Dreariness – The hedgehog’s dilemma

Alessandro Concu (Grìs) ci ha condotto nell’affascinante universo di note creato dai Dreariness con “Before We Vanish” (My Kingdom Music). Un album, che segna alcune novità stilistiche e di formazione, nato l’ambizioso progetto di tradurre in musica il “Dilemma del porcospino” del filosofo tedesco Arthur Schopenhauer.

Benvenuto, direi di iniziare con gli avvenimenti che hanno preceduto la pubblicazione del vostro terzo lavoro completo, “Before We Vanish”, mi riferisco in particolare agli ingressi in pianta stabile di ky e Roberto Mascia, già vostro produttore: come sono andate le cose?
Nel corso degli anni abbiamo avuto la necessità di far alternare diversi musicisti con noi sul palco per poter portare live la nostra musica. Con alcuni di loro ci siamo trovati benissimo ed è nato un rapporto di fiducia e collaborazione. In particolare ky, nonostante in un primo momento suonasse la chitarra live, è un bravissimo bassista. Abbiamo ritenuto opportuno arricchire la nostra proposta con qualcuno che potesse ricoprire meglio di chiunque di noi quel ruolo, e inoltre sapevamo già della sua propositività in fase di scrittura, cosa che si è rivelata fondamentale già con “Closer” ma soprattutto poi con “Before We Vanish”. Per quanto riguarda Roberto Mascia invece è stata la naturale evoluzione del nostro rapporto, da ormai quasi 10 anni è il nostro produttore e condividiamo tutto quello che ruota attorno alla nostra musica, è anche un talentuoso cantante e per noi è stato naturale accoglierlo anche attivamente nella band quando abbiamo sentito la necessità di aggiungere qualcosa che fino a quel momento mancava, in questo caso delle voci che potessero accompagnare quelle di Tenebra.

Che contributo hanno dato i due nuovi membri alla realizzazione del disco?
Ky è stato estremamente rilevante già quando abbiamo creare le fondamenta del concept sul quale si basa “Before We Vanish”, inoltre ha collaborato alla stesura dei testi e delle loro metriche oltre che alle linee di basso di tutto l’album. Nel disco sono presenti anche delle sue backing vocals. Roberto invece ha curato tutta la produzione dell’album nei minimi dettagli, dando all’album un sound potente e con una resa sonora per noi senza precedenti. Potete anche sentire distintamente la sua voce nell’album che si alterna con quella di Tenebra, pensiamo che le loro voci funzionino molte bene assieme.

Quali sono le sostanziali differenze fra “Before We Vanish” e i suoi predecessori?
Tutti i nostri lavori differenziano l’uno dall’altro in maniera anche molto forte, sicuramente questo è stato un album scritto in maniera più ragionata dei precedenti, a partire dall’averlo concepito prima come idea che come musica, fino ad arrivare alla cura che abbiamo messo nei dettagli, cercando di limare ad esempio ogni piccola sfaccettatura dei testi per renderli più “musicali” ma soprattutto più profondi per certi versi di quelli degli album precedenti. Il sound è sicuramente più scuro di tutti gli altri nostri lavori, e a livello di produzione è sicuramente quello che abbiamo curato di più e che ci soddisfa di più.

Il disco è un concept album ispirato a Schopenhauer e al suo “The Hedgehog’s Dilemma”. Come mai avete deciso di affrontare questo tema?
E’ un tema che ci sta a cuore e che abbiamo ritenuto interessante snocciolare da un nostro personalissimo punto di vista. Il rapporto con gli altri sta alla base della vita, non possiamo pensare di portare avanti un esistenza in solitudine, e questo comporta delle conseguenze, talvolta anche molto dolorose, ma sicuramente necessarie.

