BlackViolence – Violenza nera!

Su Overthewall ospite di Mirella Catena il trio italiano BlackViolence, da poco fuori con il nuovo album “Extinction Control” (Wormholedeath).

Il genere che proponete è un mix tra il thrash metal europeo più potente e l’industrial americano. Quali credete siano le band che vi hanno più influenzato nel vostro percorso musicale?
Rafé: Per me Marilyn Manson.
John: Per me se parliamo di metal/industrial Rammstein, se rimaniamo sull’hard rock Motley Crue.
Anthony: Jimi Hendrix per quanto riguarda il passato; se parliamo di un discorso più moderno i Rammstein.

Dal 2017 ad oggi avete pubblicato un MCD e due album dimostrando di essere una band con un’elevatissima vitalità compositiva, qual è il segreto, se si può svelare, per poter raggiungere tali risultati in così poco tempo?
Beh, noi abbiamo un modo particolare di comporre: il vino non manca mai! ahah. Diciamo che per noi è una fortuna essere uniti sia nelle decisioni sia sul dal farsi in generale. Gran parte delle composizioni le dobbiamo ad Anthony il nostro genio del male.

In “Traum (Nein)” vi siete avvalsi della collaborazione di un grande artista come NeroArgento e in “Lucifer’s Way” addirittura di Derek Sherinian, probabilmente uno dei migliori tastieristi e pianisti esistenti nel panorama rock-heavy attuale. Da dove nasce l’esigenza di queste collaborazioni?
Rafé: Allora diciamo che non è stata tanto una questione di esigenza; qualche anno fa ho conosciuto NeroArgento sul set di un video di Rovazzi (genere totalmente offside). Da lì a poco abbiamo scoperto di esserci già visti in un precedente concerto dei BlackViolence; ci siamo trovati subito in sintonia quindi non è stato poi così difficile capire che sarebbe finito a curare gran parte del lato sonoro dell’album. Per quanto riguarda Derek è stato un caso o fortuna.
Ricordo che un pomeriggio ero tranquillo a casa quando noto negli spam di Instagram un messaggio di un nome familiare. Il pomeriggio arrivato in studio decido di far leggere il messaggio a John che ha avuto una reazione che mi ha confermato tutto.

“Bloody Bride”, singolo di lancio del nuovo album “Extinction Control”, è accompagnato da un video-clip molto particolare dove amore e morte vivono in un connubio quasi indissolubile. Chi è l’autore della sceneggiatura e perché avete deciso di affrontare questa tematica?
Questo brano è un po’ il nostro cavallo di battaglia, oltre che essere il brano che divide l’album a metà. Non è stato difficile stendere una sceneggiatura poiché noi a differenza di altre band quasi sempre ci facciamo prima un’idea visiva che musicale. In questo video abbiamo avuto anche il piacere di collaborare con @TwistedEye.photography (Caitlin Stokes) per le riprese della storia.

Il vostro nuovo album verrà pubblicato dalla Wormholedeath, etichetta discografica che abbina una strategia di presentazione sul mercato internazionale di bands non sicuramente mainstream, quindi underground, con un apparato promozionale e di distribuzione che garantisce una diffusione del prodotto in tutto il mondo. Come siete entrati in contatto con una realtà cosi stimolante e professionale?
Qui torna in gioco NeroArgento in quanto noi avevamo già avuto delle proposte interessanti da varie etichette; un pomeriggio d’estate poco prima di prendere una decisione mi consiglia di contattare quest’etichetta nonostante lui non avesse avuto esperienze “lavorative” con la WormHoleDeath. Da lì a poco ho ricevuto una risposta, poi successivamente una chiacchierata con Carlo ed ora eccoci qui.

Diamo i vostri contatti sul web a chi ci ascolta da casa?
Potete trovarci su Facebook, YouTube e Instagram. Probabilmente a breve anche su Bandcamp dove pubblicheremo special tracks.

A voi l’ultima parola!
Stay tuned, stay in touch, We are BlackViolence!

Ascolta qui l’audio completo dell’intervista andata in onda il giorno 6 Dicembre 2021.

Exhaustion – The long cold death embrace

Un paio d’anni fa, mentre i Nero or the Fall of Rome rispondevano alle mie domande sul loro nuovo album, nella mente di Elia Mirandola probabilmente già maturava qualcosa di nuovo e diverso. Quegli spunti oggi sono diventati le cinque tracce che compongono “Cold Death Embrace” (Naturmacht Productions), l’esordio degli Exhaustion.

Benvenuto su Il Raglio, Elia. Nel settembre del 2020 intervistavo Federico in qualità di portavoce dei Nero or the Fall of Rome. Ora ritrovo tre dei membri di quella band, tra cui ovviamente te, alle prese con un nuovo progetto, Exhaustion. Quando ci siamo sentiti mesi fa eravate già a lavoro sui brani di questa nuova entità o è nato tutto dopo?
Ciao a tutti! Exhaustion è un progetto totalmente mio. Sono canzoni che che ho scritto interamente negli ultimi due anni, seguendo le mie ispirazioni musicali più personali. Giunto il momento di concretizzare il tutto, ho proposto a Federico e Luca di aggregarsi.

Quali sono le maggiori differenze tra i due progetti?
La differenza principale ovviamente è nel genere in sé. Mentre con i Nero abbiamo ricercato atmosfere epiche ed evocative, con gli Exhaustion entrano in gioco velocità, riff schietti e arrangiamenti diretti. Il filo conduttore lo ritroviamo nello spirito del progetto: si tratta di musica personale, che mira all’underground e rende omaggio ai grandi del metal estremo.

Le influenze di questa nuova band quali suono? La copertina riporta ai Bathory dell’epoca viking, per esempio…
Thrash tedesco, Celtic Frost e Darkthrone. L’ep, come dicevo, è un tributo personale ai grandi del metal estremo. Non poteva mancare quindi un tributo ai Bathory, convogliato nella copertina e non solo. Sarà interessante poi vedere cosa coglieranno gli ascoltatori in ogni canzone.

Già che siamo in vena di paragoni, voi tre avete già collaborato anche Riul Doamnei. Dopo tutti questi anni la fase compositiva va avanti quasi in modo automatico o ci sono ancora dei confronti accesi tra di voi?
La musica degli Exhaustion è composta interamente da me. La fase di preparazione allo studio con Fede e Luca porta poi dettagli e musicalità aggiuntivi. Dati gli anni di esperienza, il processo si rivela sempre costruttivo e senza particolari tensioni. La nostra priorità è fare quella che per noi sia buona musica. L’ego conta poco.

Partire con una fanbase garantita da progetti già esistenti può rappresentare un fattore positivo oppure di rischio, dato che inevitabilmente ci saranno paragoni con quanto fatto prima?
Vista la natura differente del progetto, un paragone trova il tempo che trova. Se consideriamo Nero e Riul, si tratta di tre progetti con caratteristiche ben definite e differenti.

