In occasione dell’uscita di “Stormrage”, in arrivo a luglio, abbiamo contattato Nicoletta Rosellini, voce degli Alterium. L’EP contiene due brani inediti e prosegue nel solco del sound del gruppo, fondendo riff dinamici, atmosfere epiche e grande energia. L’approccio, ispirato alla tradizione del power metal europeo, conferma la direzione musicale della band, introducendo al contempo elementi di rinnovamento.
Benvenuta, Nicoletta, su Il Raglio del Mulo! Dopo il brillante debutto con “Of War and Flames”, siete pronti a tornare con l’EP “Stormrage”, in uscita a luglio. Cosa rappresenta questo nuovo capitolo nella vostra giovane ma già intensa carriera?
Grazie intanto per questa intervista! “Stormrage” rappresenta un po’ un ponte di passaggio tra “Of War and Flames” e il secondo disco, la cui scrittura è quasi completata. Nei mesi scorsi il 2025 sembrava un anno tranquillo in cui dedicarci interamente al nuovo lavoro, ma siamo contenti di esserci sbagliati! Abbiamo in programma diverse date estive e un tour autunnale con i Dawn of Victory di Fabio Lione; questo ha inevitabilmente rallentato i lavori sul full-length, ed è così che è nata l’idea di pubblicare un EP.
“Stormrage” contiene due brani inediti e due versioni speciali disponibili solo su CD. Il materiale originale proviene dalle session del debutto “Of War and Flames”? Possiamo considerare l’EP una sorta di appendice o transizione verso il secondo album?
I due brani inediti, “Stormrage” e “Sui”, provengono proprio dalle session del primo disco. Già in fase di pubblicazione avevamo deciso di conservare alcuni brani per un’uscita successiva, così da mantenere alta l’attenzione intorno alla band. Su questa linea, lo scorso anno abbiamo pubblicato il singolo “Hear My Voice” e una versione acustica di “Siren’s Call”. In un’epoca dominata da piattaforme digitali e algoritmi, è fondamentale pubblicare con continuità per crescere in modo organico. Personalmente sono anche una grande appassionata di formati fisici, e avevo in mente da tempo l’idea di un EP intermedio, ispirata anche da altre band più affermate che hanno seguito questa strategia. Il vinile 7″ non ci permetteva di inserire altri brani, ma nella versione CD ci siamo sbizzarriti con una cover di “Paradise Lost” dei Symphony X (una delle band che più ci ha unito a livello personale) e una rivisitazione orchestrale della title track del primo disco.
Il vostro sound fonde elementi classici del power metal europeo con arrangiamenti moderni e un’energia ben riconoscibile. Come si è evoluto il vostro approccio alla scrittura e alla produzione rispetto al debutto?
I due singoli inediti fanno parte del songwriting del primo disco, ma sono stati rimasterizzati per armonizzarli con le due nuove versioni presenti sull’EP. Per quanto riguarda il secondo album, la scrittura sta avvenendo in modo molto più corale rispetto al passato, ma sempre sotto la mia direzione artistica. Questo ci consente di mantenere coerenza sonora e identitaria, pur arricchendoci di nuovi spunti.
Il singolo “Stormrage” è accompagnato da un videoclip coinvolgente. Come è nata l’idea del video e che tipo di messaggio o atmosfera volevate trasmettere?
Il brano è ispirato a Illidan Stormrage, personaggio della saga videoludica “Warcraft”. Abbiamo scelto una palette visiva coerente con il personaggio (viola/verde) e coinvolto uno dei migliori cosplayer italiani del mondo Blizzard, Andrea Bardi, che ha debuttato con un costume stupefacente nel nostro video. Non c’è una trama vera e propria – per evitare il rischio di risultare troppo caricaturali – ma abbiamo cercato di evocare la trasformazione in demone di Illidan attraverso pose iconiche. I feedback finora sono stati estremamente positivi!
Nell’EP trovano spazio anche una versione orchestrale di “Of War and Flames” e la cover di “Paradise Lost” dei Symphony X. Qual è il significato di questi due omaggi?