Ti andrebbe di delineare i tratti dell’opera?
L’album alterna tracce percettive a tracce emotive per rappresentare il lato fisico (corpo) e riflessivo (mente) di ogni fase. Il percorso lineare inizia con il primo incontro che culmina nell’avvicinamento, momento di massimo dolore e piacere. Il trauma dovuto alla coesistenza di sentimenti profondamente contrastanti conduce ad una condizione di negazione inconsapevole. Il secondo brano descrive il meccanismo autoprotettivo di rimozione dei ricordi, che interviene a seguito della condizione post-traumatica da stress. La fase di caduta interna si conclude con il ritorno dei ricordi tramite flashback che ricostruiscono le cause della condizione di disagio e sofferenza permettendo una presa di coscienza del trauma e delle sue conseguenze. Successivamente, la fase malattia, o di stagnazione, inizia con il dialogo interiore tra le due anime, razionale ed irrazionale, della persona traumatizzata: l’accusa reciproca è di non essere stati in grado di prevedere, di resistere o di limitare i danni causati dall’incontro con l’altro. Inoltre il bisogno di un nuovo contatto genera ulteriore confusione e divisione interna in nichilismo ed iperattività, che degenerano in ansia. Il quarto brano descrive la reazione a questa condizione di ansia come una negazione consapevole del problema, attraverso un’ossessiva ricerca di attività fisiche e stati mentali che occupino il tempo in modo da non lasciare la possibilità ai pensieri e i ricordi di occupare la mente. Si ricorre a socialità, utilizzo di sostanze, attività fisica ed ogni mezzo possibile per cercare di lasciar fuori dal resto della giornata i pensieri e il bisogno di contatto, che comunque riaffiorano dopo ogni risveglio. Il fallimento di questo metodo conclude la fase di stagnazione ed apre la fase di espulsione del problema, nella quale si cercherà di attuare una reazione concreta. Il quinto brano descrive come il coltivare il dolore sulla propria pelle sia la strada più semplice che viene percorsa da chi ha bisogno di riprendere contatto con la realtà per ricominciare a vivere. Il senso di colpa diventa bisogno di punizione, l’iperattività diventa allenamento, la divisione interna diventa cooperazione tra lato razionale ed irrazionale, il dolore diventa vendetta, l’ansia sfida, il nichilismo percezione. La strada si conclude con la riappacificazione con la realtà in tutte le sue sfaccettature, piacevoli ed orribili. È possibile proseguire un’esistenza nonostante il dolore che è stato superato e che si incontrerà nuovamente. Il prezzo della resilienza è la desensibilizzazione totale dai sentimenti così come dal dolore.

E’ stato complicato tramutare in suoni le idee del filosofo tedesco?
Non volevamo fare un lavoro raffazzonato, piuttosto per la prima volta ci siamo presi molto tempo per ragionare prima di scrivere. Abbiamo steso una mappa concettuale con degli ampi spazi vuoti da dover riempire con la musica partendo da delle semplici parole, spesso emozioni. Abbiamo scartato tantissimo materiale per poter arrivare a far combaciare ogni tassello di ciò che volevamo esprimere e sicuramente è stato interessante e stimolante approcciarsi in un modo nuovo a alla scrittura di un album.

Non temete che il disco possa risultare particolarmente ostico?
Non lo temiamo perché non pensiamo ci potesse essere un modo diverso per noi di esprimerci, questa è la nostra visione, non pretendiamo che sia semplice da assimilare, e non è sicuramente nostro interesse renderla più fruibile. E’ un tema complesso e lo abbiamo concepito come un percorso doloroso, sappiamo che non è semplice approcciarsi ad esso senza la giusta curiosità e indubbiamente non è un album che vuole lasciarsi ascoltare in maniera spensierata, anzi, l’esatto opposto. Ma siamo certi che con la giusta attenzione ai particolari, ricercando nei testi e nella musica il significato di ogni passo di questo percorso, non è qualcosa che possa lasciare totalmente indifferenti.

Avete già sperimentato dal vivo la resa dei nuovi brani?
Non dopo l’uscita dell’album, ma speriamo di poterli portare presto sui palchi dopo l’estate: siamo pronti.

Prima di scomparire, quale messaggio volete lasciare ai nostri lettori?
Grazie per lo spazio concessoci, speriamo di poterci vedere al più presto dal vivo!

