Ospiti di Mirella Catena a Overthewall, Gae Amodio e Giulio Cattivera dei Dragonhammer per parlare del nuovo album “Second Life” (My Kingdom Music).
Gae, tu sei uno dei fondatori, la band si forma nel 1999 e, anche se la formazione attuale comprende sei elementi, siete partiti come un trio ( voce e chitarra, basso e batteria). Ci parli dell’evoluzione dei Dragonhammer?
Gae: Ciao Mirella, si verissimo siamo partiti con una formazione di soli tre elementi, anche se a dire il vero eravamo principalmente in due ad aver costituito questo progetto, io e Max Aguzzi, sulla scia del nostro gusto personalissimo e del momento. Sai, il power metal la faceva da maggiore nel campo metal mondiale, era il periodo dove girava tutto intorno a band poi diventate storiche, e che a tuttora ascolto ben volentieri. Decidemmo di provare a mettere giù del materiale nuovo originale, e da lì a qualche settimana creammo un demo in cassetta (all’epoca ancora si usavano) di tre brani solamente, e decidemmo di spedirlo a persone che lavoravano nel settore, per avere un parere o chissà… Dopo pochi mesi, ricevemmo una telefonata che ci convocava presso una sede romana di distribuzione musicale, a cui con curiosità ed emozione partecipammo. Il fine di questa convocazione fu una proposta di registrazione di un intero album interamente spesato e distribuito dalla collaborazione di due label: la Elevate Records e la Legend Records. Capisci che per noi un piccolo sogno si stava realizzando, e da lì a firmare, passarono veramente pochi minuti. Tempo 5/6 mesi di preproduzione di nuovi brani, entrammo in studio nell’estate 2000, lavorando a volte dalla mattina alla sera. Trovammo il tastierista per l’album, poi entrato in pianta stabile nella band ed a marzo 200. Ecco il nostro album di esordio “The Blood of the Dragon” disponibile sugli scaffali dei negozi musicali europei e non solo. Piccolo inciso, che ora sembrerebbe un miracolo, la tiratura di 5000 copie fatta andò sold out in sei mesi! All’epoca era un buon risultato, ora sarebbe un miracolo discografico.
Dopo un periodo di pausa la band si riforma nel 2012 e nel 2013 firmate per la My Kingdom Music. Com’è nata questa collaborazione?
Gae: Pausa sì, ma a livello solo discografico. Dopo l’uscita del secondo album nel 2004, la band era dedita esclusivamente a concerti, seppur sporadici, ma rimasta sempre attiva. Come dicevo io, con il motore regolato al minimo. Proprio perché credevo molto in noi, decisi con Max di cambiare il tutto, cambiare elementi della line up, e cambiare testa. Dal 2010 si ricercano nuovi musicisti adatti non solo a livello strumentale alla band, ma anche a livello personale e caratteriale. Con questo presupposto, ho avuto modo di conoscere, casualmente, Francesco Palumbo della My Kingdom Music e, dopo una breve telefonata, capii subito che nella ricostruzione e ripartenza dei Dragonhammer lui era una pedina fondamentale. In pochi giorni trovammo un accordo, che se dopo 10 anni è ancora valido, intuisci che non è risultato sbagliato.
Il 4 novembre è stato pubblicato il vostro nuovo album, “Second Life”. Parliamo di questa nuova uscita discografica?
Giulio: “Second Life” è un album molto importante per la band perché arriva dopo cinque anni dal precedente e vede il debutto di tre musicisti nuovi, Alessandro Mancini alla chitarra, Marco Berrettoni alla batteria e Mattia Fagiolo alla voce, i quali subentrano al posto di Andrea Gianangeli e Max Aguzzi. In questi anni abbiamo rinnovato il nostro modo di fare musica e anche la nostra organizzazione interna. Volevamo che fosse un album almeno degno degno dei precedenti, perché i confronti col passato sarebbero stati inevitabili in questa situazione. A livello artistico, siamo ripartirti dagli elementi più caratteristici dei primi Dragonhammer, migliorandoli con fresche novità come, ad esempio, orchestrazioni e nuovi stili vocali. Personalmente siamo molto soddisfatti del risultato.
Ho notato che la vostra attività live si svolge moltissimo all’estero, quali differenze avete riscontrato rispetto ai live in Italia?
Gae: In alcune nazioni ci sono differenze abissali dalla nostra, ed aggiungo purtroppo. In molti paesi stranieri abbiamo sempre notato una partecipazione più attiva e calda nei concerti, un po’ come era da noi negli anni ’90. Si andava ai concerti anche underground per il piacere di andare e divertirsi con gli altri bere fiumi di birra e saltare. Non è da tutte le parti cosi ovviamente, altrimenti sarebbe una tragedia per la nostra musica del cuore.
Cosa ci riserva il futuro? State già lavorando a qualcosa di nuovo?
Giulio: Vogliamo che questa nuova formazione si consolidi, personalmente inizio già a pensare al prossimo album perché credo che ci sia del potenziale da sfruttare il prima possibile. Siamo infatti in una forte fase creativa.
Sicuramente ci saranno nuovi live nel corso del 2023 e del 2024 per portare sul palco il nuovo album “Second Life”, quindi aspettatevi presto degli annunci al riguardo. Ci godiamo il momento per ora!
Dove i nostri ascoltatori possono seguirvi?
Giulio: Su Facebook e Instagram ci sono i nostri profili ufficiali dove pubblichiamo regolarmente tutte le news riguardo la band. Mentre sul nostro sito web http://www.dragonhammer.com trovate anche il nostro shop, fondamentale per supportare la band nella maniera più diretta possibile e senza passare per altre piattaforme e-commerce intermediare. Chi vuole ci trova anche su Bandcamp!

Ascolta qui l’audio completo dell’intervista andata in onda il giorno 6 Febbraio 2023.