Bosco Sacro – Live at Chiesa Armena

I Bosco Sacro tornano con un’uscita dal vivo intensa e suggestiva: “Live at Chiesa Armena”. L’album, pubblicato da Go Down Records, cattura l’atmosfera unica di un concerto speciale tenutosi in un luogo carico di fascino e spiritualità.

Bentornati su Il Raglio, prima di partire, vorrei ringraziarvi per “Live at Chiesa Armena”, l’album è splendido. Come è nata l’idea di registrare un disco dal vivo proprio in quella location?
Innanzitutto ben ritrovati agli amici de Il Raglio del Mulo e grazie per l’attenzione e supporto dedicatoci. La scorsa estate ci è stata proposta da Go Down Records una residenza di tre giorni presso Villa Albrizzi Marini, un complesso affascinante e ricco d’ispirazione e movimento che si trova San Zenone degli Ezzelini (TV). Come conclusione della residenza era previsto un live aperto al pubblico nella Chiesa Armena della villa e fin da subito Go Down Records si era detta intenzionata a registrare il live per poi pubblicarlo.

Dal punto di vista tecnico, quali sono le particolarità acustiche della Chiesa Armena?
La Chiesa Armena di Villa Albrizzi Marini è un luogo intimo e raccolto dove si respira una sospensione del tempo e al tempo stesso una grande pace. Da un punto di vista sonoro è piuttosto asciutta seppure abbia un suo caratteristico ambiente, piuttosto gestibile rispetto ai grandi spazi reverberanti delle cattedrali gotiche. Riuscire a valorizzare il nostro suono ed a farlo interagire con lo stesso ambiente è stato merito del grande talento di Daniel Grego / Mal De Testa Studio che ha registrato, mixato e masterizzato l’intero live.

La dimensione dal vivo sembra essere quella ideale per valorizzare le vostra creazioni. Qual è la sfida più grande nel tradurre la vostra visione musicale su un palco?
Certamente essere messi nelle condizioni giuste per poter avere il nostro suono e riuscirci ad ascoltare. Questo è indispensabile per comunicare con il pubblico.

Il concerto nella Chiesa Armena ha avuto un’atmosfera intima e raccolta. Qual è stato il momento più emozionante della serata per voi?
Sicuramente quello che è stato il vero e proprio incipit del concerto, l’applauso ricevuto appena saliti sul palco. È stato un gesto di grande accoglienza e fiducia da parte del nostro pubblico. Il solo pensiero ci scalda il cuore a mesi di distanza. Subito dopo, il canto a quattro voci a cappella che abbiamo eseguito quasi come un chiedere permesso al luogo, che sottolineiamo, oltre ad ospitare ogni tanto dei concerti, è luogo di culto quotidiano per il padre armeno residente in Villa Albrizzi Marini e per altre persone. Non avevamo mai fatto qualcosa di così spoglio ed essenziale, è stato un momento di fusione molto forte.

Avete suonato a festival importanti come Brutal Assault e, a maggio, lo farete al A Colossal Weekend di Copenaghen: come cambia la vostra performance tra un festival e un contesto più intimo come la Chiesa Armena?
Possiamo dire che affrontare il live nella Chiesa Armena ha richiesto molta più concentrazione e fatica. Suonavamo per la prima volta ben tre brani appena composti ed oltre che impegnarsi a dare il meglio c’era anche il tentativo di registrare un live album. Poteva non venire, e invece…

Nel comunicato si parla di musica come forza liberatrice e curativa. C’è un brano di “Live at Chiesa Armena” che ritenete particolarmente significativo sotto questo aspetto?
Luca: Per quanto mi riguarda un brano particolarmente significativo è “The Future Past”. Fa parte del trittico nato ad hoc durante la nostra residenza artistica. Secondo me il brano racchiude l’aura e la misticità proprio della chiesa Armena e della villa stessa che ho percepito durante quei giorni passati lì. Suonare questa musica nata nelle circostanze in cui ci siamo trovati, non può che essere curativo.
Giulia: I testi che accompagnano la nostra musica, parlano tutti, in modo differente, di un certo movimento psichico che porti ad uno stato di liberazione dagli schemi, dalle angosce, dalle strutture interne ed esterne che opprimono l’individuo e la sua capacità di esprimere la propria unicità… rispetto agli altri brani, “Dong-Dee” è una composizione breve e spoglia di molti elementi: non c’è batteria, non c’è un testo riconducibile ad un idioma esistente, non c’è distorsione nei suoni delle chitarre. Abbiamo seguito un semplice flusso spontaneo e piuttosto essenziale, senza porci limiti formali o di genere, e il risultato è qualcosa di davvero inedito per Bosco Sacro. Definirei tale pratica decisamente liberatoria e curativa in senso lato.

Nel live avete eseguito tre nuovi brani, cosa potete dirmi al riguardo? In particolare, li riproporrete anche nella vostra prossima uscita da studio oppure resteranno immortalati esclusivamente su questo disco?
I tre brani che aprono il live, sono stati composti in quei giorni di residenza in Villa Albrizzi Marini ed eseguiti dal vivo per la prima volta durante il concerto in Chiesa Armena. Dunque, il live contiene davvero la loro primissima esecuzione e tutta l’emozione che comporta l’esibirsi dal vivo in un posto così intimo e particolare, consapevoli che nel frattempo c’è una registrazione in atto. La cosa interessante ci sembra proprio questa, l’aver catturato una performance che, per come il tutto è stato concepito, si è rivelata ricca di sfumature emotive significative. Per esempio, un altro aspetto rilevante, è che la genesi di “The Future Past” è avvenuta realmente all’interno della chiesa in un momento di grande ispirazione ed unità tra noi. Il testo è una visione arcaico-futuristica-apocalittica ambientata al suo interno.

Questo live segna un momento di transizione tra “Gem” e il vostro prossimo album in studio: cosa dobbiamo aspettarci da quest’ultimo?
Per adesso restiamo concentrati sul suonare e promuovere questa nuova release. L’album nuovo è già stato registrato, e al momento sta riposando dietro le quinte, in attesa del suo momento. L’unica cosa che ci sentiamo di dire è che è frutto di un metodo di composizione piuttosto diverso rispetto al nostro debutto.

**Dopo l’uscita di “Live at Chiesa Armena”, quali sono i vostri piani futuri? Possiamo aspettarci un tour o nuove collaborazioni?
**Abbiamo un tour primaverile in arrivo che toccherà Croazia, Slovenia, Italia e Danimarca, seguito da Germania, Svizzera e sud Italia in autunno.

Ecco le date imminenti:
16/04 live @ Radio Capodistria, Capodistria (SI)
17/04 Močhvara, Zagreb (HR)
18/04 Cmk, Koper (SI)
19/04 Kotač, Pola (HR)
20/04 Bosco Sacro Channel 0, Metelkova, Ljubljana (SI)
21/04 Maximum Festival, Zero Branco (IT)
08/05 w/ White Ward + Frail Body, 1000Fryd, Aalborg (DK)
10/05 w/ God is an Astronaut, Zola Jesus & more, A Colossal Weekend, Copenhagen (DK)

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