Dopo un tour europeo di successo insieme agli Evergrey, i Virtual Symmetry tornano sotto i riflettori con “Veils of Illumination”, un album che promette di essere uno dei loro lavori più ambiziosi.
Benvenuto Valerio (Villa), come è andato il tour in compagnia degli Evergrey?
Il tour con gli Evergrey è stato davvero molto divertente e intenso. Abbiamo suonato in tantissime città, molte delle quali non avevamo mai visitato, ed è stato fantastico poter presentare alcuni brani del nuovo album, oltre ai nostri pezzi classici, a un pubblico vasto in tutta Europa. È stato un tour impegnativo, ma estremamente soddisfacente.
Avete avuto modo di testare dal vivo i brani contenuti in Veils Of Illumination?
Assolutamente sì! Durante il tour abbiamo presentato i primi due singoli, “Hearth’s Resonance” e “Canvas of Souls”, utilizzandoli come brani di apertura di ogni serata. È stato emozionante esibirci con questi pezzi inediti e vedere la reazione del pubblico, che è stata davvero entusiasta. I nuovi brani sono stati accolti molto bene, cosa che ci ha riempiti di soddisfazione.
La data ufficiale di uscita del disco è stata il 6 dicembre, almeno per l’edizione fisica. Per la versione digitale avete scelto di cadenzare la pubblicazione dei singoli fino al mese di maggio. Come mai questa scelta, che sembra andare contro le logiche attuali che favoriscono il digitale rispetto al fisico?
Sì, abbiamo scelto il 6 dicembre per l’uscita dell’edizione fisica perché era una data perfetta: coincideva con il nostro rientro dal tour e volevamo offrire qualcosa di speciale ai fan. Per quanto riguarda la strategia digitale, abbiamo deciso di pubblicare un singolo al mese su Spotify per due motivi principali. Da un lato, volevamo valorizzare il formato fisico, che per noi rappresenta un’opera d’arte completa, con il booklet, la copertina e i testi che aggiungono valore al prodotto. Dall’altro, pubblicando un singolo al mese, siamo riusciti a mantenere alta l’attenzione sulle piattaforme digitali, aumentando il numero di ascoltatori e ricevendo l’inserimento in playlist importanti. Questa strategia si è rivelata molto efficace: abbiamo visto crescere il nostro pubblico in modo significativo.
Già che ci siamo, la versione fisica in che formati è disponibile?
Al momento, la versione fisica è disponibile in due formati: un digipack standard CD con booklet e un doppio vinile. Per il vinile, abbiamo scelto un elegante colore bianco panna, che richiama le tematiche e i colori dell’album.
Passiamo alla composizione del disco. Quando e come sono nati i brani?
I brani di “Veils of Illumination” sono stati composti quasi tutti nel periodo tra la conclusione del disco precedente e la pubblicazione di questo album. Alcune idee precedenti sono state sviluppate e trasformate in brani completi, ma la maggior parte delle composizioni è nata in modo naturale, partendo spesso da riff di chitarra o melodie di pianoforte. Una volta delineate le strutture, i brani sono stati condivisi con i membri della band, che hanno aggiunto i loro arrangiamenti. Per quanto riguarda le linee vocali, abbiamo collaborato in studio con Marco Pastorino, affinando le idee e integrandole nel contesto generale dell’album.
Anche questa volta, con la sola eccezione del disco omonimo, l’album termina con un pezzo di una ventina di minuti. Ormai è una tradizione o è un caso?
Direi che è quasi una tradizione. Ci piace concludere gli album con un brano di lunga durata, che riassuma gli elementi distintivi del nostro stile e le atmosfere dell’intero lavoro. Questi pezzi ci offrono una grande libertà creativa, permettendoci di esplorare più ambientazioni e emozioni, un po’ come la trama di un film. Non è qualcosa che pianifichiamo a tavolino, ma ci viene naturale comporre suite che racchiudano l’essenza dell’album. Ormai è diventato un elemento caratteristico della nostra musica.
È più complicato scrivere un brano di media durata oppure una suite?
Personalmente, trovo più semplice scrivere una suite. In una composizione lunga mi sento più libero di esprimermi, senza dover rispettare strutture predefinite o limitazioni temporali. Il processo di scrittura per una suite è molto diverso da quello di un brano più breve, e questa libertà compositiva mi permette di esplorare idee e sezioni diverse, creando qualcosa di più complesso e completo.
Il titolo dell’album lascia pensare a un concept o a brani tematicamente legati. È così?
Non si tratta di un concept album in senso stretto, ma è sicuramente un disco tematico. I brani esplorano diversi percorsi che un individuo può intraprendere per raggiungere una condizione spirituale più elevata e una maggiore consapevolezza di sé. Ogni titolo rappresenta un sentiero o un aspetto di questa crescita interiore. Questo filo conduttore attraversa tutto l’album e lo rende coeso dal punto di vista tematico.
Abbiamo aperto parlando del tour con gli Evergrey. Direi di chiudere annunciando i prossimi appuntamenti live, se ce ne sono…
Il prossimo appuntamento live è previsto per venerdì 14 febbraio, alle ore 20:00, allo storico Legend Club di Milano. Sarà un evento speciale dedicato al release show del nuovo album, e ci esibiremo insieme a due band fantastiche: Coevo e Stranger Vision. Abbiamo preparato una setlist speciale, più corposa rispetto a quella del tour con gli Evergrey, per celebrare al meglio questa serata. Invitiamo tutti gli amanti del progressive metal e chi non ha avuto modo di vederci durante il tour europeo a partecipare: sarà un’occasione unica per vivere una serata all’insegna della nostra musica e delle emozioni legate a “Veils of Illumination”. Vi aspettiamo!
