Deception – Sulphur clouds

ENGLISH VERSION BELOW: PLEASE, SCROLL DOWN!

I death metaller norvegesi Deception tornano con il loro quarto full lenght. “Daenacteh” (Mighty Music) è un concept album che presenta passaggi più sperimentali e suoni più armonici.

Benvenuto su Il Raglio del Mulo, tra pochi giorni uscirà il vostro quarto album “Daenacteh”, vi sentite ad un punto di svolta importante nella vostra carriera?
Grazie per averci ospitato! Siamo molto entusiasti di pubblicare di nuovo un album. Ci è voluto molto duro lavoro ed è l’album più complicato che abbiamo mai realizzato in termini di composizione, riff, contenuto armonico e temi dei testi. Se questo sarà un punto di svolta nella nostra carriera resta da vedere da come verrà accolto, ma posso sicuramente dire che è l’album di cui sono più orgoglioso finora.

Recentemente, il vostro cantante/chitarrista Sindre Wathne Johnsen è stato annunciato come il nuovo vocalist dei Blood Red Throne. Non hai paura che questa situazione possa compromettere i tuvostri oi piani?
Non ho davvero paura che rovini i nostri piani. Naturalmente, ciò limita un po’ le nostre disponibilità live, ma con una pianificazione sufficiente dovrebbe andare tutto liscio. Facciamo tutti parte di altri progetti oltre ai Deception ormai da diversi anni, quindi non c’è nulla di cui preoccuparsi.

“Daenacteh” sarà pubblicato tramite Mighty Music. Come siete arrivati all’accordo con l’etichetta?
Stavamo cercando di espandere la nostra fama oltre la Scandinavia e volevamo provare una nuova etichetta. Adoro i ragazzi della nostra etichetta precedente, ma era ora di provare qualcosa di nuovo. Avevamo alcune offerte sul tavolo, ma ci piaceva il modo in cui Mighty Music voleva lavorare con noi, quindi non è stata una decisione troppo complicata da prendere.

Per la creazione di “Daenacteh” siete partiti da quanto sperimentato in “The Mire” o vi siete mossi in una nuova direzione?
Abbiamo scoperto con “The Mire” che volevamo andare in una direzione maggiormente sinfonica pur mantenendo la brutalità di ciò che avevamo fatto prima. Mi piace pensarla come un’evoluzione di ciò che eravamo e che cerchiamo sempre di migliorare il nostro tocco quando si tratta di scrivere album.

Cosa significa “Daenacteh”?
“Daenacteh” è una parola inventata che descrive l’intero tema dell’album. È anche il nome di un personaggio che ho inventato nella storia. Una maglia gratis a chi capisce su cosa si basa
oh, ahah.

Potresti parlarmi del concept di “Daenacteh”?
Potrei parlarti per ore dei diversi temi e messaggi presenti in questo album, ma mi piace lasciare all’ascoltatore il compito di crearne la propria comprensione. Scrivo i testi basandomi su una storia che può essere abbastanza facile da seguire, ma quando scavi più a fondo inizi a vedere le connessioni tra le canzoni e i temi. Detto questo, l’album è ambientato in un mondo immaginario (simile a quello di “The Mire”) coperto di sabbia e in tumulto. La vicenda inizia con lo scoppio di una crisi nazionale in cui lo Stato non riesce a gestire la situazione molto bene e risponde con brutalità e manipolazione. La segregazione tra popolo e Stato aumenta, le differenze tra ricchi e poveri diminuiscono e si finisce per essere ognuno per se stesso.

Cosa è nato prima, il concept album o la musica?
Abbiamo iniziato prima a scrivere la musica e abbiamo notato che aveva un’atmosfera che si adattava all’idea di una storia che volevamo realizzare da un po’. Da lì abbiamo sviluppato la storia dall’inizio alla fine per ottenere coesione attraverso l’album e abbiamo scritto i testi e la musica basati su di essa.

Ho notato che le tracklist di tutti e quattro i vostri lavori terminano con la canzone più lunga dell’album, è una coincidenza?
Non è affatto una coincidenza. Sono sempre stato un fan delle canzoni lunghe, soprattutto dei lunghi finali degli album. Nella mia mente sembra sempre un finale epico per la storia, concluderla con tutto ciò che abbiamo espresso. Molto spesso le canzoni lunghe contengono alcune delle parti più complicate che abbiamo mai scritto. Potresti vederlo come un riassunto dell’intero album, specialmente degli ultimi due album.