Come mai hai optato per un EP di 5 brani e non per un disco completo, magari da rilasciare tra qualche mese?
Le canzoni erano complete da molto tempo, quindi ho deciso di portarle in studio senza aspettare ulteriormente. Idee per un futuro album sono già in cantiere.

I brani sono molto veloci e concisi, immagino con un’ottima resa live. Siete riusciti tra uno stop e l’altro a proporli dal vivo?
Attualmente il progetto è solo in studio, sia per scelta che per la precaria situazione live.

I testi invece di che parlano?
Per i testi mi sono fatto ispirare dalla musica stessa, ogni canzone è a sé stante. Saranno gli ascoltatori a cogliere influenze e riferimenti.

Anche per gli Exhaustion vi siete affidati alla Naturmacht Productions, presumo che siate pienamente soddisfatti del lavoro svolto per i Nero…
Robert ha apprezzato molto la musica proposta e ha accettato di pubblicarla praticamente al primo ascolto. Siamo reciprocamente contenti del lavoro che stiamo svolgendo con i Nero e siamo sicuri che questa collaborazione durerà a lungo.



Meursault Omega – Sete di potere

La collaborazione con Metal Underground Music Machine questa volta ci ha permesso di scoprire i Meursault Omega, creatura multiforme, ideata e condotta da Cliff Scott, che con il proprio secondo album, “Cold Thirst”, ha realizzato un caleidoscopio musicale di difficile catalogazione.

Ciao Cliff, siamo arrivati alla fine del 2021, contraddistinto dalla pubblicazione del secondo album “Cold Thirst”, ti andrebbe di fare un bilancio di questo anno?
Ciao Giuseppe e lettori de Il Raglio del Mulo, beh, non so se in questo periodo convenga usare il termine “positivo”, in ogni caso direi molto buono.

I Meursault Omega, sin dalla loro ideazione sono un gruppo aperto con te a coordinare il tutto. Dato che in poco più di un anno avete pubblicato due dischi, “Meursault” e “Cold Thirst”, credi che questa prolificità sia il frutto della particolare scelta di forma aperta scelta per il gruppo o alla fine resta tutto merito tuo?
Penso contino l’uno e l’altro, nel senso che io ci metto del mio ma c’è anche chi mi dà retta e mi segue nel progetto quindi il frutto va condiviso, specialmente quando chi mi segue fa meglio di quanto avrei fatto io.

Altra cosa che mi ha impressionato durante l’ascolto è la varietà di stili presenti, ho sentito le influenze più disparate nella tua musica. Alla luce di quanto detto prima, questa varietà stilistica è il frutto delle tue influenze personali oppure è una condizione necessaria quando in un progetto intervengono più artisti d’estrazione differente?
Siamo tutti un po’ quello che ascoltiamo. Io personalmente ascolto molto metal, ma anche molta musica anni settanta. Il punto di partenza è sempre un certo metal classico, ma poi, non essendoci limiti alla sperimentazione, anche chi contribuisce finisce per puntare il quadrante nella direzione che gli è più congeniale, creando qualche interessante contaminazione.

Ti andrebbe di ricordare i nomi dei personaggi che hanno collaborato con te in questi anni nel progetto Meursault Omega?
Certamente. Chiara Manese, mezzo soprano molto attiva in ambito lirico, ma anche nel metal con i Blut; Francesca Tosi, grintosa cantante dei Mad Hour/Mediera/HaddaH; Asator Ægishjálmur dei Daysidied/Asidie e sua moglie Lunaria Wistful dei Mooniric; Simona “Sandcrow” Guerrini dei Gravestone, Carlo Fiore, tastierista dei Macchina Pneumatica, lo sfortunato Matteo Venegoni, indimenticato master mind del Detevilus Project. Non vorrei sbagliare, ma credo che nel prossimo lavoro potrebbero aggiungersene altri.

Raramente i promo che mi arrivano contengono i testi, invece in quello di “Cold Thirst” sono presenti e vengono accompagnati anche da alcune note. Mi pare che questa scelta evidenzi una centralità delle liriche nel tuo progetto. E’ così?
Sì, trattandosi di un lavoro con un unico filo conduttore, diversi episodi legati alla pena capitale, i testi sono funzionali alla musica. Quella della pena capitale non è un’idea originale, ma mi andava di approfondire la tematica guardandola nelle sue diverse sfaccettature.

Oltre ai testi, trovo anche delle foto: che rapporto c’è tra la tua musica e le immagini?
Sicuramente è molto importante: un’immagine può colpire l’attenzione e farsi fonte d’ispirazione per un brano o rappresentare meglio di ogni altra cosa il mood del pezzo o addirittura dell’intero lavoro.

Restando in tema di immagini, mi spieghi la copertina di “Cold Thirst”?
Il tema sotterraneo di “Cold Thirst” è il potere inteso come qualcosa d’intangibile. Lo stesso titolo “Sete fredda” sottintende la sete di potere. La copertina, realizzata da Frost Bite, un disegnatore indonesiano, vuole rappresentare il dispiegamento delle forze in campo. Sul potere esecutivo, rappresentato dal cavaliere a cavallo, e sui condannati a morte, campeggia un potere occulto, il nero palazzo sullo sfondo, sede del potere, del quale a noi non è concesso di sapere molto di più.

Al di là delle difficoltà contingenti legate alla pandemia, credi che il progetto Meursault Omega può avere un’appendice live?
Non sei il primo che me lo chiede. Per la sua stessa natura, aldilà della situazione attuale, il progetto non è pensato per essere suonato dal vivo, ma mai dire mai…

Propositi per il 2022?
In questi giorni sto gettando le basi per il seguito di “Cold Thirst”. Sarà un lavoro un po’ diverso, vediamo che viene fuori…

Druknroll – Druknrolling metal

ENGLISH VERSION BELOW: PLEASE, SCROLL DOWN!

I Drunkroll, dopo aver pubblicato nel 2020 l’album “Freakingface” (Metal Scrap Records) stanno sfruttando il lockdown per produrre il nuovo materiale che finirà sul prossimo album. Abbiamo contattato i russi per fare il punto della situazione.

Benvenuti ragazzi, quando avete formato originariamente la band e questa è la formazione originale?
Druknroll: La band è nata nel 2006 con Horror alla voce, Jester alla batteria e io che suonavo tutto il resto. Nel 2013, Jester ci ha lasciato per portare avanti altri progetti ma rimanendo nostro amico. Dopo il 2017 abbiamo preso a bordo il chitarrista Denis e il polistrumentista Oleg. Questa è la nostra formazione più recente ed è questa che registrato lil nostro album

Quali obiettivi sperate di raggiungere con i Drunkroll?
Oleg: Attualmente, il nostro obbiettivo è fare musica quanto più interessante e straordinaria possibile. Può sembrare arrogante, ma vogliamo arrivare a un livello superiore. Ben più interessante!
Denys: Il nostro obiettivo principale è rendere il nostro seguito molto più grande! Vogliamo attirare quanti più fan possibili e far conoscere loro la nostra musica.
Druknroll: Banging, thrashing, kicking, punching and druknrolling metal music! Preferiamo il come ai modi!

