Grace Darkling, una delle due voci femminili dei Nocturna, ci ha presentato uno degli album più attesi del 2024 in ambito symphonic metal: “Of Sorcery and Darkness”. Questo secondo lavoro dei lombardi, pubblicato il 19 Aprile dalla Scarlet Records, non ha di certo deluso i tanti che avevano apprezzato il precedente disco “Daughters of the Night”.
Benvenuti Grace, con quali aspettative vi siete approcciati alla pubblicazione del vostro secondo lavoro, “Of Sorcery And Darkness”?
Ciao Giuseppe e grazie per l’invito! Siamo molto entusiasti per il secondo album, uscito il 19 aprile per Scarlet Records. La promozione procede molto bene e il riscontro, come nel primo album, assolutamente al di sopra delle nostre aspettative! Siamo molto grati alle persone che ci supportano, non smetteremo mai di ringraziarle!
Per il nuovo album avete lavorato come fatto per i brani di “Daughters of the Night”, che immagino in qualche modo possa essere stato condizionato dai blocchi per la pandemia, oppure avete mantenuto le stesse modalità di composizione e registrazione?
Diciamo che, essendo che abitiamo tutti abbastanza lontani, durante la fase di composizione e pre-produzione abbiamo lavorato con lo stesso modus operandi: i musicisti ci mandavano vari provini delle canzoni con già una bozza delle linee vocali e testo provvisorio, io e Rehn ci lavoravamo sopra da casa, sistemando e registrando lo sviluppo delle idee. Una volta pronte le pre-produzioni, tutti in studio di registrazione, ossia dal nostro produttore di fiducia Andrea Fusini! Questo sistema, a prescindere dalla pandemia e dalla lontananza, lo troviamo comodo ed efficace.
Hedon è il principale compositore, qual è, invece, l’apporto degli altri membri in fase di scrittura?
Tutti insieme contribuiamo alle canzoni in fase di registrazione e arrangiamento. Il sound di Nocturna è tale proprio perché nasce dall’unione di cinque persone che hanno il proprio background e personalità, ed ognuno contribuisce. Il riff di “Sapphire” parte da un’idea di Antares, ad esempio.
Quando nasce un brano, come individuate le parti canore da affidare alle due voci?
Conoscendoci tutti meglio, soprattutto Hedon, è stato più facile scrivere canzoni e pensare già in fase di composizione alla suddivisione delle parti. Per “Of Sorcery and Darkness” le idee delle canzoni sono partite pensando alle nostre caratteristiche vocali e molte delle strutture e modulazioni all’interno delle tracce sono in funzione delle nostre voci. Chiaramente, poi, una volta mandataci l’idea, succede spesso che io e Rehn cambiamo le linee vocali, le metriche e le parti, tra chi fa l’armonia più alta e chi la più bassa, chi la strofa e chi il ritornello, e così via, in base al nostro gusto e personalità canora. Questo processo non solo è molto divertente per noi ma c’è anche molta intesa, quindi diventa tutto facile e spontaneo!
Il primo video estratto dall’album, “Seven Sins”, sin dal suo debutto ha fatto ottimi numeri su Youtube. Per una band come la vostra, con due frontwoman, costumi di scena e maschere, quanto è importante accompagnare i suoni con delle immagini?
Partiamo dal presupposto che, a prescindere dal genere e quantità delle voci, il nostro modo di vedere è che, in quanto amanti dell’arte a 360°, portiamo la nostra passione in ogni aspetto che può riguardare la band. L’arte per noi non è solo l’opera musicale. I video sono opere complesse, quando li guardi influisce anche la componente visiva, deve essere un insieme di caratteristiche che suscitino emozioni, immaginari, ricordi. Quindi per noi ogni aspetto ha la medesima importanza, anzi, è fondamentale. Anche le maschere, ad esempio, sono create una ad una e dipinte a mano, fatte su misura apposta per ogni membro che le indossa. Ogni membro mascherato, a sua volta, ha creato un personaggio con un proprio character design, costume, personalità e storia.
“Daughters of the Night”, oltre che per la Scarlet, è uscito anche per la giapponese Avalon. Come è andato quel disco nel Paese del Sollevante?
E’ andato piuttosto bene, sicuramente molto di più delle nostre aspettative, essendo stato il nostro primo album assieme! In generale abbiamo avuto molto supporto all’estero, Giappone compreso!
Avete organizzato un release party allo Slaughter di Milano lo scorso maggio, e avete la vostra partecipazione a giugno al Malpaga con i Sirenia. Avete altre date in cantiere?
Abbiamo fatto il nostro release il 3 maggio al Legend Club di Milano. Al momento abbiamo due date confermate: 9 giugno allo Strigarium (BG) e 26 luglio al Malpaga (BG).
Come cambiano, se cambiano, i vostri brani dal vivo?
Sicuramente, essendo una band con i membri essenziali, quindi voce-chitarra-basso-batteria, le differenze ci sono. Le nostre musiche siano colme di orchestre, tastiere e cori ma sul palco il nostro approccio rimane più metal vecchia scuola. Al momento ci piace tenere il tutto un po’ più “spoglio” così ci possiamo concentrare maggiormente sul suonare al meglio delle nostre possibilità! Io e Rehn ci armonizziamo costantemente dal vivo, i cori in base non ci sono e non abbiamo un tastierista. Questa è la formula che al momento adottiamo dal vivo, in futuro siamo apertissimi a qualsiasi altra possibilità e cambiamento.
A te il finale…
Grazie a te e grazie ancora per l’invito! Speriamo di beccarci presto in qualche occasione!