Avete qualche data in programma?
Non abbiamo ancora molte date, ma ci stiamo lavorando. Terremo un release party nella nostra città natale Stavanger il 6 aprile nel Folken e uno spettacolo per ragazzi sotto i 18 anni al Metropolis di Stavanger un paio di giorni prima. Suoneremo anche un live il 29 marzo all’Inferno Festival di Oslo in cui presenteremo molte delle nuove canzoni. Per lo spettacolo a Folken stiamo provando gli album più recenti più un paio di canzoni dai precedenti. Sarà il set più lungo della nostra carriera.

Norwegian death metallers Deception are back with their fourth full length. “Daenacteh” (Mighty Music) is a concept album brings forth a more experimental passages and more harmonic sounds than ever before.

Welcome to Il Raglio del Mulo, your fourth album “Daenacteh” will be released in a few days, do you feel at an important turning point in your career?
Thank you for having me! We are very excited to release an album again. It has taken a lot of hard work and is the most complicated album we have ever done in terms of songwriting, riffs, harmonic content and lyric themes. If this is a turning point in our career it remains to be seen how it is received, but I can certainly say it is the album so far I’m most proud of.

Recently, your singer/guitarist Sindre Wathne Johnsen was announced as Blood Red Throne’s new singer. Aren’t you afraid that this situation could compromise your plans?
I’m not really afraid of it spoiling any plans. Of course, it limits our live availabilities a little bit, but with enough planning it should be smooth sailing. We have all been part of other projects as well as Deception for several years now, so not really to worried about it. Might even be more than a pro than a with you know.

“Daenacteh” will be released via Mighty Music. How did you come to the label?
We were looking to expand our reach beyond Scandinavia and wanted to try out a new label. Love the guys in our previous label, but it was time to try something new. We had some offers on the table, but we liked how Mighty Music wanted to work with us, so it wasn’t too much of a hard decision.

For the creation of “Daenacteh” did you start from what you experienced on “The Mire” or did you move in a new direction?
We found out on “The Mire” that we wanted to go more in a symphonic direction while still keeping the brutality of what we have been doing before. I like to think of it as an evolution of what we were and that we are always trying to up our game when it comes to writing albums.

What does “Daenacteh” mean?
“Daenacteh” is a made up word which describes the whole theme of the album. It is also the name of a character I made up in the story. Free shirt to those who figure it out what it is based
oh, haha.

Could you tell me about the concept of “Daenacteh”?
I could talk to you for hours about the different themes and messages portrayed on this album, but I love to leave it up to the listener to create their own understanding of it. Therefore I write the lyrics in a story based way which can be quite easy to follow along with, but when you dig deeper you start seeing lines between songs and themes. That being said, the album takes place in a fictional world (similar to “The Mire”) which is covered in sand and turmoil. The action starts of in an outbreak of a national crisis where the state doesn’t really handle it very well and responds with brutality and manipulation. The segregation between the people and the state increases, the differences between rich and poor diminishes and it kind of ends up being every man/woman for him/herself.

Which came first, the album concept album or the music?
We started to write the music first and noticed it had a vibe that would fit an idea for a story that we had been wanting to do for a little while. From there we developed the story front to back to get cohesion through the album and wrote the lyrics and music based on it.

I noticed that the tracklists of all your four works end with the longest song on the album, is this a coincidence?
Not a coincidence at all. I’ve always been a fan of long songs, especially long album enders. It always feels like an epic ending to the story in my mind to end it with everything we’ve got. Very often the long songs contains some of the most complicated parts we’ve ever written. You might look at it as a summary of the whole album, especially the last two albums.

Do you have any dates scheduled?
Not too many dates planned as of yet, but we are working on it. We are having a release party in our home town Stavanger the 6th of April at Folken and an under 18 show at Metropolis in Stavanger a couple of days earlier. We’re also playing a show the 29th of March at the Inferno Festival in Oslo showcasing a lot of the new songs. For the Folken show we’re doing the whole new albums plus a couple of songs from previous albums. It will be the longest set of our career.