Vi state stai esibendo attualmente o siete fermi a causa della pandemia?
Oleg: Stiamo ragionando sul nuovo materiale. Molte band lo stanno facendo ora. Penso che questa sia una buona via d’uscita in questo momento di crisi.
Druknroll: La pandemia non ci ha spaventato affatto. Ci stiamo facendo il culo come è sempre!

Quanto è importante l’attività live per una band underground come la vostra?
Denys: Penso che non sia un segreto che ogni musicista vorrebbe concentrarsi al 100% sulla musica e farne un lavoro. Se sei una band underground significa, allora, che hai una vita normale con la sua routine. L’attività dal vivo e le esibizioni sono estremamente importanti ma a volte non ha la forza per mettercela tutta.
Oleg: Penso che non sia così importante. I Darkthrone non si sono mai esibite e sono delle leggende.
Druknroll: Penso che i concerti siano molto importanti per ogni band. Ma dal momento che non ne abbiamo mai fatto uno, non posso dirtelo con certezza.

Il vostro ultimo album è “Freakingface” (2020), siete ancora soddisfatti?
Denys: Sì, perché guardando indietro, possiamo dire con certezza che eravamo al massimo del nostro potenziale in quel momento. Come possiamo non essere soddisfatti di noi stessi? Non è megalomania, per questo stiamo ancora esplorando i nostri limiti.
Oleg: Penso che sia molto buono. Penso che troverà un posto nelle collezioni dei metallari
Druknroll: Certo che lo siamo! Abbiamo fatto del nostro meglio durante la registrazione dell’album. Quindi, sì, siamo pienamente soddisfatti di ciò che ne è venuto fuori.

State già lavorando alle nuove canzoni?
Denys: Certo, lo siamo e speriamo che vi piacerà!
Oleg: Abbiamo quasi finito il nuovo album. Vi farà esplodere la testa.
Druknroll: Sì, il nostro lavoro non si è mai fermato. Tutte le nuove canzoni verranno registrate entro la fine dell’anno. Poi pubblichiamo un EP all’inizio del prossimo anno, come ho detto, e poi arriverà un full lenght. Rimanete sintonizzati.

Ascolteremo un nuovo album in linea con “Freakingface” o il vostro sound è cambiato in questi mesi?
Denys: Avevo un’ossessione per i giri armonici, quindi ci saranno un sacco di cose da sballo.
Druknroll: Vorremmo modificare un po’ il suono, ci stiamo pensando parecchio in questi giorni. Ma l’idea di base un potente attacco metallico rimarrà invariata.

Il nuovo disco uscirà su Metal Scrap Records?
Druknroll: Sì! Amiamo la nostra etichetta e siamo convinti che continueremo a lavorare con lei ancora per molto.

Drunkroll, after releasing the album “Freakingface” in 2020 are taking advantage of the lockdown to produce the new material for the next album. We contacted the Russians to take stock of the situation.

Welcome, when did you originally form and is this the original line-up?
Druknroll: The band came to exist in 2006 with Horror on vocals, Jester on drums and me playing everything else. In 2013, Jester left us to pursue other projects but remaining our friend. After 2017 we got guitarist Denis and multi-instrumentalist Oleg on board. This is our most recent line-up and this is who record our music.

What new goals do you hope to achieve with Drunkroll?
Oleg: Currently, our task is to make as interesting and extraordinary music that we can. It may sound arrogant, but we want to take it to the next level. Be more interesting!
Denys: Our main goal is to make our musical community much bigger! We want to attract as many fans as possible and introduce them to our music.
Druknroll: Banging, thrashing, kicking, punching and druknrolling metal music! We prefer the process to the results.

Are you currently performing or are you stopped due to the pandemic?
Oleg: We are thinking about a stream where we can present new material. Many bands are doing this now. I think this is a good way out at this time.
Druknroll: Pandemic didn’t scare us at all. We are working our asses off as it always was and is.

How important is live activity for an underground band like you?
Denys: I think it’s not a secret that every musician wants to be 100% focused on a music as a lifework. If you’re an underground band or a musician it means that you have regular life with routine. Live activity and performances are extremely important but sometimes you don’t feel the strenght to pust it hard enough.
Oleg: I think it’s not that important. Darkthrone never performed and they remain legends.
Druknroll: I think gigs are very important for every band. But since we never played one I can’t tell you for sure.

Your last album is “Freakingface” (2020), are you still satisfied?
Denys: Yes, ‘cause looking back there were the best versions of us at this moment. How can you be unsatisfied with yourself? I mean it’s not a megalomania and we are still exploring our limits of possibilities.
Oleg: I think it will turn out to be very good. I think it will take a place in the collections of metalheads.
Druknroll: Of course we are! We tried our best and put the best of us in while recording the album. So, yeah, we are fully satisfied with what it appeared to be.

Are you already working on the new songs?
Denys: Sure, we are and we’re hope you’ll gonna like it!
Oleg: We have almost finished the new album. he should blow your head off.
Druknroll: Yes, this work never stopped actually. All the new songs are to be recorded till the end of the year. Then we release an EP early next year, as I said, and then a full-length comes. Stay tuned.

Will we listen to a new album in line with “Freakingface” or has your sound changed in these months?
Denys: I had an obsession with harmonic squeals so there will be a lot of whammy bar stuff.
Druknroll: We wanted to alter the sound a bit, we are thinking about it right now. But the idea of powerful metal-attack will remain unchanged.

Will the new record be released on Metal Scrap Records?
Druknroll: Yeah! We love our label and are willing to work with it again and further.

That’s all, thanks!
Druknroll: Cheers! And don’t forget to grab our new music next year!

Omega Diatribe – Sounds from the mirror neuron

ENGLISH VERSION BELOW: PLEASE, SCROLL DOWN!

La scorsa settimana abbiamo parlato con Akos e Hajer degli Omega Tribe del loro ultimo album “Metanoia” (Metal Scrap Records) e del futuro della band ungherese.

Ciao ragazzi, come va in questi strani giorni di emergenza pandemica?
Akos: Ciao! Fortunatamente stiamo bene, grazie per la tua domanda. Abbiamo tutti avuto un po’ di raffreddore, raffreddore, ma non eravamo positivi al covid. Abbiamo quasi finito con il nostro tour autunnale – Liberating Madness. Quindi siamo davvero felici di poter suonare di nuovo dal vivo in tutta Europa. Siamo stati fortunati, in quanto ho visto al telegiornale che le nazioni stanno chiudendo di nuovo.

