Acacia – Il cantico della rinascita

Ospiti della puntata di Overthewall gli Acacia di Martino Lo Cascio, autori del comeback “Resurrection” (Underground Symphony).

Ciao Martino e benvenuto su Overthewall
Ciao Mirella, ti ringrazio. Sono felice di essere su Overthewall.

Finalmente gli Acacia tornano sulla scena metal italiana con un nuovo album, “Resurrection”, un comeback anelato da chi vi ha sempre seguito e sostenuto. Com’è nata l’idea del vostro secondo lavoro?
Sì è vero, è stato un ritorno sperato e sostenuto da tanti. Ti confesso che ho sempre accarezzato questa idea fin dal primo momento in cui, dopo un paio di anni dall’uscita del nostro primo lavoro “Deeper Secrets” (1996), la nostra attività si è interrotta.

La band nasce da una tua idea negli anni 90, hai sempre curato personalmente testi e melodie, credo sia stata una bella soddisfazione aver riportato in vita il tuo progetto musicale, ci sono stati momenti in cui avevi perso le speranze che ciò accadesse?
Ho fondato la band nel 1990 e mi sono sempre occupato del songwriting e della produzione dei suoi lavori. Dopo quattro demo e l’uscita del nostro primo album sembrava che tutto andasse nella direzione giusta, ma la band si è arenata per una serie di motivazioni personali e artistiche dei vari membri. Ho vissuto lo stop come qualcosa di innaturale e, quindi, puoi immaginare come per me sia stato un periodo durissimo, ma per fortuna non mi sono arreso, ho continuato a comporre e a scrivere con il sogno di realizzare prima o poi un secondo lavoro… e, nonostante gli innumerevoli tentativi andati a vuoto, sono orgoglioso di avercela fatta!

Il ritorno degli Acacia è stato accolto con calore ed interesse dal pubblico e dalla critica. Ci sono degli episodi che ti hanno fatto maggiormente piacere?
Sebbene mi aspettassi un discreto interesse per il ritorno del progetto, ti confesso che non mi credevo minimamente di ricevere una risposta così fortemente positiva ed entusiasta. Tutti hanno ricordato con grande stima il nostro passato, segno che qualcosa di buono avevamo lasciato… Dappertutto “Resurrection” ha ricevuto ottime recensioni, poiché è stato ritenuto un lavoro di raffinata composizione, denso di contenuti maturi e, soprattutto, di grande tensione emotiva. Questo è stato per me umanamente e artisticamente gratificante e tanti sono stati gli episodi che mi hanno fatto piacere, soprattutto perché ho ritrovato vecchi amici e ne ho incontrati di nuovi.

Com’è avvenuta la scelta della line up? E’ stata casuale, fortuita o ricercata e ponderata?
Negli anni ho provato tantissime soluzioni, perché non volevo solo creare un progetto da studio… se fosse stato così avrei potuto realizzare un lavoro in tempi sicuramente più brevi. Ho cercato con cura i compagni di viaggio, nella speranza di individuare persone che avessero attenzione e rispetto non solo per il progetto in sé, ma anche per la storia del gruppo e per il mio percorso creativo… e, soprattutto, cercavo una formazione che avesse l’intenzione di portare in giro la nostra musica, perché adoro l’atmosfera dei concerti e penso che sia la dimensione più giusta per esprimere al meglio il nostro genere. Negli ultimi anni ho così, finalmente, trovato i membri giusti per fare un determinato discorso e, tra l’altro, la maggior parte di loro erano già amici di lunga data e fans degli Acacia.

Citiamo la line up completa?
Sì, con grande piacere. Alla voce Gandolfo Ferro, alle chitarre io e Simone Campione, al basso Massimo Provenzano e alla batteria Claudio Florio.

Il primo album degli Acacia “Deeper Secrets” è stato pubblicato nel ’96 per la Underground Symphony e “Resurrection” esce per la stessa etichetta nel 2019. Una collaborazione che si è anch’essa rinnovata dopo tutto questo tempo…
Si può dire che sia Underground Symphony che il nostro progetto abbiano iniziato a muovere i loro primi passi insieme… Quando nel 1995 il boss della label Maurizio Chiarello ci contattò per proporci di fare parte della sua prima uscita ufficiale, una compilation dei migliori gruppi italiani del momento, fummo felici di accettare. “Funerals of State”, la nostra canzone pubblicata sulla compilation, destò molto interesse e sulle ali dell’entusiasmo anche per gli ottimi risconti ricevuti dal nostro demo “Introspection” del 1994, ci sentimmo pronti per realizzare, sempre per Underground Symphony, il nostro primo disco. Negli anni ho mantenuto sempre ottimi rapporti con Maurizio e ho sempre pensato che se fossi riuscito a ritornare con un secondo lavoro, avrei chiesto nuovamente la sua partecipazione.