Harakiri For The Sky – Time is a ghost

ENGLISH VERSION BELOW: PLEASE, SCROLL DOWN!

La data di uscita, prevista inizialmente per il 28 gennaio 2021, del nuovo album degli Harakiri For The Sky, Mӕre (AOP Records), è stata rimandata al 19 febbraio, a causa di alcuni ritardi in fase di produzione dovuti al Covid. Abbiamo sfruttato questa attesa per fare una veloce chiacchierata con J.J., il cantante della band austriaca.

Ciao J.J., cosa ti passa per la mente ora che manca poco alla pubblicazione del nuovo album degli Harakiri For The Sky, “Mӕre”?
Hmm, dobbiamo fare i conti con il mondo che sta girando al contrario a causa del virus e tutte le conseguenti restrizioni. Normalmente avremmo già suonato più di 20 concerti quest’anno… Siamo stati piuttosto fottuti, ma d’altra parte siamo contenti e grati che “Mӕre” stia finalmente per uscire tra pochi giorni.

Che tipo di progressione segna per la band “Mӕre” rispetto al materiale di “Arson”?
Penso che abbiamo fatto enormi progressi per quanto riguarda la registrazione e il suono dell’album. Di sicuro miglioriamo con ogni pubblicazione, anche nello scrivere canzoni e testi, ma penso che il passo che abbiamo fatto con il nuovo album sia enorme. Inoltre, trovo che l’atmosfera di base del disco sia cambiata molto. Quella di “Arson” era piuttosto aggressiva con canzoni più veloci, “Mӕre” è piuttosto introverso e depressivo per la maggior parte del tempo.

Avevi un’idea di come volevi che suonasse l’album oppure ognuno dei pezzi, e il lavoro completo, hanno preso forma mentre venivano sviluppati?
Penso che non puoi pianificare cose come questa. È sempre un momento che viene catturato quando produci qualcosa, non importa se siano i testi o canzoni.

La prima canzone che hai scritto per il nuovo album è stata?
Non ne ho assolutamente idea… Penso di aver scritto per primo il testo di “And Oceans Between Us”, ma non ne sono molto sicuro.

Possiamo affermare che “Mӕre” ha scavato più in profondità in ciò che sei come persona e come cantautore?
Decisamente. Penso di poter parlare per entrambi, me e M.S. , affermando che siamo praticamente maturati con questo album. Per noi due è stato un viaggio negli abissi più profondi del nostro cuore ed è stata una danza piuttosto estenuante con i nostri demoni.

L’artwork dell’album è fenomenale! Puoi parlarcene, cosa rappresenta e come si relaziona ai temi dell’album?
Ci terrei a dire che abbiamo sempre avuto una certa linea come band sin dal primo album, per questo continueremo ad avere degli animali in copertina. Non abbiamo mai avuto un lupo, quindi era abbastanza scontato che l’avremmo utilizzato un giorno. La copertina riflette i tempi che stiamo vivendo. Tutto è lacerato, la nostra libertà, le amicizie mentre invecchi e molto altro ancora. Quindi il lupo scuoiato è tipo una metafora, lo Zeitgeist in cui viviamo. Tutto è lacerato, anche la nostra pelle…

The January 28, 2021 release date of Harakiri For The Sky‘s new album Mӕre (AOP Records) is postponed to February 19, due to production delays related to Covid. We took advantage of this waiting to have a quick chat with J.J., the lead singer of the Austrian band.

What are Harakiri For The Sky up to now that “Mӕre” is coming into view?
Hmm, yeah we have to wait hoe the world is turnening with the virus and all these restrictions. Normally we’d already have played more than 20 concerts this year… Pretty fucked, but on the other hand we are glad and thankful, that “Mӕre” is finally out in a few days.

What kind of progression does “Mӕre” mark for the band since the “Arson” material?
I think we made a huge progress when it comes to the recording and the sound of the album. For sure we get better with every release, also in writing songs and lyrics, but I think the step we did with the new album is huge. Also I think the basic mood of the album changed pretty much. When “Arson” was pretty aggressive with more quicker songs, “Mӕre” is pretty introverted and depressive most of the time.

