Die For My Sins – Scream

Molti di voi conosceranno i fratelli Fabio e Nicolas Calluori per la loro militanza negli Heimdall. I due si ripresentano sulle scene con un progetto, Die For My Sins, che pur possedendo le peculiarità della band madre, in parte se ne distacca, offrendo uno spettro di sonorità metal che vanno dal classico anni 80 alla produzione più recente. Il primo album della band, “Scream”, è fuori da qualche giorno per ViciSolum Productions e può contare in veste di ospite di uno dei cantanti più celebri della scena heavy: Ralf Scheepers (Primal Fear, ex-Gamma Ray)

Benvenuto su Il Raglio del Mulo Fabio, tra qualche giorno verrà pubblicato il disco d’esordio dei Die For My Sins, “Scream”. Prima di soffermarci sull’album, dato che si tratta del vostro primo disco, direi di presentare la band ai lettori con un breve excursus sulla vostra storia…
Ciao Giuseppe e grazie mille per l’intervista. La band nasce ufficialmente nel 2022 anche se i brani sono stati scritti nell’anno precedente, dopo che ho finito di missare il progetto solista di Ian Parry (il cantante degli Elegy) “Rock Emporium II” nei miei Sonic Temple Studio, un bellissimo lavoro ricco di collaborazioni con tantissimi musicisti diversi. Sul finire di questa esperienza, alla quale ho partecipato anche io con un piccolo solo di chitarra, mi è venuta la voglia di fare qualcosa di diverso per me e di avviare qualche nuova collaborazione. Così ho chiesto a Ian di cantare su un brano e lui è stato molto contento di partecipare. La cosa stava prendendo forma e così con mio fratello abbiamo deciso di iniziare questa nuova avventura, anche perché in quel
periodo con gli Heimdall eravamo in parte fermi, visto che c’era ancora il covid e Gandolfo, il cantante, si era preso una pausa dalle registrazioni delle parti di voce dell’album “Hephaestus” (pubblicato lo scorso anno). Ho composto così tutti i brani e sono entrato in studio a registrali con mio fratello. Una volta ultimato il lavoro di registrazione, ho iniziato a contattare vari cantanti fino a quando non è arrivato l’interesse di Ralf Scheepers.

Molto particolare il nome, che significato si cela dietro Die For My Sins?
Premetto che oggi trovare un nome per una band è veramente un’impresa titanica ahaha, comunque molto semplicemente dopo aver valutato una serie di nomi, mio fratello un giorno se n’esce con questa canzone dei Sanctuary che abbiamo sempre adorato. Era un nome appunto particolare, non scontato, potente e abbiamo pensato che si adattasse alla perfezione con le nostre sonorità, tradizionali da una parte ma anche sinfoniche e attuali dall’altra e con i testi dell’album. Le altre opzioni erano più classiche, quindi ci piaceva l’idea di fare qualcosina di differente.

Come è nata la collaborazione con Ralf Scheepers (Primal Fear, ex-Gamma Ray) e come lo dobbiamo considerare, un ospite o un membro della band?
Ralf è un ospite, eccellente, anche se sicuramente un po’ atipico sia perché canta in tutti i brani, tranne uno, sia perché ha messo veramente molto entusiasmo nella realizzazione delle sue parti vocali. Spesso i session fanno benissimo il loro compito ma casomai non vanno oltre, invece secondo me lui ha messo veramente tanto di suo arricchendo i brani con bellissime armonie vocali oltre ad un’interpretazione di un’intensità incredibile. Quando abbiamo composto tutte le canzoni, abbiamo iniziato a contattare vari cantanti, inizialmente eravamo indecisi se affidare le parti vocali a più singer oppure dare un’impronta precisa all’album, ma quando Ralf ha manifestato interesse ed entusiasmo per i pezzi, la scelta è stata facile… avevamo l’opportunità di affidarci a uno dei migliori singer in circolazione e siamo stati veramente molto felici del suo approccio. Del resto ho sempre adorato le band dove il cantante rappresentasse un punto di riferimento quindi credo sia stata una scelta più che azzeccata. Poi ogni volta che lui ci mandava una traccia finita io e mio fratello eravamo contenti come due bambini, ahahah.

Chi altro ha partecipato alle registrazioni del disco?
Allora, mio fratello Nicolas ha registrato tutte le parti di batteria mentre io ho fatto chitarre, basso e tastiere oltre ad aver composto e arrangiato tutti i brani e ad aver prodotto, missato e masterizzato l’album nei miei Sonic Temple Studio di Salerno. Poi abbiamo Ian Parry degli Elegy, altro grande singer, sul brano “Shades of Grey”, Luca Sellitto dei Timeless Fairytale ed ex Stamina alle chitarre soliste in sei brani e Carmelo Claps degli Heimdall alla chitarra solista di “Dark Symphony”.

