Robin McAuley – Soulbound

ENGLISH VERSION BELOW: PLEASE, SCROLL DOWN!

Con “Soulbound”, Robin McAuley torna con un sound hard rock dominato dalla chitarra. Pubblicato da Frontiers Music Srl, l’album vede la partecipazione di talentuosi musicisti italiani, tra cui Andrea Seveso, Aldo Lonobile, Alfonso Mocerino e Antonio Agate. In questa intervista, Robin racconta il processo creativo dietro “Soulbound”, il contributo della band e le sue prospettive future.

Benvenuto Robin, “Soulbound” segna un ritorno a un sound hard rock chitarristico. Cosa ha ispirato questo audace cambiamento musicale?
Questo è il mio terzo album solista su Frontier’s Music Srl e volevo creare un sound più incisivo e guidato dalla chitarra. Andrea Seveso è un grande chitarrista, adoro il suo tocco, il suo senso della melodia, quindi volevo metterlo maggiormente in evidenza in questa terza collaborazione insieme. Aldo Lonobile è il mio nuovo produttore per questo album. Aldo è anche un grande chitarrista e bassista, inoltre ha coinvolto il talentuoso Alessandro Mammola alla chitarra. Con così tanto talento, era naturale che il sound di “Soulbound” prendesse questa direzione. Aldo ha fatto un lavoro straordinario.

Come descriveresti il processo creativo dietro “Soulbound” e quali sono stati alcuni momenti chiave in studio?
Come per i primi due album, “Standing on the Edge” e “Alive”, il processo è stato più o meno lo stesso. Alessandro Del Vecchio e Andrea Seveso hanno contribuito a circa due terzi della scrittura, mentre Aldo ha introdotto Teresa Persson e Jan Akersson, che hanno scritto “Soulbound”. Giancarlo Floridia e David Julian hanno co-scritto “Wonders of the World” e Giancarlo ha scritto “Bloody Bruised and Beautiful”. Io mi sono occupato delle melodie e dei testi. Ho registrato tutte le mie voci principali e di supporto presso The Institute of Noise Studio a Los Angeles con lo stesso ingegnere del suono, Andy Zuckerman. Questo è anche il terzo album con Andy e abbiamo un ottimo rapporto di lavoro. Andy di solito non sa cosa canterò finché non arrivo in studio, quindi è incredibile come riusciamo a far sembrare tutto così semplice!

Lavorare con un nuovo produttore come Aldo Lonobile ha portato nuova energia al progetto. Quali contributi ha portato all’album?
Come dicevo prima, Aldo è un grande chitarrista e bassista. Ha anche introdotto nuovi autori per questo album, contribuendo a creare suoni e brani diversi che riteneva adatti alla mia voce. Un nuovo batterista, Alfonso Mocerino, è incredibile, e anche Antonio Agate alle tastiere. Questa è una grande band di musicisti molto talentuosi e sono onorato di averli nel mio album. Avrò il piacere di unirmi a loro sul palco a Milano il 27 aprile, quando suonerò al Frontiers Rock Festival. Inoltre, stiamo valutando di aggiungere altri spettacoli. Restate sintonizzati per aggiornamenti su date e location.

La tua band è composta da musicisti italiani. Come ha influenzato il suono e l’energia creativa dell’album lavorare con questo gruppo unico?
Grandi musicisti creano grande musica. “Soulbound” è il risultato della collaborazione con questi talentuosi artisti. Non potrei essere più felice, e amo l’Italia!

La tua performance vocale in questo album è particolarmente potente ed emotiva. Quali sfide vocali hai affrontato durante la registrazione di “Soulbound”?
Grazie per il complimento. La mia voce è il mio strumento, quindi mi prendo molta cura di non abusarne o usarla in modo dannoso o stressante. Conosco il mio range vocale e lavoro duramente per mantenerlo. Faccio molto riposo vocale quando posso. Rimango sempre idratato. Sembra funzionare.

Con una tracklist che va da inni energici come “Bloody Bruised and Beautiful” a brani più intimi, c’è una canzone che ha un significato particolare per te?
Cerco di creare un album ben bilanciato con melodie forti e buoni testi. “Born to Die” mi fa riflettere su tutto ciò che ho fatto nella mia vita fino ad oggi. Avrei potuto fare di più? Essere una persona migliore? Raggiungere di più nella mia vita? Oppure, alla fine, ciò che conta di più è essere stato gentile con coloro che amo e a cui tengo di più? Come un buon libro… Un inizio, una parte centrale e una fine!

“Soulbound” fonde l’hard rock con melodie coinvolgenti. Ci sono influenze musicali specifiche o momenti della tua carriera che hanno ispirato questa fusione?
La melodia è importante per me nella scrittura. I grandi classici, indipendentemente dal genere, una volta ascoltati ti riportano a un momento e a un luogo specifico. Traggo molta ispirazione da tutta la musica con cui sono cresciuto, che alla fine ispira la mia produzione musicale.

Preferisci lavorare su progetti solisti, collaborare con band come MSG, Grand Prix o Far Corporation, oppure sei più attratto da grandi progetti come Michael Schenker Fest o album tributo?
Bella domanda! Mi piace fare tutto… Ci sono sfide diverse per me quando registro i miei album solisti. L’ascoltatore penserà che, essendo un album solista, riguardi solo me? La risposta non è necessariamente sì. Posso scrivere su vari argomenti che forse non tratterei in una situazione di band, quindi da quel punto di vista ho più libertà di esprimermi. Ma cerco anche di non essere troppo autoreferenziale, specialmente nei testi. Mi piace creare storie nella mia scrittura!
Quando collaboro con altri autori, ci sono diverse opinioni e stili che influenzano il risultato finale. È anche molto interessante e divertente mescolare stili di scrittura diversi per creare qualcosa di speciale.