Did you have an idea of how you wanted the album to sound, or did each of the tracks and the whole thing take shape as it was being developed?
I think you can’t plan things like this. It’s always a moment that is caught, in what you produce, doesn’t matter if it’s the lyrics or the song.

The first song you wrote for the new album was?
I have absolutely no clue…I think I wrote the first lyrics for “And Oceans Between Us”, but I’m still not sure.

And would you say “Mӕre” drives deeper into who you are as a person and songwriter?
Definitely. I think I can speak out for both, me and M.S. that we pretty much matured with this album. For both of us it was a journey to the deepest depths of our heart and a pretty exhausting dance with our demons.

The artwork for the album is phenomenal! Can you tell us about it, what it represents and how it relates to the album themes?
I mean we always had this band policy since the very first album, that we will continue to worlk with animals as artworks. We never had a wolf, so it was pretty sure, that we’d choose one someday. The cover itself reflects the time we are living. Everything is torn apart from us, our freedom, friendships when you grow older, and so much more. So the skinned wolf is something like a metaphor, the Zeitgeist we live in. Everything is torn apart, even our skin…

Bliss-Illusion – Purity in black metal

Mi sono imbattuta nel primo album dei Bliss-Illusion, “Shinrabansho” (2018, Infected Blood Rec./Totemisn Prod.), qualche tempo fa mentre mi documentavo sulla scena cinese black / post-black metal. Li ho trovati abbastanza avvincenti, essendo una fanatica delle melodie tradizionali asiatiche sottilmente intrecciate nel tessuto della musica occidentale. Mi è particolarmente piaciuto l’uso del flauto, uno strumento associato ai poteri magici. L’album è stato ripubblicato l’anno scorso dall’etichetta francese Anesthetize Productions, cosa che ha dato maggiore visibilità alla band di Pechino al di fuori del intrigante e ancora in gran parte sconosciuto panorama musicale cinese. Il recente e bellissimo EP “Leave Abhassara Deva” ha attirato nuovamente la mia attenzione: lungo poco meno di 16 minuti, nel suo incantevole tracciato si sposano perfettamente un efficace post-balck metal e testi romantici e profondamente spirituali, il tutto accompagnato da un delizioso video animato (per ordini: http://bit.ly/2wrxGkd). Incuriosita, ho deciso di intervistare il carismatico frontman dei Bliss-Illusion, Dryad.

Ciao Dryad, per favore, potresti parlarci del background dei Bliss-Illusion e nominare le band che vi ispirano?
Ciao, sono onorato di rispondere alle tue domande. I Bliss-Illusion sono stati fondati nella primavera del 2015, siamo tutti buoni amici, ci conosciamo da molto tempo – il chitarrista Wang Xiao lavora nella mia sala prove – e viviamo tutti a Pechino. Personalmente adoro la cultura black metal, ritengo che abbia un’energia epica e i suoi aspetti spirituali e filosofici mi emozionano profondamente. Ho provato un forte interesse per il divinismo e il romanticismo sin da quando ero molto giovane. Ci sono molte band che mi influenzano: Sigur Rós, Nocturnal Expression, Lifelover, Alcest, Sun Devoured Earth, Silence, Hypomaniae, Anadopin (China), Gorgoroth, Sopor Aeternus, Cult of Fire…

Nonostante il black metal possa ormai vantare una lunga storia, trovo che la sua evoluzione sia ancora decisamente avvincente e adoro vedere come paesi e culture diverse l’hanno fatta propria. Trovo il black metal cinese (e i suoi sottogeneri) particolarmente interessante perché ritengo che sia ancora un fenomeno in fermento, il che significa che dovrebbe averea ncora notevoli margini di crescita: che ne pensi?
Penso che il black metal sia un genere estraneo alla cultura cinese e per questo possa essere assimilato senza problemi in modo originale. I nostri antenati sono stati fantastici, ci hanno lasciato un’eredità ricca di elementi misteriosi che possono essere trasportati facilmente all’interno delle sonorità black metal.