State considerando la possibilità di esibirvi dal vivo?
Vediamo. ci piacerebbe molto fare qualche live perché i brani sono belli diretti e sono sicuro funzionerebbero alla grande in sede live, quindi sarebbe molto bello. Ovviamente è un discorso un po’ complesso per ora. L’idea c’è e infatti abbiamo già un ragazzo che suona il basso. Ora che l’album è fuori vediamo se usciranno delle occasioni interessanti. Il problema resterebbe la voce ovviamente, stiamo pensando a qualcuno che vive più vicino a noi per rendere la cosa più semplice.


Musicalmente cosa vi portate dietro dell’esperienza Heimdall nei DFMS? Io sento, oltre che delle influenze power metal anni 90, anche dei richiami all’hard/heavy classico degli Scorpions…
Abbiamo fondato gli Heimdall 30 anni fa, compongo io il 99% delle canzoni e quindi è normale che ci siano delle influenze power nei Die For My Sins, ma credo comunque che siamo riusciti a creare qualcosa di diverso. Onestamente non avrebbe avuto senso per me fare gli Heimdall 2. “Scream” è un lavoro più vicino al metal degli anni 80 ma con un approccio moderno sia nella produzione che nella composizione di molti riff di chitarra o nei passaggi più sinfonici. Diciamo che in questo album c’è un mix di elementi tra passato e presente, che ovviamente rientrano nei miei gusti musicali. Sugli Scorpions non saprei, è comunque una band che apprezzo molto e hanno fatto dei dischi clamorosi ma se devo darti dei nomi allora ti dico che sono cresciuto con band come Judas, Savatage, Wasp, Helloween, Maiden Virgin Steele, Manowar e che comunque bene o male apprezzo il metal e l’hard rock in tutte le loro forme. E’ inevitabile che tutto ciò che rientra nel mio background possa avere una certa influenza sul mio modo di comporre, ma onestamente considero “Scream” come un lavoro che ha una sua precisa personalità.

L’album è ben bilanciato tra song più energiche, altre più melodiche e non mancano i passaggi più epici. Ma secondo te ci sono uno o più brani che possano condensare il disco oppure ogni traccia a una sua peculiarità?
Grazie, si hai centrato la cosa, “Scream” è molto vario, non è il classico heavy metal album tosto dall’inizio alla fine, ma ci sono diversi mondi in esso, quindi non è semplice scegliere uno o due brani che possano rispecchiarlo del tutto. Comunque se qualcuno mi chiedesse di inviargli pochi pezzi, sicuramente manderei “Scream” “Still Alive” “Time”, “Dark Symphony” e “Shades of
Grey”.

I testi di cosa parlano e chi se ne è occupato?
Come ti ho detto prima, mi sono occupato io di tutti i brani, e anche i testi e le linee melodiche sono opera mia. Anche liricamente devo dire che “Scream” è un lavoro piuttosto vario, scritto in un periodo non proprio semplice per me, mi piace vedere queste canzoni come un viaggio attraverso la mia mente dove parlo e mi interrogo su vari argomenti. In “Time” ad esempio, parlo del passare del tempo: il protagonista dopo una vita diciamo normale senza sbalzi capisce che è ora di lasciarsi andare prima che sia troppo tardi. Praticamente sono io che dico a me stesso quando non ho la voglia o la forza di fare qualcosa: “sveglia”, “muoviti”, ahaha. In “In the Sign of the Cross”, parlo in un certo senso di religione e mi interrogo se è giusto nella propria vita rinunciare a molte cose in nome di Dio come fanno molte persone o è meglio vivere la vita al massimo visto che come dice il protagonista, forse quello di cui abbiamo bisogno, è solo una manciata d’amore .”Waiting for the Hero” è un dialogo tra due persone, una aspetta la venuta di questo eroe fantomatico che possa aiutarlo ad affrontare le difficoltà, l’altro invece fa una riflessione, non è che quell’eroe lo devi trovare in te stesso? Ma senza fare la morale a nessuno, sono riflessioni che faccio a me stesso dove a volte mi sento uno e a volte l’altro! In “Shades of Grey” parlo di due persone che si stanno rendendo conto che il loro rapporto è finito e vivono in una sorta di limbo dove quello che vuole una persona non rispecchia quello che desidera l’altro. Poi ci sono liriche come “Scream” e “Still Alive” che possono essere viste come un invito ad affrontare le difficoltà con decisione e forza senza abbattersi, ed anche questa è una cosa che dico spesso a me stesso nei momenti difficili e complicati.

A te l’ultimo urlo…
Sì, è proprio il caso di dirlo considerando il titolo dell’album, ahaha. Ti ringrazio di nuovo per l’intervista e vorrei semplicemente invitare tutti i lettori a dare un ascolto alle nostre canzoni nelle quali crediamo molto. Se vi piace l’heavy metal sicuramente “Scream” non vi deluderà!

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