Sunlight – Son of the sun

ENGLISH VERSION BELOW: PLEASE, SCROLL DOWN!

In questa intervista, abbiamo il piacere di parlare con i Sunlight, band sotto l’etichetta Metal Scrap Records, riguardo al loro ultimo album “Son of the Sun”. La band riflette sul loro percorso dal debutto con “My Own Truth” a questa nuova uscita, condividendo riflessioni sulla loro crescita e il processo creativo.

Benvenuti, riflettendo sul periodo tra il vostro debutto “My Own Truth” e “Son of the Sun”, come sentite che la band sia cresciuta o si sia trasformata in questo periodo?
Panos: Ciao Giuseppe, grazie per averci invitato! Negli anni tra “My Own Truth” e “Son of the Sun”, la band è evoluta in molti modi, sia musicalmente che come gruppo. Grazie a una sperimentazione approfondita, il nostro suono è maturato, incorporando arrangiamenti più ricchi e un equilibrio più raffinato tra melodia e pesantezza. Allo stesso tempo, i cambiamenti nella formazione hanno portato nuova energia e prospettive fresche, aiutandoci a modellare un’identità più forte pur rimanendo fedeli alla nostra direzione principale. Questo periodo è stato anche caratterizzato da sfide, dalla pandemia che ha interrotto i nostri piani all’evoluzione naturale del nostro approccio alla scrittura, ma alla fine ne siamo usciti più focalizzati e determinati che mai.

Il titolo “Son of the Sun” evoca il mito di Icaro. Come si manifesta questo simbolo di ambizione e le conseguenze dell’oltrepassare i limiti nei temi e nei testi del vostro album? Nicolas: “Son of the Sun” esplora emozioni contrastanti, bilanciando ottimismo e pessimismo nei suoi testi. Molti brani oscillano tra allegoria e realtà, disperazione e speranza, fallimento e trionfo, riflettendo le complessità della lotta umana. Il mito di Icaro incarna perfettamente questa dualità – l’ambizione e le sue conseguenze – rendendolo uno sfondo tematico perfetto per l’album.

Ci sono esperienze personali o sentimenti che hanno particolarmente influenzato la scrittura di questo album?
Makis: “Son of the Sun” non è un album tematico; piuttosto, ogni canzone racconta una sua storia. Tuttavia, un elemento chiave di questo lavoro sono le esperienze personali dei parolieri. Queste emozioni derivano dalle gioie e dalle delusioni della vita quotidiana, dalla separazione e reunion, e dalla lotta per un futuro migliore.

Guardando avanti, vedete “Son of the Sun” come un capitolo a sé stante, o i suoi temi e direzione musicale influenzeranno i futuri album dei Sunlight?
Makis: Credo che lo stile e il suono che abbiamo sviluppato in questo album ci rappresentino davvero, e intendiamo continuare su questa strada in futuro. Per quanto riguarda i testi, è difficile prevedere dove ci porterà il nostro prossimo lavoro, poiché dipende dalle situazioni che affronteremo, che possono cambiare di giorno in giorno. Detto questo, i temi della lotta, della speranza e della perseveranza probabilmente rimarranno al centro della nostra musica, evolvendosi con ogni nuovo capitolo che creeremo.

La copertina di “Son of the Sun” è stata realizzata da Gustavo Sazes. Potete parlarci degli elementi visivi e di come si ricollegano ai temi dell’album?
Nicolas: La copertina attira immediatamente l’attenzione con una figura simile a Icaro che sembra bruciare, sciogliersi e cadere, con un sole radioso sullo sfondo. I colori vivaci predispongono l’ascoltatore, impostando il tono per il viaggio dentro l’album. Titoli come “Son of Fire”, “Thoughts of Despair” e “Forever Lost” si collegano subito al tema della copertina, amplificando le emozioni che essa suscita man mano che i testi si sviluppano. Poi arrivano “Mystery” e “Secret of Silence”, prima di ascoltare gli “Echoes of Hope”, attraversando il “Bridge of Life” e infine vedendo il “Sunrise”. Il messaggio è chiaro: vola troppo vicino al sole, e brucerai e cadrai; ma non importa quanto dura sia la caduta, c’è sempre una possibilità di risorgere! Questa è l’essenza dell’album.