Vi siete sei esibiti dal vivo dopo l’uscita di “Metanoia”?
Hajer: Oh sì, abbiamo suonato il più possibile. Dopo la data di uscita ufficiale di “Metanoia” dovevamo stare in tournée per 18 spettacoli, ma ne abbiamo fatti solo 11 perché dobbiamo rimandare 7 spettacoli a causa della situazione pandemia. Dovevamo riprogrammare alcuni dei nostri spettacoli in Belgio, Svizzera e Germania, cosa che fortunatamente abbiamo fatto quest’anno con il Liberating Madness Tour. Gli spettacoli sono stati un vero spasso e non possiamo essere più felici con la nostra nuova booking agency! Ora vediamo il futuro cosa ci riserva.

A distanza di un anno dall’uscita, come va “Metanoia”?
Hajer: Sembra qausi che l’abbiamo pubblicato quest’anno, ahah… “Metanoia” ha ancora così tante attenzioni sui media, stiamo ancora ricevendo ottime recensioni del disco e facendo molte interviste. “Metanoia” è il nostro disco di maggior successo finora!

Pensate che “Metanoia” sia il vostro miglior album?
Akos: Secondo me sì. Abbiamo apportato alcune modifiche al nostro iter di lavoro e abbiamo anche introdotto nuove influenze nella musica che non avevamo prima. Questo disco racchiude alcune sorprese per il pubblico rispetto alle nostre cose precedenti. Alcuni elementi inaspettati che non avevano mai sentito prima da noi.

Durante il lockdown vi siete invece concentrato sulla scrittura e la registrazione del vostro prossimo album, il successore di “Metanoia” del 2020?
Hajer: Abbiamo alcune nuove canzoni in lavorazione, ma non ci stiamo concentrando sullo scrivere musica come priorità. Questo periodo di pandemia è piuttosto impegnativa per noi, poiché abbiamo realizzato nuovi video musicali, live streaming e ogni genere di cose che mantengono viva la band anche nel mondo online! Oltre agli spettacoli dal vivo, stiamo raggiungendo nuovi fan e territori via Internet, è davvero una cosa fottutamente 2021!
Ma non è improbabile che pubblicheremo un nuovo singolo nel 2022… così per dire (ride).


Vi piacerebbe lavorare di nuovo con Jens Bogren nel prossimo album?
Akos: Non è certo. Amiamo la varietà in questo campo, provare cose nuove, nuove possibilità. Molto dipenderà dal feeling delle nuove canzoni. Sceglieremo colui che meglio si adatta alle nostre idee, da ciò che vogliamo ottenere per il nostro suono.

Il nuovo album uscirà per Metal Scrap Records?
Akos: Siamo davvero contenti della Metal Scrap Records. Ci piace lavorare con loro, quindi forse continueremo la collaborazione. Ma siamo anche aperti a nuove possibilità se la vita vorrà. Ci sentiamo pronti per una major (ride).

Quali obiettivi vorresti raggiungere con il prossimo album?
Akos: Penso che ne abbiamo altri da raggiungere con ancora con “Metanoia”, vorremmo fare più tour con queste canzoni in Europa l’anno prossimo. Quindi non abbiamo ancora fretta per il prossimo disco. Abbiamo in programma di rilasciare una nuova canzone nel 2022 con un video musicale eccezionale. E vedremo cosa c’è dopo.

Quali sono stati i momenti salienti della carriera degli Omega Diatribe finora?
Akos: Devo dire che ogni disco degli Omega Diatribe è stato un momento clou per noi. Ognuno di loro ha aperto nuove possibilità per la band.

Last week had a chat with Akos and Hajer from Omega Tribe about their last album “Metanoia” (Metal Scrap Records) and the future of the hungarian band.

Hi, how are you in these strange days of pandemic emergency?
Akos: Hi there! Fortunately we are fine, thanks for your question. We all have been through some cold, snuffle, but we weren’t positive for covid. We are almost done with our autumn – Liberating Madness Tour. So we are really happy to be able to play live across Europe again. We were lucky since I saw in the news that countries are closing again.

Did you perform live after the release of “Metanoia”?
Hajer: Oh yes, we played as much as we could. After the official release date of “Metanoia” we go on tour with 18 shows, but we only did 11 because we have to postpone 7 shows due to the pandemic situation. We have to reschedule some of our shows in Belgium, Switzerland and Germany what we luckily did this year on Liberating Madness Tour. The shows was a blast and we cannot be more happier with our new booking agency! Looking forward to the future what it holds for us.

After one year from the release, how’s “Metanoia” going?
Hajer: It seems like we released it this year, haha… “Metanoia” still got so much attention on the media, we still receiving awesome reviews of the record and  doing a lot of interview sessions with it. “Metanoia” is our most successful record so far!

Do you think “Metanoia” is your best album?
Akos: In my opinion yes. We made some changes in our workflow and also let new influences into the music we’ve never done before. This record includes some surprises for the audience compared to earlier releases. Some unexpected elements you’ve never heard from us before.

During the pandemic lockdown did you instead focus on writing and recording your next studio album and follow-up to 2020’s offering “Metanoia”?
Hajer: We have some new songs on the process but we’re not focusing on writing music as a priority. This pandemic situation is quite busy for us, because we did new music videos, live streams and all kind of things what keeps the band alive in the online worlds as well! Beside of the live shows we focusing reaches new fans & territories via the internet, it’s really a thing in 2021! But it’s not impossible to release a new single in 2022… just saying (laughing).

Would you like to work again with Jens Bogren on the next album?
Akos: It’s not at all certain. We love variety in this field, trying new things, new possibilities. A lot will depend on the feeling of the new songs. We will choose the one that best fits our ideas, what we want to achieve with the sound.

The new album will be released by Metal Scrap Records?
Akos: We are really happy with Metal Scrap Records. Love to work with them, so possibly we will continue the cooperation. But also we are open to new possibilities if life brings it that way. We feel ready for a major label (laughing). 

What goals would you like to achieve with the next album?
Akos: I think we have some more in Metanoia, we’d like to tour more with these songs in Europe next year. So we are not in a hurry with the next record yet. We plan to release a brand new song in 2022 with a kickass music video. And we will see what’s next.

What have been some of the highlights of your time with Omega Diatribe so far?
Akos: I must say every Omega Diatribe record was a highlight for us. Each of them opened up new possibilities for the band.

E-Force – Mindbender

ENGLISH VERSION BELOW: PLEASE, SCROLL DOWN!

La band prog-tech-thrash guidata dall’ex frontman dei Voivod, Eric Forrest, è tornata con il suo quinto album, “Mindbender” (Mighty Music), probabilmente il più oscuro della propria discografia.

Benvenuto Eric, ricordi il tuo concerto a Bari nel 2015?
Sì, certo! Persone fantastiche, fan, organizzazione, catering. Ci siamo divertiti un mondo! Ci divertiamo sempre in Italia, è un grande mercato per noi e non vedo l’ora di tornare e suonare in futuro supportando il nostro nuovo album “Mindbender”.