Ci sono molte ragazze cinesi attive nella scena estrema, che frequentano concerti e/o suonano in band? Sono curiosa di sapere se, dopo le riforme di una settantina di anni fa introdotte dalla Repubblica Popolare, le donne in Cina continuano a soffrire di discriminazione di genere.
Per quanto ne so, ci sono molte ragazze che suonano in Cina. È molto carino. Per quanto riguarda la discriminazione di genere, ce n’è ben poca: ormai abbiamo una società paritaria e personalmente sostengo il femminismo. Rispetto le donne perché noi uomini siamo stati partoriti da loro, quindi sono davvero fantastiche. Adoro mia moglie e mia madre.

E’ giusto dire che Pechino e Shanghai sono gli epicentri del metal cinese? Quanti concerti / festival metal si tengono ogni anno?
La scena musicale a Pechino e Shanghai è molto buona, ma personalmente penso che ci siano alcune differenze. Pechino è più famosa per la sua musica metal e rock, mentre a Shanghai ha una scena più varia, con indie rock, rock alternativo e musica sperimentale. Per quanto riguarda i festival musicali, in entrambe le città hanno molto successo, anche se ora, però, non ci sono grandi manifestazioni musicali a Pechino e non so dirti perché.

Il metal ha da sempre usato un linguaggio epico con contenuti mitologici / storici (i Bathory ne sono un esempio ). Questo sembra essere particolarmente vero anche per il metal asiatico. In tempi recenti anche i media cinesi hanno iniziato a flirtare con le arti tradizionali: la musica folk è stata incorporata nelle canzoni pop, il risultato spesso è stato utilizzato come colonna sonora per le serie TV e web popolari. Cosa ne pensi di questa nuova tendenza?
Mi dispiace, non guardo mai la TV e raramente navigo in Internet e penso, sinceramente, che non mi stia perdendo un granché, anche perché sono più legato ai programmi TV usciti dal 1992 al 2003. Per quanto riguarda i giovani di oggi, penso che abbiano il diritto di scegliere: è la loro vita.

Il metal asiatico ha anticipato l’attuale tendenza popolare dell’utilizzo degli strumenti tradizionali e la musica folk. Io ho particolarmente amato la versione con l’erhu di “Lascia · Abhassara – Deva” dei Laang. I Bliss-Illusion attualmente utilizzano il flauto sul palco: avete intenzione di far ricorso a un maggior numero di strumenti folk in futuro?
L’erhu che hai sentito è suonato dai Laang, una band di Taiwan che ha rivisitato il nostro lavoro. Non ho alcuna predilezione particolare nei confronti dell’erhu, quindi non lo inserirò nei miei prossimi dischi. In realtà, non ho molti piani per quanto riguarda il mio futuro, lascio che le cose scorrano da sole.

Il black metal suscita emozioni mistiche molto potenti, esplorate attraverso diversi approcci filosofici: quali sono le qualità che rendono questo tipo di musica perfetto per trasmettere il messaggio spirituale contenuto nelle teorie buddiste e taoiste? Pensi che il lavoro che stai facendo con i Bliss-Illusion influenzi la tua crescita spirituale?
Il black metal mi ha davvero influenzato per tanti anni e ho un grande rispetto per le prime band del movimento, spero solo che il black metal che ho creato abbia “luce”. Credo nelle teorie soprannaturali sin da quando avevo nove anni, quando ho fatto un sogno magico nel quale c’era un vecchio gentile che mi ha chiesto di andare a nord, là dove sta la fine dei tempi. Superando questo confine, otterrò la saggezza e la gioia suprema e, in questo senso, i Bliss-Illusion sono solo una fase della mia vita. In futuro mi aspetta ancora molta strada da fare e spero solo che il mio lavoro possa portare pace e gioia alle persone.

