Rufus Wainwright è considerato da Elton John il più grande cantautore vivente. E se lo dice il Grande Elton, merita venerdì 19 luglio di essere visto dal vivo a Melpignano in Piazza San Giorgio, alle ore 21.30. Rufus è difficile da catalogare come unico genere, è a metà tra un crooner e il cantautore della canzone tradizionale americana con tonalità folk ma allo stesso tempo con melodie molto intimiste. Lo scorso anno è uscito “Folkocracy”, un album di duetti con nomi importantissimi e di prestigio, da David Byrne a Chaka Khan, da Anohni a Andrew Bird fino a John Legend. Al momento Wainwright è in tour, e in occasione del concerto pugliese venerdì, unica data al Sud Italia, lo abbiamo intervistato.
“Folkocracy”, il tuo ultimo lavoro, è un album di cover, di canzoni tradizionali, diversi duetti con altrettanti diversi artisti, un grande progetto, come è stato lavorare con tutti loro e c’è qualche aneddoto che vorresti raccontarci riguardo la lavorazione di questo disco?
Vivo a Los Angeles e molti musicisti vivono lì. È stato sorprendentemente facile convincere tutti i meravigliosi ospiti a impegnarsi in questa attività e persino a trovare il tempo in studio per registrare le canzoni insieme. Il primo giorno in cui ero in studio per registrare quest’ album abbiamo registrato le canzoni con John Legend e Brandi Carlyle. È stato emozionante lavorare fianco a fianco con due cantanti così affermati. Ci sono volute meno di due ore per mettere a punto le canzoni.
Nell’album c’è spazio anche per la tua “canzone capolavoro”’, “Going to a Town”, qui cantata con Anohni, come è stato lavorare con questa grande artista?
Conosco Anohni da moltissimo tempo e abbiamo già lavorato insieme molte volte. Lei è nei miei primi album e io sono apparso in uno dei suoi primi album. In realtà l’abbiamo registrata separatamente dato che non vive a Los Angeles, ci ha inviato un’incredibile quantità di materiale e poi alcune idee su come montarlo insieme e ha funzionato davvero. Si è presa molte libertà con la canzone che alla fine funziona davvero bene e le dà questa nuova e fresca energia.
C’è grande attesa per un tuo live nel Sud Italia, puoi anticiparci qualcosa sullo show che vedremo?
Suonerò da solo. Suono davvero il meglio del mio intero catalogo e anche alcuni brani inediti, materiale dalla mia seconda opera “Hadrian”, il mio musical “Opening Night” che ha appena debuttato a Londra e alcune cover come quella di Leonard Cohen. Suonerò sia la chitarra che il pianoforte.
C’è un artista con cui avresti voluto duettare o con cui vorresti farlo in futuro?
Sono ossessionato da Mina da molto tempo e mi piacerebbe incontrarla e chissà magari fare un duetto con lei. Credo che canti ancora, giusto? Ho eseguito la sua canzone “E poi” ma purtroppo non posso suonarla da solo ma solo con una band. È una canzone davvero epica.
Progetti futuri?
Negli ultimi mesi ho registrato tre album che prevediamo di pubblicare a breve. Abbiamo registrato uno spettacolo straordinario di canzoni di Kurt Weill che ho fatto con la Pacific Jazz Orchestra a Los Angeles. Poi abbiamo registrato il cast del mio musical “Opening Night” e lo stiamo montando di tanto in tanto e poi lo mixeremo. E il terzo progetto discografico è “My Dream Requiem”, presentato in anteprima con l’Orchestre Philharmonique de Radio France e il coro di bambini sotto la direzione di Mikko Franck. Anna Prohaska era il soprano solista e Meryl Streep la narratrice. Il pezzo verrà eseguito a Barcellona, Los Angeles, Amsterdam e in altre città. Farò anche altri spettacoli in autunno, inclusa una retrospettiva del mio catalogo di canzoni per tre serate al Wallis Annenberg Performing Arts Center e una residenza al Carlyle Hotel di New York.
Cosa pensi della scena musicate attuale, c’è qualche nome che ti piace particolarmente?
Recentemente mi sono davvero innamorato di Clara Luciani. Mi piacciono anche Empire of the Sun e Sam Fender. Ascolto molta musica contemporanea. Sono un grande fan di Miley Cyrus. È una cantante straordinaria. L’ho accompagnata in una canzone quando ha fatto uno speciale televisivo per il suo nuovo album “Endless Summer Vacation”. Ci siamo divertiti tantissimo ed è stato facilissimo fare musica con lei.
Hai mai pensato di scrivere una tua biografia un giorno?
Penso che ci sia ancora un po’ di tempo per iniziare la mia autobiografia. Ma mi piacerebbe scriverne una ad un certo punto della mia vita. Mi ci vuole molto tempo per scrivere parole. Trovo che scrivere testi sia molto più difficile che scrivere musica. Molto spesso la musica viene prima.

INTERVISTA ORIGINARIAMENTE PUBBLICATA SU “IL QUOTIDIANO DI BARI” IL 17 LUGLIO 2024