Ti stai esibendo attualmente o sei fermo a causa della pandemia?
Bene, ci siamo fermati per finire la registrazione, mixare, masterizzare, mettere a punto tutto, stiamo per girare un nuovo video la prossima settimana e ci prepariamo per l’uscita del 19 novembre. Abbiamo tutte le intenzioni di suonare spettacoli nel 2022, ma siamo ancora in attesa di capire come il NWO si regolerà per quanto riguarda i tour, senza dove essere poi costretti a cancellare nessuno spettacolo. Fondamentalmente, stiamo facendo tutto ciò che è possibile dato che a tutti noi piace esibirsi dal vivo e in tour.

Quanto è importante l’attività live per una band come la tua che ha un nuovo album in uscita?
Beh, è ​​molto importante a livello personale e professionale. Tuttavia, stiamo tutti incrociando le dita per vedere cosa accadrà nel 2022, come ogni metallaro del pianeta.

Quali obiettivi speri di raggiungere con “Mindbender”?
Fare finalmente un video per supportare il nostro album. Per motivi economici, non l’abbiamo fatto prima, è un peccato ma questa è la vita. Quindi un video e un altro tour europeo, si spera, e qualche apparizione ai festival sarebbe anche bello, il tempo ci dirà se sarà possibile…

“Mindbender” forse è il tuo album più oscuro, sei d’accordo con me?
In una certa misura sì! Innanzi tutto, questa è di gran lunga la migliore produzione degli E-Force! Ha quella caratteristica vibrazione degli E-Force, tuttavia ci sono alcune tracce uniche e molto speciali, con una certa varietà: tutte le canzoni suonano in modo diverso, non sono solo 10 canzoni veloci. Capisci cosa intendo? Ci sono tracce veloci, tracce pesanti ricche di groove e con alcune idee bizzarre, idee inquietanti. Così come lo sono alcuni degli ospiti speciali che suonano la chitarra solista in alcune canzoni. È una specie di concept album come “The Curse” e “Demonikhol”, i testi parlano di cospirazioni, ipocrisia e misteri che possono condizionare la vita di una persona. E’ abbastanza ironico, è in qualche modo correlato al controllo mentale e a ciò che sta accadendo in questi ultimi due anni. Posso dire che è l’album più oscuro degli E-Force? Beh, suppongo che spetti all’ascoltatore decidere. Ma è fottutamente malvagio, non temere!

La line-up è stata stravolta, avete lavorato come una vera band o consideri “Mindbender” una sorta di tuo album solista?
Un po’ entrambe le cose: abbiamo la stessa formazione dal 2017: Patrick Friedrich batteria (oltre che ingegnere, produttore di quattro album degli E-Force), Sebastian Chiffot (Evilness) chitarra solista, Javi Flz (Graveyard) chitarra ritmica. Abbiamo fatto circa 25 show in 8 paesi come E-Force “Voivod revisited” nel 2018. Di solito compongo tutti i testi, la musica, non gli assoli di chitarra ma do delle direttive generali su ciò che è necessario fare, un’idea di base della batteria, che viene poi implementata da un vero batterista. Quindi in questo album ho composto otto canzoni, una Patrick e Seb (musica: testi miei) e ho co-scritto la canzone “Insect” (Voivod). I miei ragazzi sanno che ho una visione geenrale di ciò che voglio fare in termini di direzione e di identità degli E-Force, tuttavia aggiungono loro altri pezzi al puzzle per ottenere il risultato finale. Alla fine ognuno fa parte della band apportando il proprio contributo in molti modi diversi, quindi nonostante gli E-Force siano un’entità che ho creato 20 anni fa, alla fine si tratta di un lavoro di squadra.

La tracklist include la cover di “Insect”. Qual è la tua canzone preferita della tua era Voivod?
Beh, ne ho molte, ma “Project X” è probabilmente la mia preferita. Tuttavia, abbiamo deciso di registrare “Insect” perché è più popolare, e anche una grande traccia, ma è anche un tributo per il suo 25 anniversario ed è riconducibile a quello che ho detto prima del progetto E-Force “Voivod revisited”, che mia ha portato a fare cambi di membri e di etichetta. Ho visto lo spettacolo “Scorpions revisited” di Uli J roth e ho pensato, wow! Che bella idea, ha pure molte richieste, tutto perfetto!

Dopo 20 anni di carriera con gli E-Force (esibizioni in 20 paesi, oltre 250 spettacoli e diverse apparizioni in festival) senti ancora l’ombra del Voivod su di te? Ti dà fastidio che vengano spesso menzionati quando si tratta della tua band?
Assolutamente no, in realtà, ho solo continuato a fare quello che stavo facendo con i Voivod, ce l’ho nel sangue dopo essere stato nella band per sette anni. Ho vissuto e imparato molto a quei tempi, quindi negli ultimi 20 anni ho semplicemente guidato la nave come e dove posso. Essere l’ex dei Voivod ha aiutato immensamente la mia carriera.

Vivi ancora in Francia? Pensi che in qualche modo essere in Europa influenzi la tua musica?
Sì, è impossibile dire che non sia un’esperienza incredibile, anche se credo che avrei composto comunque la stessa musica, non credo che incida dove vivo.

The prog-tech-thrash band led by former Voivod frontman Eric Forrest is back with a fifth album, “Mindbender” (Mighty Music), arguably the darkest of the discography.

Welcome Eric, do you remember your gig in Bari in 2015?
Yes, I do ,great people, fans, organization, catering. We had a blast! We always have a great time in Italy, it’s a great market for us and cant wait to comeback and play in the future supporting our new album “Mindbender”.

Are you currently performing or are you stopped due to the pandemic?
Well, we kind of stopped to finish the recording, mix, master, fine tune everything, we are shooting a new video next week (12 oct), and getting ready for the 19 nov release. We have every intention to play shows in 2022, still waiting to see how this NWO turns out with regards to touring without having to cancel any shows etc. Basically, do what is possible as we all enjoy  performing  live and touring.

How important is live activity for a band like yours that has a new album out?
Well, it’s very important from a personal and professional level.This is what we do and enjoy when and how we can. However, we are all crossing our fingers to see whats going to happen in 2022 like every metalhead on the planet. We will see what happens and make the best of what we can .

What new goals do you hope to achieve with “Mindbender”?
To finally do a video to support our album.  Due to economic reasons, we didn’t do it before, it’s too bad but that’s life. So a video and another European tour hopefully and some festival appearances would be nice also, time will tell …..

Mindbender” maybe is your darkest album, do you agree with me?
To a certain degree yes! This is by far , the best E-Force production of any E-Force  album to start. It has that consistent E-Force vibe signature ,however there are some very special unique tracks on this one, a bit of variety for everyone all songs sound different , not just 10 fast songs. Know  what I mean? There are fast tracks, heavy groove tracks, and some bizzarre ideas, creepy, haunting ideas on this album, as well as some special guests playing lead guitar on a few songs . Its kind of another concept album like “The Curse”, “Demonikhol2, this one lyrically is about conspiracies, hypocrisy, and mysteries that can go on in one s life ironic enough, kind of relates to what is happening in this mind control type of living in the past 2 yrs I suppose you could say darkest E-Force album? Well I suppose that’s up to the listener to decide. But it’s evil as fuck, no worries!

