Kingcrow – Between now and forever

R&W non si è fatta sfuggire l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con i Kingcrow, band tricolore reduce da un’esibizione più che eccellente al GOM 2008. E’ stato il chitarrista Diego Cafolla a rispondere alle nostre domande.

Quali sono le vostre influenze?
Le nostre influenze sono veramente molto vaste e vanno dal rock anni ‘60/’70 all’heavy senza disdegnare neanche influenze esterne al panorama rock/metal come Mike Oldfield, Vangelis ecc..

Quanto è importante la tradizione progressive italiana per il vostro sound?
La tradizione italiana in campo progressive è molto importante a livello di attitudine mentre lo è di meno dal punto di vista prettamente musicale. Tutte queste fantastiche band che negli anni ’70 hanno portato la musica italiana al suo apice creativo (parliamo di PFM, Banco, Rovescio della Medaglia, Area, Osanna ecc..): mi hanno fortemente ispirato per il loro essere sperimentatrici e coraggiose in un ambiente molto statico come quello della musica leggera italiana. In quegli anni sono usciti veramente tanti capolavori immortali di cui però non c’è molta traccia nel nostro sound che è di matrice più americana – inglese, quindi più vicina a band come Rush, Queensryche, Pink Floyd, King Crimson, Camel ecc…

Sicuramente una delle soddisfazioni maggiori della vostra carriera è suonare sul palco del Gods Of Metal…
Sì, è stata una bellissima esperienza e l’accoglienza del pubblico è stata veramente calorosa anche considerando che la nostra proposta era mediamente più complessa di tutte le band presenti quella giornata . Invece siamo stati veramente sorpresi da tanto entusiasmo.

GOM a parte come sta andando l’attività live?
Direi bene. Per supportare Timetropia abbiamo suonato un po’ in tutta Italia e siamo stati presenti nei bill dei maggiori festival italiani. Insomma ci siamo divertiti. Ora però ci fermeremo per iniziare le registrazioni del nuovo disco.

Cosa potete dirci di “Timetropia” la vostra ultima fatica, ormai datata 2006?
“Timetropia” è il nostro terzo disco e secondo concept album. E’ stato pubblicato dalla Lucretia Records International.

Come è stato accolto da pubblico e stampa specializzata?
In modo eccellente, soprattutto da parte della stampa tanto che in molti ora all’estero ci etichettano come la migliore hard prog band italiana attualmente in circolazione il che ci rende molto orgogliosi. Anche il pubblico comunque ha reagito benissimo tanto che la prima tiratura del disco è andata esaurita in poche settimane.

Cosa potete anticiparci del nuovo lavoro?
Il nuovo disco sarà nuovamente un concept album ed è abbastanza differente da “Timetropia”. Questa è una cosa che abbiamo sempre fatto, quella di dare ad ogni disco un proprio carattere spiccato e cercare nuove soluzioni per ogni disco. Il prossimo non sfuggirà a questa tradizione. Posso dire che suona per certi versi più heavy e progressivo. In generale si può dire che abbiamo estremizzato alcune nostre caratteristiche e aggiunto qualche nuovo ingrediente.

Quali sono le tematiche trattate nei vostri testi?
In generale i nostri concept tendono ad affrontare ed analizzare la natura umana, le sue forze e debolezze ecc.. Dei testi si occupa Mauro quindi questa domanda andrebbe fatta a lui. Ti posso però dire che i suoi testi tendono sempre ad enfatizzare l’introspezione e il profilo psicologico dei personaggi.

Come nascono le vostre canzoni?
Trattandosi di concept album solitamente improntiamo prima una bozza della storia, la dividiamo in capitoli e punti focali che diventeranno poi i brani. A questo punto io mi occupo di scrivere la musica e Mauro lavorerà alle liriche. Quando abbiamo qualcosa di organico ci vediamo con tutti i ragazzi ed iniziamo a lavorare agli arrangiamenti. Quando abbiamo raggiunto una forma “definitiva” iniziamo a registrare. Credo sia un po’ l’iter naturale di quasi tutte le band.

Secondo voi esiste una scena metal italiana?
Se ti riferisci al fatto che all’estero viene identificato un certo sound come “tipicamente italico” ti dico di sì… ed è il power metal ultramelodico. Se intendi una specie di associazione di persone che si aiutano e sostengono a vicenda per poter far crescere la scena allora assolutamente no. Diciamo che solitamente c’è troppa invidia per poter creare una vera e propria scena. Chiaramente ci sono band con cui noi abbiamo legato maggiormente ma posso dire che purtroppo questo non rappresenta la regola.

Qual è il vostro rapporto con il web?
E’ un potente mezzo promozionale e ormai non ha più senso mettersi a discutere sulla pirateria e sui formati audio compressi… bisogna solamente prenderne atto. Purtroppo è un fenomeno ormai inarrestabile che sta cambiando e cambierà il modo in cui si fruisce di musica.

A te il compito di chiudere l’intervista…
Grazie a voi per l’intervista e grazie in modo particolare al pubblico che ci ha seguito quest’anno.

Intervista originariamente pubblicata su www.rawandwild.com nel 2008 in occasione della partecipazione della band al Gods of Metal.

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