Brani come “Son of Fire” e “Echoes of Hope” suggeriscono un viaggio narrativo. Esiste una trama concettuale che lega insieme le canzoni?
Panos: Mentre “Son of the Sun” non è un album concettuale vero e proprio, molte delle canzoni condividono un filo tematico comune. Brani come “Son of Fire” ed “Echoes of Hope” esplorano le lotte personali, la resilienza e la ricerca di equilibrio – idee che riflettono sia influenze mitologiche che esperienze reali. L’album nel suo insieme porta un messaggio globale di superamento delle avversità e di ricerca della luce attraverso l’oscurità, che è al centro di ciò che i Sunlight rappresentano. Quindi, mentre ogni canzone racconta una sua storia, tutte contribuiscono a un viaggio emotivo e filosofico più ampio. Detto ciò, lasciamo che siano gli ascoltatori a interpretare ogni storia a modo loro, trovando la loro connessione con il viaggio di Daniel in “Son of Fire” e la lotta contro i tiranni che governano la linea di sangue dell’eroe in “Echoes of Hope”.

La canzone “Forever Lost” è stata messa al centro delle vostre promozioni. Qual è il significato di questo brano all’interno dell’album?
Panos: “Forever Lost” è un brano molto speciale per noi, poiché racchiude gran parte della profondità emotiva e dei temi che abbiamo esplorato nell’album. Liricamente, tocca i sentimenti di smarrimento, disconnessione e depressione, ma porta anche un forte senso di speranza, suggerendo la redenzione e il potenziale di trovare una strada in avanti attraverso l’automotivazione. Vorrei ringraziare il mio vecchio amico John Gkavesis per aver messo tutta la sua anima nella scrittura dei testi di questo brano! Musicalmente, “Forever Lost” riflette la forza costruita attraverso le lotte personali, enfatizzando la speranza che può emergere anche nei momenti più bui. Questo messaggio risuona profondamente con noi, e siamo entusiasti di vedere che anche i nostri fan si riconoscono in esso nello stesso modo.

“Son of the Sun” è stato rilasciato in più formati, inclusa una bellissima edizione digipak, che personalmente possiedo e apprezzo molto. Quanto è stato importante per voi offrire diverse versioni fisiche e pensate che la presentazione dell’album abbia ancora un ruolo cruciale nell’era digitale di oggi?
Andreas: Le piattaforme di streaming hanno preso il sopravvento sul mercato, non c’è dubbio su questo. Ma le copie fisiche saranno sempre una parte dell’identità di una band e qualcosa che i collezionisti apprezzano davvero. Sappiamo che è importante adattarsi all’era digitale, ma crediamo anche nel mantenere un equilibrio tra promozione digitale e fisica – è il meglio di entrambi i mondi.

Con l’album fuori, quali sono i vostri piani per i concerti dal vivo? Ci sono concerti speciali o tour in programma per portare “Son of the Sun” sul palco?
Makis: Abbiamo iniziato l’esperienza dal vivo di “Son of the Sun” nella nostra città natale, Atene, e presto annunceremo nuove date live. Il nostro primo obiettivo è esibirci nelle città della Grecia e all’estero dove il nostro pubblico ci sta già aspettando, e poi fare il passo successivo portando la nostra musica in nuovi posti che dobbiamo ancora esplorare.

In this interview, we have the pleasure of speaking with Sunlight, the band signed to Metal Scrap Records, about their latest album, “Son of the Sun”. The band reflects on their journey from their debut album “My Own Truth” to this new release, sharing insights into their growth and creative process.

Welcome, reflecting on the time between your debut “My Own Truth” and “Son of the Sun,” how do you feel the band has grown or transformed during this period?
Panos: Hi Giuseppe, thanks for having us! Over the years between “My Own Truth” and “Son of the Sun”, the band has evolved in many ways, both musically and as a group. Through extensive experimentation, our sound has matured, incorporating richer arrangements and a more refined balance between melody and heaviness. At the same time, lineup changes have brought fresh energy and new perspectives, helping us shape a stronger identity while staying true to our core direction. This period also came with challenges, from the pandemic disrupting our plans to the natural evolution of our songwriting approach, but ultimately, we came out of it more focused and determined than ever.