The line-up has been turned upside down, have you worked as a real band or do you consider “Mindbender” a sort of your solo album?
A little bit of both, I’ve had the same line-up since 2017 feat: Patrick Friedrich drums (+ engineer, producer of 4 E-Force albums), Sebastian Chiffot (Evilness) lead guitar, Javi Flz (Graveyard) rhythm guitar. We did about 25 shows in 8 countries as E-Force «Voivod revisited »  in 2018. I normally compose all the  lyrics, music, not guitar solos but a general direction of whats needed, basic drum idea, which gets replaced by a real drummer. So on this album I composed 8 songs Patrick did 1 as did Seb (music: lyrics me) and co-wrote « Insect » (Voivod) song. My guys know I have a vision of what I want to do in terms of direction and the E-Force identity, however they add there piece s to the puzzle and it is what it is. In the end everyone is part of the band adding there contribution in many different ways, so despite E-Force is what i created 20 yrs ago, in the end its a team effort.

The tracklist includes the cover version of “Insect”. Which is your favorite song of your  Voivod era?
Well, I have many  but “Project X” is probably my favorite. However, we decided to record “Insect” as its more popular, and also a great track but its a 25 anniversary  plus special as it relates to what I said before  E-Force « Voivod revisited » of which I decided to do between member and label changes. I seen Uli J. Roth «Scorpions revisited» show and thought , wow! What a great idea, of which got a lot of demand, all good!

After 20 years career with E-Force (performing in 20 countries, 250+ shows, and several festival appearances)  do you still feel the shadow of the Voivod on you? Does it bother you that they are often mentioned when it comes to your band?
Not at all, really, I just kind of continue what i was doing with Voivod it’s kind of in my blood after being in the band for 7 years. I lived and learned a lot, so for the last 20 years I’ve just been guiding the ship how and where we can voyage. Being the ex Voivod guy has helped my career immensely.

Do you still live in France? Do you think that in some way being in Europe influences your music?
Yes I do,  hard to say its been an incredible experience, although I believe I  would be composing the same music  no matter where I live.

Kryptonomicon – Rituale oscuro

Con Stefano Rumich (chitarra) abbiamo parlato del primo full-length dei suoi Kryptonomicon, band attiva da qualche anno, ma che poteva annoverare nella propria discografia solo due EP. “Nekromantikos” (Punishment18) non tradisce quelle che erano le peculiarità delle prime due mini-uscite, presentando così una band capace ripercorre la strada tracciata da Hellhammer\Celtic Frost, Venom e Possessed.

Ciao Stefano, sin dalle prime note di “Nekromantikos” pare evidente il vostro amore per il black metal primordiale di Hellhammer\Celtic Frost, Venom e Possessed. Cosa vi ha spinto a recuperare proprio queste sonorità?
Ciao,in primis perché i Celtic Frost sono la mia band preferita in assoluto, oltre a Venom, Possessed, Destruction, Sodom ecc… ma fondamentalmente perché volevamo cercare di rievocare quella cattiveria e istintività primordiale tipica delle band di quegli anni. Inoltre, considerata l’età mia e degli altri ragazzi della band, posso dirti che siamo cresciuti con quel tipo di sonorità, che ancora oggi ci danno l’energia e le sensazioni di quegli anni. Dal punto di vista musicale, la nostra scelta sonora è stata dettata dal fatto che a nostro parere le band estreme di oggi tendono ad assomigliarsi un po’ tutte, principalmente sotto l’aspetto della produzione, e poi per scelte di arrangiamento, ovviamente non sto facendo di tutta l’erba un fascio, ma diciamo che noi vogliamo essere “differenti” ed avere più spazio di movimento a livello espressivo/musicale.

Il sentiero che vi ha portato a incidere “Nekromantikos” è partito con due EP, “To the Abyss” e “Morbid Return”, ricchi di cover. Come considerate oggi quelle due esperienze discografiche?
Fondamentali, grazie a “To the Abyss” siamo stati notati da Peso dei Necrodeath (nostro grande fan insieme a Flegias), che ci ha aiutato parecchio a farci conoscere, e ad avere l’onore di suonarci assieme di supporto in due occasioni. Oltretutto grazie ai due EP abbiamo firmato il contratto con Punishment18 Rec che ci ha permesso di pubblicarli e distribuirli nel mondo. “To The Abyss” e “Morbid Return” contengono diverse cover perché abbiamo voluto registrare un tributo alle band che più ci piacciono e ci hanno influenzato maggiormente come musicisti, oltre al semplice piacere di poterle rivisitare con il nostro sound.

“Morbid Return” recentemente è uscito in una nuova versione, me ne parlereste?
Inizialmente “Morbid Return” era uscito con soli tre pezzi, (“Outbreak Of Evil” dei Sodom, “Bestial Invasion” dei Destruction e “Death Metal” dei Possessed ), successivamente con Punishment18 abbiamo deciso di stamparlo in digipack aggiungendo le bonus (“Massacra” degli Hellhammer, “Flag Of Hate” dei Kreator, “War” dei Bathory, “The Antichrist” degli Slayer ) e “The Experiment Of Dr. K”,un nostro pezzo inedito da cui abbiamo tratto anche il nostro primo videoclip ufficiale e l’intero “To The Abyss” EP.

Sul vostro debutto “Nekromantikos” ritroviamo “Nocturnal Kill”, “Baron Blood”, “Blind Resurrected”: queste versioni sono le stesse contenute nell’EP oppure le avete ri-registrate per l’occasione?
Le abbiamo riregistrate, quindi ci sono delle differenze rispetto alle versioni dell’EP, abbiamo voluto riproporle nell’album in quanto riteniamo siano tre pezzi killer dei Kryptonomicon.

Non compare nel  disco, invece, “The Experiment Of Dr.K”, brano dal quale avete tratto un video. Come mai questa scelta di escludere questa traccia dalla tracklist definitiva?
Essendo un brano già uscito nel mini EP “Morbid Return” abbiamo preferito lasciare spazio a delle canzoni nuove, visto anche il ripescaggio di “Nocturnal Kill”, “Baron Blood” e “Blind Resurrected”.

Tirerete fuori altri video fuori “Nekromantikos” ?
Sicuramente è uno dei nostri progetti a breve termine, vorremmo pubblicare un video di supporto all’uscita dell’album.

Anche su “Nekromantikos”  confermate il vostro amore per le cover,  però questa volta avete reso tributo a una band che pare meno evidente nelle vostre influenze, mi riferisco ai Bauhaus e alla loro “The Passion Of Lovers”. E’ stato più complicato reinterpretare un brano meno il linea con il vostro sound?
Si, abbiamo voluto fare un esperimento seguendo le orme dei maestri Celtic Frost, che coverizzarono “In The Chapel in the Moonlight” di Dean Martin, o “Heroes” di David Bowie, o la stessa “Mexican Radio” dei Wall of Vodoo, reinterpretandole a modo loro. Abbiamo voluto fare lo stesso, reinterpretando un brano totalmente distante dalle sonorità tipiche dei Kryptonomicon… seppure il dark ci piaccia e comunque è un’influenza presente nel mio modo di comporre. Poi c’è da dire che non vogliamo vincere facile, e l’intento è quello di voler stupire i nostri fans.

Lasciamo da parte per un attimo la musica e passiamo alle immagini, trovo grandiosa la copertina firmata Paolo Girardi, è stata un’idea sua o avete fornito voi lo spunto di base?
Paolo oltre che un amico, è un artista eccezionale, molto professionale, e la sua arte si sposa perfettamente con la nostra musica. Diciamo che ho fornito lo spunto di base a Paolo, gli ho chiesto di inventarsi una sorta di Caronte, e lui come sempre ha prodotto la straordinaria opera d’arte che potete ammirare nella copertina del disco.

Avete esordito dal vivo un paio d’anni fa come support act dei i Necrodeath, che ricordo avete di quella serata e avete già programmato delle nuove date?
E’ stata una serata devastante, abbiamo dato il massimo, grazie anche all’incoraggiamento di Peso, che ci ha sostenuto sin da subito, suonando con noi alla batteria in quell’occasione “Countess Bathory” dei Venom. La risposta del pubblico è stata ottima, e in generale è andato tutto bene.

EvilSpell – Padre vostro

Abbiamo contattato Filo e Paul degli EvilSpell per discutere del nuovo album dei milanesi, “Padre Vostro” (Blasphemous Records / Grand Sounds Promotion), un rumoroso e violento attacco frontale alla morale benpensante.

Benvenuti ragazzi, per una band old school come la vostra quanto conta il trascorrere del tempo? Ve lo chiedo perché tra le vostre ultime due uscite passano ben sette anni, ma per chi come voi non va dietro le mode del momento, una lunga pausa non dovrebbe aver creato grossi scompensi, no?
Ciao, che dire hai già detto tutto te… Eheheh, non seguiamo le mode, non abbiamo fretta di fare mille uscite, non ci interessa seguire le correnti. Effettivamente guardando il panorama metal underground molte band nate domani fanno già live, pagine social, viuuus ecc ecc ecc noi, da sempre molto tarallucci e vino, abbiamo aspettato che fossimo pronti non il momento prepuzio…

Quando avete ripreso a provare, i nuovi brani sono venuti fuori in modo spontaneo e semplice, oppure è stato complicato rimettere in moto la macchina?
Intendi ripreso a suonare per pause dettate dal covid? Beh, non ci ha scalfito avendo fortunatamente il nostro bunker dove poter chiuderci a emanare rumori molesti. Più che altro, ora con l’uscita di “Padre Vostro” siam un attimo più vecchi, stanchi e pigri… Ci stiamo allenando per poter dare un live degno di noi…

Alcune delle canzoni preesistevano o sono state tutte scritte per “Padre Vostro”?
Dopo “Necrology” tutto ciò che abbiamo prodotto è dentro “Padre Vostro”.

Quali sono i brani più rappresentativi del disco?
Non sapremmo che dire, ciò che è rappresentativo per uno di noi magari non lo è per un altro… Ogni canzone ha la sua storia, la sua vita. Ci siamo trovati in questa posizione di scelta quando la Blasphemous Record ci ha chiesto quale canzone usare come “singolo”, tutte non potevamo metterle e abbiamo deciso “Masonic Scum”. Dopo una riunione molto accurata di noi quattro (praticamente il tempo di due birre e pessime decisioni) abbiamo optato per lei… Ma solo per scelta obbligata.

Tornate con album che ha un titolo in italiano per la prima volta, ma comunque avete preferito, come sempre, l’inglese alla nostra lingua nei testi. Come mai?
Musicalmente l’inglese è molto più musicale, passateci il termine. Per ora a livello di liriche abbiamo tenuto la lingua della Regina, anche se alcuni ritornelli e il titolo in italiano danno quel tocco di grezzo, ignorante e voglia di fare come piace a noi. Fregandocene di ciò che pensano gli altri…

“Padre Vostro” dà l’idea di una volontà di staccarsi dalla massa, una sorta di “non siamo figli dello stesso padre, non siamo come voi”. Va inteso così il titolo?
Bravo, preciso così. Non ci uniformeremo mai al gregge, se una cosa vogliamo farla la facciamo, punto. Sia essa scelta religiosa, politica, musicale, ecc ecc… Sempre per la nostra strada, anzi più ci dite che non va bene, che non si fa così, noi carichiamo a testa bassa ancora di più la mano. “Padre Vostro” appunto va a metter subito in chiaro che siamo liberi da qualsiasi vincolo: i vincoli vostri teneteveli per voi.

Il disco uscirà per la Blasphemous Records, in formato digitale e fisico, e sarà distribuito in modo capillare in tutto il mondo. Per una band old school come la vostra, che valore ha il prodotto in digitale?
Per rispondere a questa domanda farei un passo indietro, cioè guardare come va il mondo: ok, non abbiamo più 20 anni quando, nell’rodine, vinili, cassette e CD, erano la normalità. Ora c’è il digitale, lo streaming, il cloud, e volente o nolente bisogna ammettere che è comodo. Ovviamente, vinili, cassette e CD nel 2021 suonano come prodotti nostalgici e da collezione. Beh, per molti è così, per altri no. Abbiamo scelto il doppio formato (CD e digitale), perché noi usiamo quelli. Forse più avanti faremo anche cassette e vinili e, perché no ,incisioni rupestri… Saranno da collezione? Saranno da nerd? Chissene’, se vogliamo farlo, lo faremo. E come sempre, mai per moda…

La copertina è folle, chi l’ha disegnata?
Eheheh, bella vero? Disegnata da Dp Art, dopo qualche giornata insieme a Filo, che portava tutte le idee, abbiamo partorito questa bella minestra di blasfemia… Non sarà la classica copertina ma un’idea nostra, che (come sempre) non passa da ciò che è moda. Darà fastidio? Meglio!

Vi state organizzando per un’eventuale promozione dal vivo del disco oppure preferite aspettare di capire come si evolveranno le cose dal punto di vista sanitario?
Per ora abbiamo solo la data di presentazione del disco. Abbiamo giusto due cose da sistemare in famiglia Evil e poi faremo di tutto per farci qualche tournée. Son due anni che siamo con il culo sul divano e aspettiamo di uscire. Non ce lo faranno fare? Amen, lo faremo lo stesso!




Criminal – Altar of sacrifice

ENGLISH VERSION BELOW: PLEASE, SCROLL DOWN!

I Criminal di Anton Reisenegger (Brujeria, Lock Up, Pentagram Chile) sono tornati con un disco, “Sacrificio” (Metal Blade), che affonda le proprie radici nel disagio sociale causato in Cile e nei Paesi di lingua spagnola dalla pandemia.

Benvenuto Anton, dopo 30 anni e 9 full-length, possiamo considerare il vostro nuovo album “Sacrifico” un ritorno al sound originale?
Ehi, grazie per avermi contattato! Sì, penso che in molti modi questo album si colleghi ai nostri primi due, tre album soprattutto per i ritmi più grovy e tribali e per i ritornelli più diretti, quasi singalong. Ma allo stesso tempo potrebbe benissimo essere il nostro album più estremo fino ad oggi, a volte al limite del grindcore.

Questa nuova release è il vostro manifesto definitivo?
Niente è definitivo. Siamo sempre stati concentrati sul momento e testimonieremo sempre le cose che accadono intorno a noi. Da un punto di vista musicale può essere qualcosa del genere però, perché penso che unisca tutti i nostri punti di forza che abbiamo sviluppato negli anni.

Che ne è dell’ambiente politico e sociale cileno dopo la pandemia di Covid?
Beh, tutto si è un po’ tranquillizzato dopo la rivolta dell’ottobre 2019, ma è una calma tesa. Alcune cose hanno iniziato a cambiare, ma le persone sono sospettose e vogliono vedere un vero cambiamento. È un processo che richiederà anni però. Spero che non venga fottuto da alcuni politici populisti e opportunisti.

Quanto è importante per te l’uso della lingua spagnola nelle tue canzoni in questa fase storica?
Bene, abbiamo già incluso canzoni in spagnolo dal nostro secondo album “Dead Soul” nel 1997 in poi, quindi è diventato una specie di marchio di fabbrica e qualcosa che i nostri fan si aspettano. Ora, in questo particolare momento, credo che abbia più senso che mai, perché parliamo di eventi contingenti che stanno accadendo nel mondo di lingua spagnola, non solo in Cile, quindi penso che le persone di quei paesi saranno in grado di entrare in sintonia con noi in modo più profondo.

Abbiamo bisogno di un sacrificio per la nostra salvezza? Ed è questa una chiave di lettura cristiana della salvezza?
Ci piace usare immagini cristiane (e anticristiane) nel nostro immaginario e nelle nostra grafiche, ma siamo probabilmente quanto c’è di più lontano dall’essere cristiani, ahah! In questo caso particolare, ciò che intendiamo è che un intero paese è stato sacrificato in nome dell’avidità e del potere.


E i nuovi membri? Perché hai preferito non semplicemente dei nuovi membri, ma bensì giovani musicisti?
Allora, con una storia di 30 anni alle spalle è difficile mantenere una formazione stabile. Le vite dei membri cambiano, alcuni vogliono e altri hanno bisogno di passare ad altre cose, quindi è sempre piacevole coinvolgere alcuni giovani musicisti che sono davvero entusiasti e disposti a sacrificare (nessun gioco di parole) altre cose per andare in giro e suonare musica. La maggior parte dei musicisti della mia età è già adagiata a modo suo e trova difficile adattarsi a situazioni specifiche, ma la generazione più giovane è molto più flessibile, quindi è un piacere lavorare con loro.

Guardandoti indietro, hai rimpianti?
Probabilmente molti. La vita è piena di decisioni e puoi fare solo una scelta, quindi non scoprirai mai cosa sarebbe successo se avessi fatto le cose in modo diverso. Col senno di poi è ovviamente sempre più facile dire “avrei dovuto fare le cose diversamente” ma sì, non posso negare che mi pento di non aver lasciato prima il mio paese per intraprendere la carriera di musicista.

Siete pronti a tornare in scena dopo l’emergenza pandemica?
Non ne sono sicuro, ahah. Probabilmente inizierò a fare un po’ di esercizio e a vivere in modo più sano prima di poter affrontare un tour.

Consiglieresti qualche band cilena che ti piace davvero?
Wow, ce ne sono così tanti, citerò solo le prime che mi vengono in mente: Poema Arcanus, Capilla Ardiente, Nuclear, Demoniac, Degotten, Ripper, Mourning Sun, Montaña Sagrada, Atomic Aggressor… beh, questo breve elenco è già qualcosa, ahah!

Anton Reisenegger‘s Criminal (Brujeria, Lock Up, Pentagram Chile) are back with a record, “Sacrificio” (Metal Blade), which has its roots in the social unrest caused in Chile and in Spanish-speaking countries by the pandemic.

Welcome Anton, after 30 years and 9 full-lengths, could we consider your new album “Sacrifico” a return to your original sound?
Hey, thanks for having me! Yes, I think in many ways this album connects to our first two, three albums because of the more grovy, tribal rhythms and the more straightforward, almost singalong choruses. But at the same time it very well may be our most extreme album to date, sometimes verging on grindcore.

Is this new release your definitive manifesto?
Nothing is definitive. We have always been and will always be commenting on the things that happen around us. From a musical point of view it may be something like that though, because I think it unites all the strengths that we have been developing over the years.

What’s about the Chilean political and social environment after the covid pandemic?
Well, it has all calmed down a little after the uprising in October 2019, but it is a tense calm. Some things have started to change, but the people are suspicious and want to see real change. It is a process that will take years though. I hope it doesn’t get fucked up by some populist, opportunist politicians.

How is important to you the use of the Spanish language in your songs in this historical phase?
Well, we’ve included songs in Spanish in our albums since our second album “Dead Soul” in 1997, so it has become kind of a trademark and something our fans have come to expect. Now in this particular moment in time I think it makes more sense than ever, because we’re talking about very concrete events that are happing in th Spanish-speaking world, not only Chile, so I think people from those countries will be able to relate to them in a stronger way.

Do we need a sacrifice for our salvation? And is this a Christian reading key of salvation?
We like to use Christian (and anti-Christian) imagery in our graphics, but we’re probably the farthest away from being Christian, haha! In this particular case, what we mean is that a whole country has been sacrificed in the name of greed ad power.

What’s about the new members ? Why did you prefer, not only new members, but young musicians?
Well, with a 30-year history it is always difficult to maintain a stable line-up. Member’s lives change, some want and some need to move on to other things, so it is always refreshing to get some young musicians in who are really enthusiastic and willing to sacrifice (no pun intended) other things in order to go out there and play music. Most musicians of my age are already set in their own ways and find it difficult to adapt to specific situations, but the younger generation is much more flexible, so it is a pleasure to work with them.

Looking back, do you have any regrets?
Probably a lot. Life is full of decisions, and you only get to make one choice, so you never find out what would have happened if you’d done things differently. In hindsight it is obviously always easier to say “I should have done things differently” but yes, I can’t deny I regret not leaving my country earlier to pursue a career as a musician.

Are you ready to back on stage after the pandemic emergency?
I’m not sure, haha, I will probably start to exercise and live healthier before I can do a tour.

Would you recommend some Chilean bands you really enjoy?
Wow, there’s so many, I’ll just name a few from the top of my head: Poema Arcanus, Capilla Ardiente, Nuclear, Demoniac, Degotten, Ripper, Mourning Sun, Montaña Sagrada, Atomic Aggressor… well, that’s already more than a few, haha!