Con il bellissimo EP “Leave · Abhassara – Deva”, i Bliss-Illusion sembrano navigare verso una dimensione più calma e ordinata, rispetto al tumulto del primo album, il che suggerisce un nuovo percorso artistico. Potresti descrivere come il tuo interesse personale per il buddismo abbia influito sul tuo songwriting?
Ho scritto un romanzo sul sogno che ti ho raccontato prima, intitolato “The Kingdom of the North”. I protagonisti sono Tassi e Uni, che sono amanti. Racconta la storia tra me e mia moglie in un mondo parallelo. Nella vita reale, la mia compagna è molto gentile, mi ha regalato molte cose belle e io la apprezzo sempre perché noi due condividiamo una convinzione comune, e quindi siamo fortunati. La canzone “Leave Abhassara Deva” racconta la storia di Tassi, un menestrello, che vive in una città flagellata dalla corruzione morale e dalla disperazione. Un giorno, quando Tassi sta per suicidarsi in un lago, incontra Uni e si innamorano. Uni non è un essere mortale però, viene da uno spazio dimensionale superiore, dà a Tassi molti insegnamenti sulla saggezza universale e lo porta in un luogo chiamato North Country, che è il suo habitat: un posto pieno di saggezza e gioia. Alla fine della storia Uni va in una dimensione superiore, il mondo di Buddha, mentre il regno settentrionale viene distrutto. Quando parte, Uni dice a Tassi di non essere triste, poiché si incontreranno di nuovo in un posto più “alto” e migliore. Alla fine, Tassi torna nella piccola città da cui proviene, vivendo una vita tranquilla. La canzone “Leave Abhassara Deva” è triste ma ha un finale spiritualmente perfetto. Anche il nome della mia band, Bliss-Illusion, lascia trasparire come gioia e felicità siano limitati nel mondo naturale: non possiamo rimanere qui per sempre, dobbiamo trascendere e ottenere una saggezza superiore. Devo dire qui che ho un grande rispetto per l’italiano Dante Alighieri: credo che sia andato in un posto lontano e perfetto …

Mi è piaciuto molto il video animato di “Leave Abhassara Deva”, che mostra bellissimi temi buddisti. Vedo che questo tipo di estetica viene utilizzata parecchio nei video musicali cinesi non correlati al metal. Gli anime giapponesi hanno contribuito alla popolarità di questo tipo di elementi visivi? Queste immagini sono un indizio che i Bliss-illusion si allontaneranno definitivamente dall’estetica black / post-black per stabilire una propria identità più ampia?
Raramente guardo anime giapponesi. A mia moglie piacciono molto e penso che siano parecchio popolari e che molti siano eccellenti e anche molto profondi. In futuro, credo che la mia band si sbarazzerà delle catene del post-black metal e proverà alcune cose sperimentali. È difficile essere più dettagliato, ma ho sempre pensato che i Sigur Rós siano una band davvero fantastica.

Gli Zuriaake, una delle band blck metal cinesi più affermate, hanno portato in Europa alcuni spettacoli visivamente sbalorditivi con costumi tradizionali. Francamente, siamo (sempre stati) affamati della bellezza dell’estetica e delle filosofie asiatiche. Pensi che i Bliss-Illusion potranno mettere in scena dei rituali buddisti in futuro?
Grazie mille per l’amore che hai per la nostra cultura. Tutte le tradizioni e le religioni del mondo condividono un terreno comune, non sono mai state separate: 1 + 1 = 1, siamo tutti uno. Non c’è alcuna differenza, il tema che la band creerà in futuro non rimarrà circoscritto al solo buddismo ma coinvolgerà un campo più ampio, anche se per ora non posso rivelare alcun dettaglio.

