Lemmerde – Enter Merdman

A tre anni dall’esordio discografico, Lemmerde pubblicano “Brown Album” (Autoproduzione, 2022), otto nuovi brani più due singoli usciti nel 2021. La formazione è composta da un solido power trio con Manuel (voce, chitarra) Maurilio (voce, basso) e Livio (batteria). Ecco la nostra rece-intervista traccia per traccia.

“AnarkoCukkarini” unisce la hit della soubrette più amata dagli italiani negli anni ‘80 e il celebre inno dei Sex Pistols. Questo mix di generi mi ricorda istintivamente la leggendaria punk band Me First and the Gimme Gimmes. Si tratta di un omaggio più o meno esplicito?
I MFATGG, ovviamente grandiosi, è una band dalla quale si può solo imparare. Sono un’ispirazione certo, ma a dar vita a certi mix sono sempre le nostre personali influenze. Cercare di avvicinare generi così opposti dà non voluti colpi di “genio”. 

“Polvere”, seconda traccia e singolo del Brown Album, reinterpreta uno dei primi successi di Enrico Ruggeri. Dalla new wave all’hardcore il passo è breve?
Nulla di più improbabile che dare un motivo HC / black metal alla sperimentazione degli anni ‘80, ma non impossibile, in fondo è stato semplice e si tratta sempre di sperimentare.

“Cicale” omaggia un’altra eroina degli anni ‘80 televisivi, la biondissima Heather Parisi. L’intro death metal invece da quale canzone è tratto?
Heather Parisi, un’icona che portava in Italia gli USA, ritmo spensierato e fresco. Quale migliore rimpasto se non coi Decapitated con la loro intramontabile “Spheres of Madness”. 

“Tintarella” fa convivere in due minuti di durata Black Sabbath e Mina. Come procede questa convivenza?
Una lotta di carisma tra due grandezze mondiali, ma che bene si trovano nel rappresentare l’oscurità della notte illuminata dalla luna.

“PuppAncora” approfondisce la dicotomia fra canzoni apparentemente diverse ma unite nello stesso brano. Avete sintetizzato perfettamente il pensiero di Francesco Nuti e quello di Eduardo De Crescenzo. Come ci siete riusciti?
Un semplice gioco, ma forse fin troppe interpretazioni ne sono venute fuori. 

“Meccaniche” e “Volare” mettono in luce un lato inedito di Franco Battiato e Domenico Modugno, il loro lato punk. In queste due canzoni, come anche in “Polvere”, non avete creato un medley di più brani. C’è una logica in tutto ciò?
Semmai una illogica. In verità qualcosa stava affiorando come medley, ma andavano bene così, e chissà se una versione live o da singoli non si proponga.

“Medley”, appunto, è la traccia più lunga dell’album e propone Gino Paoli, Righeira, Jimmy Fontana, Adriano Pappalardo ed un pizzico di Umberto Tozzi. Questa canzone dà l’idea di cosa aspettarsi ad un vostro concerto…
Come una compilation dance degli anni ‘90, tante hit si susseguono, e non è detto che non si continui ad estendere anche questo medley, che ha subito aggiunzioni nel corso degli anni.

“Ragazzo di minkia” ripesca una chicca del passato, la versione italiana dei Corvi di un brano garage americano di metà anni ‘60. Cosa succede a Livio e Maurilio durante l’assolo di Manuel nel video?
Per i palermitani un must, una chicca, un non molto celato riferimento alle opere di Ciprì e Maresco. In pratica abbiamo dato un senso più vicino a noi a quello che consideriamo “un ragazzo di strada”.

Iron Tiziano”, dopo un intro korniano, si dispiega in una versione skacore di “Sere nere”. Questo è uno scoop! Anche Lemmerde hanno un cuore?
Abbiamo diverse sere nere e anche un cuore, ovviamente marrone!  

Lemmerde – Il pop è violento

Il gruppo de Lemmerde non si limita a riprodurre i classici della canzone italiana in chiave metal e hard core. Arrangiamenti ricercati ed una spiccata propensione al divertimento li hanno portati fino alla corte dei Sick Tamburo. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Manuel, frontman della band.

“Violent Pop” (Autoproduzione, 2018) è un album che denota uno sforzo produttivo notevole. Quanto tempo c’è voluto per farlo uscire?
Uno sforzo da mmerde, di pochi mesi in realtà ma di buona consistenza e dall’aroma pungente.

Con il vostro repertorio spaziate in scioltezza dagli anni ’40 ai ’90 della canzone italiana. Preferite riarrangiare le hit del passato o date lustro anche a brani meno noti?
Dare lustro a brani meno noti comporta una nobiltà d’animo che non è da mmerde.

Mi piacciono i gruppi aperti alle partecipazioni. Andrea Venor e Gianfranco di Matteo, entrambi vocalist di estrazione metal, cantano rispettivamente in “Dadaismo Umpacchiano” e “Robot Blood”. Come sono nate queste collaborazioni?
Non sono collaboratori, sono le nostre coriste che sfruttiamo per le nostre esigenze corporali.

Sulla copertina dell’album ci siete voi quattro incappucciati a torso nudo. Perché ritrarvi così?
Perché la nostra musica è come un sacchetto da asporto: non sai mai quello che ti capita (cit.).

Avete realizzato tre videoclip per altrettante canzoni estratte da “Violent Pop”. Mi raccontate un retroscena di uno dei video?
Nel video “La Solitudine” ci siamo trovati alla stazione di Palermo Notarbartolo. Il capotreno, incuriosito dai costumi e dalla videocamera, ci ha chiesto quando poteva partire per girare in sincro la scena.

Una volta ad un vostro concerto ho visto un pubblico talmente costipato, che molta gente è stata costretta ad evacuare fuori dal locale. Come ricambiate dal palco l’affetto di chi vi segue?
Capita ai concerti delle mmerde un pubblico costipato costretto ad uscire per evacuare, noi ricambiamo con sudore e fiumi di carta igienica.

Dal logo ai videoclip, dai costumi di scena alle locandine, anche la parte visuale del gruppo è particolarmente curata. Quanto ha influito questo aspetto nei risultati raggiunti finora?
Ha influito in maniera determinante alla diffusione del virus marrone.

I vostri sforzi sono stati premiati con l’inserimento di una versione del brano “Intossicata” nella compilation “Parlami per Sempre”, un tributo ai Sick Tamburo in onore di Elisabetta Imelio. Come è nata questa esperienza?
Abbiamo avuto l’opportunità di partecipare a questa compilation dedicata alla grande Elisabetta Imelio grazie alla fanzine All You Need Is Punk che ci supporta da sempre.

So che a breve uscirà un 7″ autoprodotto, di cosa si tratta?
Questo 7″ è la collaborazione con una band emiliana, i Divarikator. Noi mmerde usciremo con due brani inediti, “Ragazzo di Minchia” e “Iron Tiziano”. Uscita prevista per gennaio 2021.

Dove trovate gli stimoli giusti per andare avanti?
Riuscire a merdizzare la musica italiana è un grosso stimolo… Peace and shit!