The title “Son Of The Sun” evokes the myth of Icarus. How does this symbolism of ambition and the consequences of overreaching manifest in your album’s themes and lyrics?
Nicolas: “Son of the Sun” explores contrasting emotions, balancing optimism and pessimism throughout its lyrics. Many tracks shift between allegory and reality, despair and hope, failure and triumph, reflecting the complexities of human struggle. The myth of Icarus perfectly embodies this duality – ambition and its consequences – making it a fitting thematic backdrop for the album.

Were there any personal experiences or feelings that particularly influenced the writing of this album?
Makis: “Son Of The Sun” is not a thematic album; rather, each song tells its own story. However, a key element of this work is the personal experiences of the lyricists. These emotions stem from the joys and disappointments of everyday life, from separation and reunion, and from the struggle for a better future.

Looking ahead, do you see “Son Of The Sun” as a standalone chapter, or could its themes and musical direction influence future Sunlight albums?
Makis: I believe the style and sound that we developed on this album truly represent us, and we intend to continue in that direction in the future. As for the lyrics, it’s hard to predict where our next work will lead, as it depends on the situations we face, which can change from day to day. That said, the themes of struggle, hope and perseverance will likely remain at the core of our music, evolving with each new chapter we create.

The cover art for “Son Of The Sun” was created by Gustavo Sazes. Can you discuss the visual elements and how they relate to the album’s themes?
Nicolas: The cover art immediately draws attention with an Icarus-like figure seemingly burning, melting, and falling, with a radiant sun in the background. The vibrant colors predispose the listener, setting the tone for the journey within the album. Title-wise, “Son of fire”, “Thoughts of Despair” and “Forever Lost” immediately relate to the cover’s theme, amplifying the emotions it triggers as the lyrics unfold. Then come “Mystery” and “Secret of Silence”, before listening to the “Echoes of Hope”, crossing the “Bridge of life” and eventually seeing the “Sunrise”. The message is clear – fly too close to the sun, and you will burn and fall; but no matter how hard the fall, there’s always a chance for you to rise again! That’s the essence of this album.

Tracks like “Son of Fire” and “Echoes of Hope” suggest a narrative journey. Is there a conceptual storyline that ties the songs together?
Panos: While “Son Of The Sun” isn’t a strict concept album, many of the songs share a common thematic thread. Tracks like “Son of Fire” and “Echoes of Hope” explore personal struggles, resilience and the pursuit of balance – ideas that reflect both mythological influences and real-life experiences. The album as a whole carries an overarching message of overcoming adversity and finding light through darkness, which is central to what Sunlight stands for. So, while each song tells its own story, they all contribute to a larger emotional and philosophical journey. That being said, we leave it to the listeners to interpret each story in their own way, finding their own connection to Daniel’s journey in “Son of Fire” and the struggle against the tyrants ruling the hero’s bloodline in “Echoes of Hope”.

The song “Forever Lost” has been highlighted in your promotions. What is the significance of this track within the album?
Panos: “Forever Lost” is a very special track for us, as it encapsulates much of the emotional depth and themes we’ve been exploring throughout the album. Lyrically, it touches on feelings of being lost, disconnected and depressed, but it also strongly carries a sense of hope, suggesting redemption and the potential for finding a path forward through self-motivation. I’d like to thank my long-time friend John Gkavesis for pouring his soul into writing the lyrics for this track! Musically, “Forever Lost” reflects the strength built through personal struggles, emphasizing the hope that can emerge even from the darkest times. This message resonates deeply with us, and we’re thrilled to see that our fans relate to it in the same way.

“Son Of The Sun” has been released in multiple formats, including a beautiful digipak edition, which I personally own and truly appreciate. How important was it for you to offer different physical versions, and do you feel that album presentation still plays a crucial role in today’s digital age?
Andreas: Streaming platforms have taken over the market, no doubt about that. But physical copies will always be a part of a band’s identity and something collectors really value. We know it’s important to adapt to the digital age, but we also believe in keeping a balance between digital and physical promotion – it’s the best of both worlds.

With the album now released, what are your upcoming live show plans? Are there any special concerts or tours in the works to bring “Son Of The Sun” to the stage?
Makis: We kicked off the “Son Of The Sun” live experience in our hometown, Athens, and will soon announce new live dates. Our first goal is to perform in cities across Greece and abroad where our audience is already waiting, and then take the next step by bringing our music to new places we have yet to explore.