Verdena – Volevo magia

“Volevo Magia” è il nuovo album dei Verdena, uscito lo scorso 23 settembre su etichetta Capitol Records Italy/Universal Music, sia in formato CD che LP. Subito ai vertici delle classifiche di vendita, il settimo lavoro di inediti della band di Alberto Ferrari, Luca Ferrari e Roberta Sammarelli, pone così fine al lungo periodo di silenzio discografico che durava dal 2015, anno di pubblicazione del progetto diviso in due volumi “Endkadenz”. Al disco fa seguito un tour promozionale che sta riscuotendo grandissimo successo in tutta Italia, quasi tutte le date andate subito sono sold out, e sabato 26 novembre toccherà alla città di Bari ospitare i Verdena al Palaflorio. Per l’occasione abbiamo interpellato la band per conoscerli al meglio.

Bentornati con un nuovo lavoro, come è nato “Volevo Magia”?
La genesi dell’album risale al 2017/2018, quando abbiamo iniziato a scrivere le prime canzoni. Ha poi subito un rallentamento per vari motivi, sia personali sia legati ad esperienze che abbiamo fatto al di fuori della band. Poi si è rotto anche il registratore a nastro e abbiamo deciso di continuare in digitale. Anche la pandemia in qualche modo ha influito, dopo due mesi che non potevamo vederci per il lockdown, abbiamo scritto molti brani in pochissimo tempo proprio perché eravamo stati separati forzatamente e guarda caso sono quasi tutti quelli con le ritmiche più tirate e veloci: “Crystal Ball” e “Volevo Magia”, ad esempio, sono nate dopo il lockdown.

Il titolo, invece, che radici ha esattamente?
Il titolo dell’album è stata l’ultima cosa che abbiamo deciso ed è stato ripreso direttamente dall’omonimo brano. Il pezzo era un po’ diverso dal solito, anomalo, ed è stato l’ultimo a cui abbiamo lavorato. Aveva un’altra versione, con una ritmica più lenta che non ci convinceva, così per scherzo l’abbiamo velocizzata e abbiamo deciso di registrarla così nel disco. Il titolo è nato quasi alla fine, quando Alberto ha finito di scrivere tutti i testi non lo avevamo ancora deciso, Roberta aveva proposto “7” ma era troppo banale, qualcuno ha proposto “Volevo Magia” e ci è piaciuto, perché dava un senso a tutti gli altri brani, racchiudeva l’atmosfera generale del disco. Dà l’idea di ricerca di qualsiasi magia, non ce n’è più tanta in nessun posto e ricorda un lamento di un bambino, “volevo magia” come “volevo una caramella”, ma la magia forse oggi non c’è più quindi il verbo è al passato.

L’album segna un ulteriore cambio musicale da parte vostra…
Il cambiamento musicale che si può notare all’interno dell’album è stato naturale, ci viene naturale essere diversi perché quando creiamo brani molto simili a qualcosa di nostro già fatto, non ci piace. Per “Volevo Magia” la parola chiave è stata spontaneità, volevamo che i brani fossero semplici e arrivassero in modo più diretto a chi ascolta. Siamo contenti che si percepisca il cambiamento, ma è un processo totalmente inconscio. Il disco è musicalmente più positivo, forse è il più allegro e meno psichedelico che abbiamo fatto, da “Requiem” ad oggi.

Quanto è cambiato il vostro modo di comporre o concepire i brani rispetto agli esordi?
Per questo album avevamo tante idee, tanti riff, pezzi dove succedeva qualcosa. I brani che ci risultavano già dall’inizio troppo difficili li scartavamo subito, anche se erano fighi. In passato li provavamo meticolosamente 10.000 volte fino a raggiungere la perfezione, ma in questo caso dovevamo sentirli vivi da subito, un po’ li fai morire a studiarli troppo. È cambiato molto il processo di creatività. Abbiamo scartato tanti brani, si vede che non avevamo trovato la chiave finale.

Il tour sta andando benissimo, tantissimi sold out, sabato suonerete finalmente qui a Bari…
Siamo molto contenti che il tour sia andato quasi interamente sold out ancor prima dell’uscita del disco. È un segno di estrema fiducia da parte dei fan. Naturalmente c’era molta ansia di tornare sul palco, il momento peggiore è l’ora che precede l’esibizione. I brani suonano bene live, poi più giri e più suoni ci fai il callo, ma ricominciare dopo sette anni è stata dura. Per questo abbiamo provato il più possibile in modo da arrivare belli pronti e carichi. È importantissimo, perché così puoi cercare anche di divertirti. Sul palco con noi c’è anche Carlo Maria Toller dei Jennifer Gentle.

INTERVISTA ORIGINARIAMENTE PUBBLICATA SU “IL QUOTIDIANO DI BARI” IL 23 NOVEMBRE 2022

Foto di Paolo De Francesco

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