Soul Sign – Desert fire

ENGLISH VERSION BELOW: PLEASE, SCROLL DOWN!

Siamo entusiasti di dare nuovamente il benvenuto a Bjorn Englen (Dio Disciples, Yngwie Malmsteen, Quiet Riot), bassista e mente dietro la band melodic heavy / hard rock Soul Sign, per una chiacchierata esclusiva con Il Raglio del Mulo. Bjorn ci parla del tanto atteso secondo album del gruppo, “Desert Fire”, appena uscito per Legendary Artists / Earache Records.

Bentornato su “Il Raglio del Mulo”, Bjorn! Come descriveresti il sound di “Desert Fire”, il vostro nuovo album con i Soul Sign?
Lo definirei grezzo, onesto e organico. Rappresenta bene la band, la scrittura dei brani, il nostro modo di suonare e il nostro suono. Hard rock melodico.

È passato un po’ di tempo dal vostro album di debutto. Cos’ha causato un’attesa così lunga per il secondo disco? Hai sempre creduto che i Soul Sign ne avrebbero realizzato un altro?
Sì, ci ho sempre creduto e sapevo che avremmo fatto un altro album. Non era nostra intenzione aspettare così tanto. Siamo stati tutti musicisti “a noleggio” per altri artisti e questo ha distolto la nostra attenzione dalla band. Ora siamo di nuovo sulla giusta strada, seguendo un percorso molto più forte e focalizzato. Siamo davvero orgogliosi del nuovo album.

La copertina di “Desert Fire” è piuttosto vivace rispetto al tono più cupo del vostro debutto. Questa differenza visiva riflette un cambiamento nell’approccio musicale o nei temi?
Decisamente sì. Il sound e i testi del primo album erano molto più oscuri. Il suono e i testi del nuovo album sono invece più positivi. E rappresentano meglio chi siamo oggi.

Quale è stato il processo creativo per la scrittura della musica e dei testi?
Circa quattro brani sono nati da jam session tra me e Mike, il batterista, in modo molto spontaneo. Ho scritto quasi tutti i testi dell’album e le melodie vocali. Alcuni brani erano più vecchi, non so nemmeno perché non li avessimo mai registrati, ma ci piacevano molto, quindi li abbiamo ripresi e registrati. Ci sono anche alcuni pezzi che ho scritto interamente da solo. In breve, ogni canzone è nata in modo diverso.

Con una formazione composta da musicisti così esperti, come riuscite a bilanciare gli ego e le visioni creative di ciascuno?
Ottima domanda. Penso che siamo una combinazione unica di musicisti affermati, e i nostri ego non interferiscono molto. È qualcosa di raro. Inoltre, c’è rispetto reciproco sia a livello musicale che personale. È davvero bello lavorare insieme. Ma raro, appunto.

I singoli pubblicati finora, “Clean Soil” e “Negative Thoughts”, sono tra i tuoi brani preferiti dell’album?
Sì, ma mi piace molto anche il terzo singolo, “Lost Vague Ace”. Probabilmente è il mio preferito. Anche la title track “Desert Fire” è una delle nostre preferite in assoluto.

Perché avete deciso di rifare “White Room” dei Cream?
L’etichetta che l’ha pubblicato, Legendary Artists, ci ha chiesto di realizzare una cover, e questo brano è stato il primo che ci è venuto in mente. Tutti nella band erano d’accordo, e pensiamo che si adatti bene al nostro stile. È una grande canzone, ma sentivamo che aveva bisogno di una rinfrescata, quindi l’abbiamo riorganizzata un po’ e abbiamo dato maggiore spinta al ritornello.

Com’è nata la collaborazione con ospiti del calibro di Tony MacAlpine e Rowan Robertson?
È successo prima che Rob Math rientrasse nella band, e avevamo bisogno di completare alcune parti di chitarra. Ero amico sia di Tony che di Rowan, quindi è stata una scelta naturale, e mi sembrava un’idea divertente. Lo stesso vale per gli altri ospiti.

Avete in programma esibizioni dal vivo o un tour per promuovere l’uscita di “Desert Fire”?
Sì, faremo quattro concerti in California alla fine di maggio e, più avanti quest’anno, puntiamo a suonare sulla East Coast. L’anno prossimo, invece, ci piacerebbe venire in Europa.

We’re thrilled to welcome back Bjorn Englen (Dio Disciples, Yngwie Malmsteen, Quiet Riot), bassist and driving force behind the melodic heacy / hard rock band Soul Sign, for an exclusive chat with Il Raglio del Mulo, about their long-awaited second album “Desert Fire“ out now via Legendary Artists / Earache Records.

Welcome back to “Il Raglio del Mulo”, Bjorn! How would you describe the sound of “Desert Fire”, your latest album with Soul Sign?
I would call it raw, honest and organic. It’s a good representation of the band, the songwriting and the way we play and our sound. Melodic HardRock.

It’s been a while since your debut album. What took so long for the second album, and did you always believe that Soul Sign would write another album?
Yes I certainly believed and knew that we were going to make another album. We didn’t intend to take this long. We have all been hired Guns with other artists and that has taken away our focus on the band. We’re back on track and this is a much strong and focused path that we’re following. We’re very proud of the new album.

The cover art of “Desert Fire” is quite vibrant compared to the darker tone of your debut album. Does this visual difference reflect a change in your musical approach or themes?
You could definitely say that. The sound and the lyrics of the first album were much darker. And the sound and the lyrics of the new album are more positive. And also better representation of who we are today.

What was the creative process for writing the music and lyrics?
About four of the songs the music me and Mike, the drummer, sort of jammed and came up with just by jammin in a very spontaneous way. I wrote almost all the lyrics on the album and the vocal melodies. A few songs were older that I’m not sure why we hadn’t recorded, but they were very good songs so we pulled them off the shelf and decided to record them. There was also a few songs that I wrote all by myself. To answer your question they all came together in different ways.

With a lineup featuring such accomplished musicians, how do you balance the egos and creative visions of everyone involved?
Very good question. I think we are a unique set up of accomplished Musicians and our egos don’t get in the way very much. This is very rare and we also have mutual respect in both a musical way and on a personal level. So it’s very nice to work together. But rare.

Are the singles released so far, such as “Clean Soil” and “Negative Thoughts”, among your favorite tracks on the album?
Yes, but I like the third single “Lost Vague Ace” very much. Probably my favorite. The title track “Desert Fire” is one of our absolute favorites as well.

Why did you choose to remake “White Room” by Cream?
The label that released it, Legendary Artists, asked us to do a remake of a song and that’s the one that came to mind immediately. everyone in the band agreed and I think that it fits everyone’s playing very well. It’s a great song, but we felt like it needed a modern lift so we rearranged it a bit and gave the chorus a bit of a boost.

How did the collaboration with guest artists like Tony MacAlpine and Rowan Robertson come about?
It was before Rob Math had came back into the band and we needed to complete some guitar tracks. I had been friends with both Tony and Rowan for a while so it was a natural selection and I thought it was a fun idea. Same was the case with the other guests.

Are there any plans for live performances or tours to support the release of “Desert Fire”?
Yes we’re doing four shows in California at the end of May and later this year we’re looking to head to the East Coast and next year to Europe.