Cosa rappresenta questo disco per te? I brani che fanno parte del disco sono stati scritti recentemente o avevi già del materiale che era rimasto lì ad aspettare?
“Resurrection” è un titolo che dice tutto… è la storia di ogni uomo alle prese con la propria rinascita ed evoluzione… è la storia degli Acacia, è la mia storia. Volevo che pur non essendo un concept in senso stretto, lo fosse come impostazione, un insieme di emozioni legate da un filo conduttore. I brani hanno tutti una genesi antica, ma nel tempo si sono evoluti… in questi anni ho scritto tanto e poi ho selezionato i brani che mi sembrava avessero la stessa tensione emotiva.

Chi ha realizzato l’artwork e cosa rappresenta?
È stato realizzato da Nello Dell’Omo, talentuoso artista che ha realizzato tantissimi lavori di qualità per band di spessore. Con Nello c’è stato fin dall’inizio un feeling creativo e dopo interminabili confronti siamo arrivati ad un’idea che esprimeva bene il senso dell’album: un anziano segue un adulto ed entrambi seguono un bambino verso la luce… Si tratta, in sostanza, del ciclo di rinascita interiore di ogni uomo, del suo rinnovarsi continuamente…

Dal ’98, anno in cui gli Acacia si fermano, fino ad oggi tu hai sempre e comunque continuato a scrivere e a gravitare nell’ambiente musicali. Quali sono le esperienze più significative che hai fatto in questo lasso di tempo?
Per me scrivere è un’esigenza naturale, come respirare… solo attraverso la scrittura riesco a trovare quelle risposte di cui ho bisogno e a placare un po’ il mio animo, tirando fuori quelle emozioni che caratterialmente non riesco in altro modo a esternare. Ho continuato a scrivere pensando al secondo lavoro degli Acacia, ma contemporaneamente mi sono aperto a nuove collaborazioni sia in campo musicale, come autore e compositore, che in ambito teatrale. Ho avuto il piacere di partecipare a tante produzioni indipendenti pop, acquisendo competenze anche riguardo ai differenti mercati musicali e in campo teatrale sono stato coautore di alcuni musical che hanno avuto ottimi responsi.

Per problemi legati al Covid sono sospese tutte le manifestazioni musicali, quindi non credo ci saranno occasioni, almeno per ora di vedervi su un palco. Quanto vi ha penalizzato questa restrizione? Ci sarebbero state date importanti?
Il disco è uscito alla fine dell’anno e noi ci stavamo preparando per il nostro concerto di presentazione dell’album, ma tutto si è fermato. L’adrenalina di uscire live era tanta, ma abbiamo dovuto rimandare… spero che presto ci siano nuovamente le condizioni per poter riprendere senza patemi d’animo e nella maniera più serena.

Come dico sempre, penso che gli artisti, in questo periodo, tireranno fuori tutta la creatività che hanno dentro. Cosa stai facendo tu adesso e quali progetti hai per il futuro della band?
È stato un periodo particolarmente difficile per tutti, nuovo e anomalo soprattutto per la sua gestione emotiva. Lo è stato anche per me… Dopo un primo attimo di smarrimento ho però iniziato a riordinare le idee e a scrivere e questo, sicuramente, mi ha aiutato molto a non perdere la speranza. Adesso guardo avanti e, nell’attesa di iniziare a suonare live, continuo a collaborare anche con altri progetti e, inoltre, ho anche iniziato a focalizzare l’attenzione su del nuovo materiale per la band…

Dove i nostri ascoltatori possono ascoltarvi e seguirvi?
Attualmente sul nostro sito e su tutti i canali social e i canali digitali. Da poco siamo anche sbarcati sulla piattaforma Bandcamp, dove chi vuole può acquistare sia la copia fisica di “Resurrection” che la copia digitale (in formato WAV) dello stesso album e del nostro primo lavoro “Deeper Secrets”. Ti segnalo i nostri contatti:
Sito: https://www.acaciaband.com/
Facebook: https://www.facebook.com/acaciabanditaly/
Instagram: https://www.instagram.com/acaciabanditaly/
Youtube: https://www.youtube.com/user/ACACIAITALY
Bandcamp: https://acaciaitaly.bandcamp.com/

Grazie di essere stato con noi
Grazie ancora a te, Mirella, per la disponibilità e il supporto… e grazie a tutti i lettori che, spero, possano appassionarsi alla nostra musica e supportarci acquistando una copia di “Resurrection”.

Trascrizione dell’intervista rilasciata a Mirella Catena nel corso della puntata del 30 Aprile 2020 di Overthewall. Ascolta qui l’audio completo:

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