Qual è la reazione dei fan quando arrivano ai tuoi concerti e ti sentono cantare o urlare i sutra su una base di musica estrema? Percepisci un tipo di reazione trascendentale da parte del pubblico? Ti senti come se ti stessi elevando in una dimensione diversa quando ti esibisci?
Non presto molta attenzione alla reazione delle persone quando sono su un palco, mi concentro sul mio lavoro. Quando mi esibisco, il mio obiettivo è quello di entrare completamente in un altro livello di vita attraverso uno stato mentale pacifico, nonostante l’ambiente rumoroso. Sebbene il mio corpo si esibisca, il mio cuore dovrebbe essere sempre in uno spazio tranquillo. Non c’è contraddizione nel dirlo… ma la maggior parte delle volte il tutto si è concluso con un fallimento perché mi arrendo quasi sempre alle distrazioni che arrivano ai miei occhi e alle mie orecchie.

Quando il buddismo arrivò in Cina dall’India, l’antica dottrina confuciana aveva già plasmato ogni aspetto della società cinese da secoli. Quali pensi siano state le caratteristiche più interessanti di questa nuova religione, che alla fine si è diffusa in tutta l’Asia orientale e oltre?
Rispetto tutte le grandi religioni del mondo, l’essenza è uguale. Però i cuori delle persone non sono uguali: questo è solo il mio punto di vista personale.

Sono affascinato dall’Opera Nazionale di Pechino. Mi ha fatto capire che la cultura cinese e italiana hanno molto in comune, poiché sono estremamente sofisticate, elaborate e spudoratamente teatrale ed emotive. La prima volta che ho visto uno dei tuoi concerti dal vivo, anche se solo in video, mi ha colpito quanto ti lasci trasportare dalle tue emozioni sul palco. È una caratteristica della tua personalità o i cinesi sono meno timidi e riservati di quanto pensiamo?
Grazie ancora. Sono dei gemelli,… questo è tutto quello che ti posso dire!

Alcuni gruppi stranieri hanno avuto l’opportunità di fare tournée in Cina, ma quanto è difficile fare il contrario? Per voi band cinesi è più facile venire a suonare in un paese occidentale o esibirvi in altri paesi asiatici?
Non è affatto facile suonare all’estero, ma spero che in futuro ci sia la possibilità di esibirci in tutto il mondo. Non so molto del mercato metal asiatico, ma mi piacciono molto le band giapponesi.

Adoro la wuxia e il cinema asiatico in generale, ma recentemente ho scoperto online delle serie cinesi che trovo ben fatte. Anche tu ne sei un fan?
Scusa, non saprei ahah. Il mio più grande hobby è collezionare console da gioco, ne ho tutti i tipi: Atari, Saturn, Mega Drive, Dreamcast, Xbox, GBA, Super FC, NDS, NGC, N64, 3DS, Switch, Playstation 1,2,3,4, PSV, WonderSwan … hahaha

Consentimi una domanda sui tuoi capelli lunghi: quanto è comune vedere un ragazzo lungo crinito camminare per il centro di Pechino?
Mi piacciono molto i capelli lunghi, penso che abbiano un qualcosa di molto primitivo e divino, forse perché amo tanto gli elfi. Appartengo a quel tipo di persone che possono rimanere a casa per diversi mesi: non do mai molta attenzione ai giovani cinesi, perché di solito resto tra le mura domestiche con mia moglie.

È bello far parte di una grande comunità senza confini o pregiudizi. Qual è il tuo messaggio per coloro che, si spera, possano leggere questa intervista anche in paesi lontani dal tuo?
Apprezzo molto che tu mi abbia dedicato tempo e il tuo entusiasmo per chiacchierare con me. Spero che tutti possano prendersi cura di se stessi e delle loro famiglie. Spero che voi possiate stare bene. Spero che la nostra musica vi possa portare pace e serenità nel cuore (e se non siamo abbastanza bravi, cercheremo comunque di fare del nostro meglio). Infine, auguro a voi e alla vostra famiglia salute e pace. Grazie.

Intervista originale in lingua inglese pubblicata su https://emikirin.blogspot.com/ al seguente link https://emikirin.blogspot.com/2020/05/bliss-illusion.html?fbclid=IwAR0DhJGKPiD7FibC2RA-pGHmdH5sxzwOGaEHQG5xzUn-jkuOoo22tYgu53g