Sakahiter – Samnite black metal

Dopo anni di dedizione e un percorso travagliato, la band molisana Sakahiter è finalmente pronta a rilasciare il proprio primo full-length, “Samnite Black Metal”, per Time To Kill Records. Un disco che non è solo una raccolta di brani, ma un vero e proprio manifesto della identità artistica del gruppo, radicata nella storia e nella tradizione della propria terra d’origine. Abbiamo avuto il piacere di parlare con gli Sakahiter per ripercorrere la loro storia, approfondire le tematiche dell’album e scoprire cosa distingue il Samnite Black Metal dal black metal tradizionale.

Benvenuti ragazzi, sta per uscire il vostro primo full length, prima di approfondire le tematiche legate a “Samnite Black Metal”, vi andrebbe di ricapitolare brevemente la storia della band dalla sua creazione ad oggi?
Ciao a te e grazie per lo spazio che ci concedi su Il Raglio Del Mulo! La nostra storia è stata un po’ travagliata, in realtà. Nasciamo nel 2002, e di lì a poco pubblichiamo il nostro primo demo, “Lex Sacrata” e un EP su vinile, “Omnes Eiura Deos”. Dopodiché iniziano i problemi, dovuti essenzialmente a ripetuti cambi di line up. Come è facile immaginare, soprattutto in una piccola regione come il Molise, se perdi i pezzi per strada, non è semplice rimpiazzarli subito, e questo ha dilatato i tempi. Fortunatamente da sette anni a questa parte la line up è stabile, quindi oltre ad aver ripreso l’attività live, abbiamo anche inciso un nuovo EP, “Legio Linteata”, uscito nel 2022, e, appunto, il nostro primo full, “Samnite Black Metal”.

Nella domanda precedente ho accennato al nuovo album, dal titolo “Samnite Black Metal”, che mi pare di capire non è semplicemente un disco, ma bensì un manifesto programmatico della vostra musica. E’ cosi?
Esattamente! Quando abbiamo iniziato, 23 anni fa, abbiamo fin da subito voluto intraprendere una nostra strada personale. Invece di parlare di vichinghi o di popoli nordici, abbiamo deciso di occuparci dei Sanniti, il popolo che viveva nell’antichità nella nostra terra di origine. Da allora, inizialmente per scherzare, successivamente per ribadire questo concetto, durante le interviste abbiamo iniziato ad identificare la nostra proposta proprio come Samnite Black Metal. Nel corso degli anni la nostra proposta ha iniziato a discostarsi pian piano dal black metal vero e proprio, iniziando ad incamerare influenze di vario tipo, dal death al thrash al doom, andando a creare quello che è il nostro sound attuale. Ciononostante, ci piace ancora usare quella definizione perché è legata alle nostre origini, alla nostra terra, ed è ormai parte di noi, tanto da spingerci ad utilizzarla come titolo del nostro primo full length.

Anche il vostro nome è nella antica lingua osca, cosa significa?
La lingua Osca, la lingua dei Sanniti, non è semplice da studiare perché ci sono pochissimi reperti storici. Quando decidemmo di mettere su la band ed abbracciare questa tematica, ci siamo documentati e abbiamo studiato quelle poche cose certe che si trovano sui libri. Il nostro moniker significa, a grandi linee, “che sia sacrificato”. Ci sembrava si adattasse bene alla ferocia del black metal…

Se dal punto di vista lirico e tematico affrontate i temi legati ai sanniti, da quello musicale cosa distingue, più dettagliatamente, il samnite black metal dal più tradizionale black metal?
Come ti accennavo prima, a parte il primo demo “Lex Sacrata” che è spiccatamente black metal, fin da subito abbiamo provato a percorrere una nostra strada. Per farlo non ci siamo posti limiti compositivi, ed abbiamo iniziato a lasciar correre l’ispirazione, non preoccupandoci se una ritmica fosse troppo thrash o un riff troppo death. Quello che conta per noi è il risultato finale, l’atmosfera del pezzo, e il fatto che ogni brano abbia una sua identità. Lavorando in questo modo siamo riusciti a crearci un nostro stile riconoscibile, e anche se sicuramente le nostre influenze saltano fuori, credo che siamo riusciti a creare delle peculiarità che, appunto, sono solo nostre…

Mi incuriosisce il rito Mundus Cereris, in cosa consiste?
Il Mundus Ceresis è un rituale pagano oscuro e antichissimo, risalente all’epoca romana, ma celebrato anche da altri popoli ancestrali come gli Etruschi e, appunto, i Sanniti. Consiste nello scavare un grosso fosso circolare per mettere in contatto il mondo dei vivi con quello dei morti. Generalmente il fosso veniva scavato nel santuario di Cerere, aveva forma circolare, e, metaforicamente, la forma di un utero rovesciato. Il fosso restava chiuso tutto l’anno, tranne nei tre giorni in cui si celebrava il Mondus Patet (il mondo è aperto), il 24 Agosto, il 5 Ottobre e l’8 Novembre, per mettere, appunto, in comunicazione il mondo dei vivi con quello dei morti, lasciando le anime libere di vagare nella città. Il rito era purificatorio, e quindi era anche introduttivo per altri eventi sacri. Cerere, in lingua osca Kerres, era la dea della fertilità e della fecondità.

Il disco dove e quando è stato registrato?
Il disco è stato registrato a più riprese. Abbiamo iniziato dalla batteria, registrata a Roma nei 16th Cellar Studio da Stefano Morabito. Successivamente ci siamo occupati di basso, chitarre, voci ed effetti, e abbiamo registrato tutto qui a Campobasso nei Samnite Studio. Per le fasi finali abbiamo ridato tutto a Stefano che si è occupato in maniera eccellente del mix e del master.

In che formati uscirà?
Per adesso la Time To Kill Records lo pubblicherà soltanto in CD digipak e ovviamente potete trovarlo anche in versione digitale su tutti i principali store… In base a come verrà accolto e alle vendite c’è la possibilità di una successiva stampa in vinile, ma per adesso è prematuro parlarne.

Avete già delle date in programma?
Sì, stiamo pianificando un piccolo tour per promuovere al meglio l’album. Il 21 Febbraio terremo un release show qui a Campobasso, allo Zeppelin Pub, per presentare degnamente l’album in pompa magna, con qualche ospite e qualche effetto speciale particolare… A Marzo andremo a suonare a Monopoli, mentre per le altre date ancora non posso darti conferma perché manca l’ufficialità, ma stiamo per chiudere Napoli, Roma, Foggia, Bari ed altre ancora…

A voi il finale…
Ti ringraziamo ancora per questa intervista e invitiamo i tuoi lettori ad acquistare il nostro full “Samnite Black Metal”! Restate sintonizzati, prossimamente verranno svelate le nuove date live, magari passiamo nella vostra città, venite a vederci e a scambiare quattro chiacchiere con noi!

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