Come dicevo, i Symphony X sono un punto di riferimento comune a tutti i membri della band. L’idea della cover è nata quasi per gioco: Dario, il nostro batterista, aveva registrato una drum cover per il suo canale YouTube e ci siamo detti… perché non farla per intero? Certo, i Symphony X non sono facili da omaggiare, ma penso che abbiamo fatto un buon lavoro. Essendo un contralto, amo spingermi nel registro basso – uno dei motivi per cui in passato abbiamo anche reinterpretato “Bismarck” dei Sabaton. “Paradise Lost” è stata la nostra prima produzione completamente “in casa”, registrata nei nostri studi, e ne siamo molto soddisfatti. La versione orchestrale di “Of War and Flames”, invece, è stata realizzata da Gabriele Boschi (Winterage), con cui collaboriamo da tempo. Crediamo sia sempre interessante offrire nuove chiavi di lettura dei nostri brani.
Avete già calcato palchi importanti in Europa e ora vi preparate al debutto negli Stati Uniti, al ProgPower di Atlanta. Che aspettative avete per questa esperienza americana?
Siamo davvero stupiti da quanto siamo riusciti a ottenere in termini di concerti in meno di due anni. Fin dall’inizio abbiamo scelto con cura dove e quando esibirci (come il debutto in Germania con un solo singolo all’attivo), puntando molto sull’impatto sonoro e sull’energia live. Suonare al ProgPower di Atlanta è un sogno per chiunque faccia questo genere, e siamo davvero felici di esserci arrivati così presto. Pensiamo che questo debutto americano possa aprire molte porte, e per questo abbiamo deciso di restare tutta la settimana al festival per creare contatti con pubblico e addetti ai lavori. Il fatto che i Symphony X siano gli headliner dell’ultima giornata… non ha assolutamente influito sulla nostra decisione di rimanere ad Atlanta, ahah!
Il formato fisico dell’EP è stato curato nei dettagli: edizioni limitate, vinili colorati, numerazioni a mano. Quanto è importante per voi l’aspetto collezionistico e visivo?
Io sono una collezionista, soprattutto di vinili, e ho sempre adorato le edizioni limitate o speciali. Per questo EP abbiamo deciso di fare un vero e proprio “all-in”: una versione da collezione numerata, limitata, e – se acquistata dal nostro sito – anche autografata. In un’epoca sempre più digitale, un oggetto unico può invogliare maggiormente l’acquisto e acquisire valore nel tempo (anche se i veri collezionisti, come me, non vendono mai!).
La vostra formazione è composta da musicisti con esperienze consolidate. Com’è nato il progetto Alterium e come si è sviluppata questa forte identità musicale in così poco tempo? Io, Dario (batteria) e Paolo (chitarra/tastiere) avevamo già lavorato insieme in un progetto precedente. Quando si è trattato di fondare Alterium, ci siamo “scelti” di nuovo, consapevoli delle nostre dinamiche lavorative. Gli altri membri sono stati selezionati con molta attenzione per evitare gli errori del passato. Con Luca (basso) ci conosciamo da anni, abbiamo condiviso tanti palchi con le rispettive band, e oltre a essere un ottimo bassista è anche un bravissimo songwriter che sta dando un contributo fondamentale al secondo disco. Alessandro (chitarra) non lo conoscevo, me lo ha suggerito Paolo e sono rimasta folgorata dal suo talento. Questa è la formazione che ho sempre desiderato. Oltre alla qualità tecnica, c’è un feeling incredibile sul palco – che penso sia percepibile anche dal pubblico – e ci divertiamo molto anche al di fuori della musica, cosa tutt’altro che scontata. Quanto all’identità musicale, ho sempre avuto chiaro in mente il sound che volevo. Mi comporto un po’ da “direttore generale”, perché credo sia importante non confondere l’ascoltatore. Questo non significa non sperimentare, ma farlo con consapevolezza e quando è davvero necessario.
State già lavorando al prossimo album, previsto per il 2026. Puoi anticiparci qualcosa sull’evoluzione sonora e tematica? “Stormrage” può essere considerato una preview di ciò che verrà?
A livello sonoro ci muoviamo sulla stessa linea del primo album e dell’EP: un mix tra power metal veloce e mid-tempo raffinati, che abbraccia le varie sfumature del genere, con qualche novità qua e là. Dal punto di vista tematico restiamo legati ai nostri filoni: mitologia, videogiochi, fantasy e anche qualche spunto dalla vita reale. Non vedo l’ora di iniziare le registrazioni: il materiale è molto promettente! Nel frattempo, godiamoci “Stormrage”.
