Continuum of Xul – To be damned

I Continuum Of Xul, quartetto dedito ad un death metal efferato, si riaffacciano sulle scene con la pubblicazione di “Falling into Damnation” (distribuito dall’attivissima Lavadome Productions) ad un anno di distanza dallo split “Rites of Morbid Death” in collaborazione con gli Abyss of Perdition.

Ciao Tya, grazie per essere qui e per la tua disponibilità a questa intervista, che ne dici di iniziare facendo conoscere ai lettori de Il Raglio del Mulo la band? Quando e in quali circostanze nacquero i Continuum Of Xul?
Ciao Luca, grazie a te per lo spazio concessoci. Continuum Of Xul nascono come una prosecuzione, un’evoluzione di Hellish God nel 2019. Inizialmente, i brani del promo sarebbero dovuti uscire come HG ma Matteo, io e Stefano ai tempi decidemmo di intraprendere una strada separata per una serie di ragioni logistiche ed artistiche. E dopo tre anni, dalla nostra nascita, siamo rimasti io e Matteo Gresele come unici membri stabili e fondatori. Ti posso assicurare che abbiamo fatto grandi sacrifici per portare a compimento le nostre opere musicali.

Ti va di presentarci i singoli componenti della band ed il loro background musicale?
Mi aggancio alla domanda precedente: gli unici membri ufficiali della band siamo Matteo Gresele (Ad Nauseam, ex Hellish God) ed io con le mie esperienze con Antropofagus, M.O.P. ed appunto Hellish God. Il nostro background musicale è molto variegato ma con una solida base legata al death metal, al thrash metal e al black metal. Molti ci considerano un gruppo death metal, altri una band che miscela black e death… A noi piace fare ciò che vogliamo, senza barriere.

Il vostro EP “Falling Into Damnation” è stato distribuito dalla ceca Lavadome Productions, label molto attiva per ciò che concerne il panorama underground: puoi dirci come è nata questa collaborazione?
È stato molto semplice, anche in virtù del fatto che Matteo collaborò con Ad Nauseam per il loro primo lavoro. Jan è davvero un fan di questa musica, è molto brillante e propositivo. Credo che sia un’ottima label e forse leggermente sottovalutata, nonostante abbia delle band di tutto rispetto come gli Heaving Earth, ad esempio.

Quali sono le vostre band di riferimento? Quali sono le vostre influenze in fase di songwriting?
Cerchiamo di non averne in fase di composizione, nonostante il background sia abbastanza chiaro a tutti. Componiamo in maniera molto istintiva e cerchiamo di apportare alla nostra musica la giusta creatività senza porre in secondo piano la struttura del brano.

Adesso una piccola curiosità riguardante i testi: quali sono gli argomenti trattati? Si tratta di testi slegati tra loro
oppure c’è dietro una sorta di “concept”?

La concentrazione di odio, di abbandono e di disperazione che sto riversando nelle lyrics dei Continuum è senza precedenti nella mia vita. Ho sempre tratto ispirazione dai sogni e da tutto ciò che il mondo onirico mi propone quotidianamente. Rimango legato anche alla letteratura, traggo ispirazione da luminari del calibro di Jung, Kenneth Grant o lo stesso Crowley e trovo i loro insegnamenti molto illuminanti.

Nel mio “piccolo” mi diletto un po’ di grafica e devo dire sinceramente che sono rimasto molto colpito dal vostro logo, da chi è stato creato?
Il logo è stato creato da Raoul Mazzero (View From The Coffin), amico di vecchia data e grande artista della penisola. “100% made in Italy”. Così si dice nell’era del consumismo compulsivo…

Dal 2019 ad oggi avete pubblicato (in ordine cronologico) un promo, uno split ed infine un EP. State pensando di pubblicare anche un full in futuro?
Sarà il nostro prossimo passo. Penso sia uno step sensato e logico. Stiamo lavorando su molto materiale e buona parte dei brani possiamo considerarli completati. Sicuramente il prossimo anno verrà pubblicato, sempre per Ladavome Productions.

A chi vi siete affidati per le registrazioni e la produzione di “Falling Into Damnation”?
Premessa: quando ti accennavo ai sacrifici compiuti sinora, sono relativi a questo. La Zona Rossa non ha aiutato per niente e ci siamo dovuti arrangiare come potevamo tra Saul di Roma per le batterie, Carlo Altobelli di Milano per le mie voci, Void direttamente da Londra ed infine Matteo direttamente dal nostro producer definivito Andrea Petucco, il quale si è occupato anche del mix e del master di “Falling..”. È stato un vero casino, in parallelo agli eventi contemporanei. Ciò nonostante siamo molto soddisfatti.

Per ciò che invece riguarda i live cosa mi dici, state organizzando delle date?
Che tutti ascoltano e suonano death metal ma non siamo riusciti mai a suonare live, non per offerte che non sono mancate, ma per disponibilità terzi. Ma forse qualcosa sta cambiando… In cantiere!

Sebbene i Continuum Of Xul siano piuttosto recenti come formazione, come detto prima tutti voi avete una certa esperienza per quanto riguarda la scena estrema underground italiana. Che idea ti sei fatto a tal proposito, pensi che nel corso degli anni questa sia cresciuta qualitativamente? ? Ci sono band che, in un certo senso, ti hanno sorpreso favorevolmente?
Quantitativamente è cresciuta nel numero delle band, sulla qualità non direi ad essere onesto. Mi piacciono molte realtà contemporanee come i Deathfucker (il loro “Firespawn” è un superalbum per me ed i ragazzi nella band sono eccezionali), i Putridity, gli Hurorian, i Black Flame, gli Assumption… abbiamo un sacco di ragazzi di talento che andrebbero supportati con strutture e risorse economiche nel nome della cultura, ma questa è utopia ed è come gridare nel culo di Karmen Karma…