Tales of DeliriÄ – The farewell song

I Tales of DeliriÄ lo scorso 28 ottobre all’Extreme Music Academy di Bari, in occasione della kermesse Metal Symposium, hanno tenuto il loro ultimo concerto (QUI le foto). Un addio reso un po’ meno amaro grazie all’ultimo dono, il nuovo singolo “Perception Pain”, fatto dalla band ai propri fan. Abbiamo ripercorso la storia dei Tales of DeliriÄ con il cantante Vittorio Bilanzuolo.

Benvenuto Vittorio, partirei dalla fine e da quella che, probabilmente, è la domanda più scontata: come siete giunti alla decisione di sciogliere la band dopo una ventina di anni di attività prima come DeliriÄ e poi come Tales of DeliriÄ?
Ciao Giuseppe, la decisione era stata presa ormai dal 2019. A causa di impegni esterni sempre crescenti, non era più possibile garantire l’effort richiesto per portare avanti una band in maniera semi-professionale e trovare spazi in contesti anche extra underground ai quali la band avrebbe potuto teoricamente ambire; anche la cronica mancanza di un batterista (negli ultimi live eravamo usciti con un turnista) ci ha fatto virare verso questa decisione.

Questa fine è stata celebrata con un evento, il concerto tenuto lo scorso 28 ottobre all’Extreme Music Academy di Bari in occasione del Metal Symposium. Come è andata?
Meglio di ogni più rosea aspettativa! La sala era piena di tanti vecchi amici ma anche di tanti ragazzi della nuova generazione che probabilmente ci vedevano per la prima volta. Quello che ci rimarrà per sempre impresso è stato il totale coinvolgimento del pubblico, altamente partecipativo, che ci ha aiutato a suonare – credo – molto molto bene. Dal mio punto di vista è stato, anche in termini di esecuzione, uno dei nostri migliori concerti di sempre.

In quella occasione sul palco si sono esibiti membri di epoche diverse della band: questa rimpatriata non ha fatto vacillare la vostra volontà di stoppare l’attività del gruppo?
No, no, anzi… ritrovarmi in sala dopo anni con alcuni di loro non ha fatto che confermare la bontà della scelta! [ride, NDR]

Non avete detto addio a mani vuote, avete rilasciato un singolo di commiato, “Perception Pain”. Il pezzo è stato registrato per l’occasione oppure era nel cassetto da un po’?
Il brano aveva conosciuto già la ribalta del palco nelle ultime esibizioni dei TOD ed aveva già alcune parti strumentali registrate; in questi ultimi anni avevamo sempre pensato che sarebbe stato bello poter finalizzare l’incisione di questo pezzo (che a mio modo di vedere è molto rappresentativo della nostra ultima produzione) ed abbiamo pensato che questa fosse la migliore occasione per farlo.

Il mio primo ricordo legato a voi risale, credo, al 2007, forse 2008, un Total Metal a Noicattaro. All’epoca vi chiamavate ancora DeliriÄ e mi consegnaste il vostro demo. Già che siamo in vena di ricordi, qual è il tuo più bello?
Ammazza, il TMF… che ricordi! Quella è stata la prima occasione nella quale ci siamo misurati in una situazione non underground. Eravamo ancora un po’ acerbi, ma ricordo che portammo sul palco un discreto show, che raccolse delle buone impressioni da parte del pubblico e della critica. Tornando alla tua domanda, dal punto di vista umano i ricordi più belli sono legati al tour di supporto ai Vomitory nel 2011 (di cui conserviamo infiniti aneddoti) e ad un paio di discese in Sicilia negli anni successivi, condivise con persone davvero eccezionali. Dal punto di vista artistico, ho un ottimo ricordo di una serata fatta in apertura ai Fleshgod Apocalypse a Bari nel 2014, con la sala grande del Demodè strapiena: abbiamo avuto la fortuna di suonare in un contesto nel quale una band underground si ritrova poche volte (se non nessuna) nel corso della propria carriera.

Nel 2011 avete rilasciato quello che il vostro unico disco, “Beyond the Line”, non è un po’ poco in tanti anni di carriera? Da questo punto di vista avete dei rimpianti? Avreste voluto realizzare più dischi?
Assolutamente sì. “Beyond the Line” è il nostro unico full lenght, anche se la nostra discografia conta anche un demo (“Deliria”, 2003) ed un EP di 7 pezzi molto molto “parente” di un full lenght (“Calling From the Abyss”, 2007). La band ha purtroppo sofferto negli anni di innumerevoli cambi di line up che non hanno aiutato né il songwriting (che è sempre stato portato avanti in maniera collegiale), né il potersi concentrare in registrazioni. Prima della decisione dello scioglimento, avevamo completato quattro pezzi (tra cui gli ultimi due singoli pubblicati, “Formalin” e “Perception Pain”) che avrebbero ipoteticamente fatto parte di un disco il cui concept era legato alle degenerazioni della mente umana sfociate poi in disastri ambientali e/o fallimenti tecnologici.

Secondo te “Beyond the Line” ha retto alla prova del tempo?
Nel songwriting della maggior parte dei pezzi ti rispondo convintamente di sì; ad oggi quello che rivedrei totalmente è invece la registrazione, che suona troppo “finta” rispetto al mio gusto odierno.

Quante possibilità di ci sono di rivedervi dal vivo, che ne so, per i 25 anni del gruppo?
È un qualcosa che non sento di escludere totalmente, se ci fossero le condizioni rispetto al contesto di esibizione e alla voglia delle persone di rivedere un concerto dei Tales of DeliriÄ. Non ti nascondo che abbiamo ricevuto già diverse richieste in tal senso [ride, NDR]

A te lo spazio finale per il commiato…
A nome di tutti i Tales of DeliriÄ ringraziamo chi ci ha accompagnato in qualsiasi forma in questa avventura ventennale. Ce ne andiamo con la mente serena, portando con noi tanti bei ricordi, sperando di aver regalato un po’ di buona musica e qualche bel momento – è stato bello condividere il nostro viaggio con voi.

Lascia un commento