Dopo un ritorno così significativo in studio, cosa speri che i fan traggano da “Soulbound” e possiamo aspettarci ulteriori collaborazioni o progetti in futuro?
Spero che i miei fan attuali apprezzino questo nuovo album “Soulbound” e, ovviamente, sarebbe fantastico se potesse attrarre nuovi ascoltatori. La musica è il mio rifugio felice e continuerò a scrivere e registrare finché ne avrò la possibilità. La musica mi mette in uno stato d’animo positivo e vi invito a unirvi a me in questo viaggio per godervi la musica insieme. Grazie a tutti per l’ascolto e per tutto l’amore e il supporto meraviglioso che continuate a dimostrarmi.

With “Soulbound”, Robin McAuley returns with a guitar-driven hard rock sound. Released by Frontiers Music Srl, the album features talented Italian musicians, including Andrea Seveso, Aldo Lonobile, Alfonso Mocerino and Antonio Agate. In this interview, Robin discusses the creative process behind “Soulbound”, the band’s contribution, and his future plans.

Welcome, Robin, “Soulbound” marks a return with a guitar-driven hard rock sound. What inspired this bold musical change?
This is my 3rd Solo record on Frontier’s Music Srl and I wanted to create an edgier, more guitar-driven sound for this one. Andrea Seveso is such a great guitarist, I love his tone, his sense of melody, and so I wanted to feature him more on this 3rd collaboration together. Aldo Lonobile is my new Producer for this record. Aldo is also a great guitarist and bass player, plus he brought in additional guitars with the awesome Alessandro Mammola. So with so much talent, it was the way I wanted to take the sound of this “Soulbound” record. Aldo did an amazing job.

How would you describe the creative process behind “Soulbound”, and what were some of the key moments in the studio?
Like the first two records, “Standing on the Edge” and “Alive”, the process was pretty much the same. Alessandro Del Vecchio and Andrea Seveso were involved with about two-thirds of the writing, and Aldo introduced Teresa Persson and Jan Akersson, who wrote “Soulbound”. Giancarlo Floridia and David Julian co-wrote “Wonders of the World”, and Giancarlo wrote “Bloody Bruised and Beautiful”. I took care of the melodies and lyrics.
I recorded all my lead and background vocals at The Institute of Noise Studio in LA with the same engineer, Andy Zuckerman. This is Andy’s third record with me also, and we have a great working relationship. Andy mostly has no idea what I’m going to sing until I get to the studio, so it’s amazing how we manage to just make it all look so easy!

Working with a new producer like Aldo Lonobile brought a fresh energy to the project. What unique contributions did he bring to the record?
Like I said earlier, Aldo is a great guitarist and bass player. He was also responsible for introducing the new writers on this record, which helped to create different sounds and different songs that he thought would suit my voice. A new drummer, Alfonso Mocerino, who’s amazing, and also Antonio Agate on keys. This is a great band of very talented musicians, and I’m honored to have them on my record. I will have the added pleasure to join them on stage in Milan on April 27th when I perform at Frontiers Rock Festival. In addition, we are looking at adding additional shows. Stay tuned for updates on those dates and locations.

Your band features Italian musicians. How has working with this unique group influenced the sound and creative energy of the album?
Great musicians create great music. “Soulbound” is what has been created with these very talented musicians. I couldn’t be happier, and I love Italy!

Your vocal performance on this album is particularly powerful and emotive. What vocal challenges did you face during the recording of “Soulbound”?
Thank you for that. My voice is my instrument, so I take great care not to abuse my vocal cords or use them in a way that’s damaging or stressful. I know my vocal range and work as hard as I can with that. Lots of vocal rest when I can. Stay hydrated always. Seems to work for me.

With a tracklist ranging from energetic anthems like “Bloody Bruised and Beautiful” to more intimate tunes, is there a particular song that holds personal significance for you?
I write in such a way that tries to create a well-balanced record with strong melodies and good lyrics. “Born to Die” has me being reflective on everything I’ve done in my life to date. Could I have done more? Been a better person? Achieved more in my life? Or does it all really matter that much as long as I was kind to those I love and care about the most?
Like a good book… A Beginning, A Middle, and an End!

“Soulbound” blends hard rock with engaging melodies. Are there specific musical influences or moments in your career that inspired this fusion?
Melody is important to me in my writing. The great classics, no matter the genre, once you hear them, they remind you of a specific time and place. I draw a lot of inspiration from all the music I grew up with, which eventually inspires my musical output.

Do you prefer working on solo projects, collaborating with bands like MSG, Grand Prix, or Far Corporation, or are you more drawn to large-scale endeavors like Michael Schenker Fest or tribute albums?
Great question! I enjoy it all… There are different challenges for me when recording my solo records. Will the listener think because it’s my solo record, it’s all about me? The answer is not necessarily so. I can write about various subject matters that perhaps I wouldn’t do in a band situation, so from that point of view, I have more freedom to express how I feel at that moment. But I also try hard not to get too self-indulgent, especially with my lyrics. I like creating stories in my songwriting!
When I collaborate with other writers, then there are several opinions and styles that influence the final output. It’s also very interesting and fun when you mix different styles of writing to create something special.

After such a significant return to the studio, what do you hope fans take away from “Soulbound”, and can we expect further collaborations or projects in the near future?
I hope my current fans like this new record “Soulbound” and, of course, it would be awesome if it can attract some new listeners to my site. Music is my happy place, and I will continue to write and record for as long as I physically can. Music puts me in a good place, and I invite you to come join me in that place and enjoy the music together. Thank you all for listening and for all the wonderful love and support you continue to show me.