempi per realizzare qualcosa di nostro. Un paio di anni fa, io con Cristiano ed Emiliano, si è iniziato a scrivere del materiale originale, pubblicando un singolo, in italiano, e avevamo capito di aver bisogno di un songwriter e cantante padrone della lingua inglese, con un forte timbro blues: insomma cercavamo proprio Lorenzo! Lui, nel frattempo, aveva ricominciato a scrivere brani e ci ha contattato per mettere in piedi il suo repertorio. Da cosa nasce cosa: a quel punto abbiamo capito che era giunto il tempo di lavorare insieme. Finalmente! Con la stabilità, le famiglie ed i figli cresciuti, e la maturità acquisita sono venuti fuori i Road Syndicate.
Vogliamo rinfrescare la memoria ai nostri ascoltatori e parlare delle vostre esperienze musicali precedenti alla band?
(Lorenzo) Siamo tutti musicisti che calcano i palchi italiani da un bel po’ di tempo, io ho suonato con varie band che andavano dal rock al blues, con big band rhythm ‘n’ blues come Jonny and the Gozzillas, collaborando anche con il trombonista dei blues Brothers, Tom Malone. Emiliano Laglia (basso) ha suonato anche lui con vari musicisti anche a livello europeo come Aibhill Striga, Anno Mundi, e, soprattutto, Max Smeraldi (storico chitarrista, tra gli altri, di Malgioglio e del Banco). Stessa cosa dicasi per Cristiano Ruggiero (batteria) che ha suonato con band come Post Scriptum, Cosmofrog, Graal. Chi ha il nome più “pesante”, probabilmente, è Fabio Lanciotti (chitarra) che oltre ad essere un produttore di una certa fama, ha collaborato con Enrico Capuano, Balletto di Bronzo, Alice Pelle e Banco del Mutuo Soccorso.
“Smoke”, il vostro album di debutto, è stato pubblicato quest’anno. Quanto è durata la gestazione di questo lavoro discografico?
(Fabio) Tecnicamente è stata una gestazione brevissima!Con una sola estate di prove e registrazioni, a settembre del 2018, avevamo già, in mano, l’ossatura del disco! Avevamo realizzato anche una buonissima pre-produzione, molto simile a come il disco è poi uscito fuori: la differenza è solo nella qualità della registrazione perché quello era un demo realizzato in sala prove con i software di un piccolo portatile e una Virtual Drum. Per il resto, le differenze tra disco e demo risiedono solo nelle modifiche di qualche frase, di qualche solo di chitarra e qualche svisata di basso. Abbiamo lavorato sodo ma con l’entusiasmo dei ventenni! Anche il disco, dopo una stagione intensa di live, sia acustici che elettrici, è stato realizzato in pochissimo tempo. Abbiamo registrato le backing track dal vivo, durante un weekend, e poi è bastata una settimana, tra sovraincisioni, missaggi e mastering. Venerdì 24 Gennaio Alberto Longhi, il nostro fonico, ha piazzato i microfoni nella grande sala del Pensagramma Recording Studio e Martedì 4 Febbraio Emiliano Rubbi, un grande amico ma soprattutto un produttore di enorme spessore, ci ha consegnato il master finale! Il 16 Febbraio avevamo in mano le prime copie del CD mentre lo suonavamo interamente sul palco del Kill Joy, che è il nostro Home Club, a Roma! Ci siamo voluti concentrare solo ed esclusivamente sul disco, per dieci giorni, prendendo ferie e riposi! E questa è stata una cosa buona, la scelta giusta! Noi avevamo ipotizzato di realizzare l’album intorno a settembre/ottobre del 2020 ma la risposta del pubblico e dei promoter, alle nostre prime uscite, è stata così entusiasta e calorosa, da spingerci ad anticipare la pubblicazione a Febbraio. Ed è stato un colpo di fortuna perché abbiamo potuto affrontare l’emergenza Covid con un disco e dei video in circolazione!
Come nasce un brano dei Road Syndacate? I pezzi di “Smoke” erano già in un cassetto ad aspettare o sono venuti fuori dopo la formazione della band?
(Fabio) La realtà è che molte idee erano già nei rispettivi cassetti, da anni, soprattutto nel mio e in quello di Lorenzo! “Silent Scream” e “Driftin”, ad esempio, fanno parte di quel lotto di brani completamente scritti da Lorenzo! Perciò a noi è toccato solo di suonarle secondo la nostra sensibilità. Per altre canzoni, invece, c’è stato un lavoro di squadra, come per “Out Of My Head”, dove la band, nella sua totalità, è stata fondamentale. Mentre un brano come “Voodoo Queen” è l’esempio calzante di come funzioniamo come coppia compositiva, io e Lorenzo: lui aveva questo ottimo testo steso sopra una bellissima melodia che si sono sposati perfettamente con un mio brano che era rimasto strumentale per diversi anni! “Smoke”, “Getaway2, “Why” e “Not Coming Back” sono lavori a quattro mani, lasciati poi alla sensibilità della band. Quindi si può dire che “Smoke” è il punto di svolta personale di ognuno di noi perché abbiamo messo, nero su bianco, le idee migliori che avevamo covato per almeno un decennio. Fare questo disco è stato facile perché avevamo cassetti pieni di idee da proporre l’uno all’altro e dovevano solo scegliere quali fossero quelle buone e quelle da scartare! Il problema, quindi, sarà che per il prossimo disco dovremo lavorare molto più sodo. E abbiamo approfittato dello stop a concerti, dovuto all’emergenza Covid, per iniziare a scrivere!
Siete una band che suona rock ‘n roll e come tale penso che il palco sia per voi la dimensione ideale. Come state vivendo le restrizioni imposte dal dopo lockdown e come vi state attrezzando?
(Lorenzo) Diciamo che non siamo stati con le mani in mano, come hai detto siamo “animali da palco” e la musica della band ci mancava molto durante il lockdown. Ma ci siamo dati da fare: ci siamo organizzati per “suonare a distanza” e abbiamo tirato fuori anche del materiale nuovo! Uno dei brani che abbiamo realizzato è “The Road”, molto autobiografica circa la vita di una rock band, di cui abbiamo fatto un video e che sarà la “Title-Track” del prossimo album.
“Not Coming Back” è uno dei video che avete pubblicato sul vostro sito, ci saranno altre novità sul web che vi riguarderanno?
(Lorenzo) Sì, stiamo lavorando ad un nuovo video, la maggior parte delle riprese è già stata fatta e a breve vedrete il video di “Driftin”. Sarà una bella fotografia di come noi siamo sul palco, davanti al pubblico. Così come il video precedente, Not Coming Back, era un reportage fedele delle registrazioni di SMOKE.
Dove i nostri ascoltatori possono seguirvi?
(Lorenzo) Ovviamente sul sito www.roadsyndicate.it come su tutti i social e sulle varie piattaforme digitali potete ascoltare il nostro primo album “Smoke”.
Grazie di essere stati con noi…
Grazie a voi e a te, Mirella!

Trascrizione dell’intervista rilasciata a Mirella Catena nel corso della puntata del 5 ottobre 2020 di Overthewall. Ascolta qui l’audio completo: