Verthebral – Considerazioni sulla condizione umana

Nati nel 2013 con la chiara intenzione di farsi un nome all’interno del underground, i paraguayani Verthebral hanno compiuto una graduale evoluzione restando sempre ancorati ai dettami della vecchia scuola death metal, come dimostrato dai due lavori fin qui rilasciati: “Regeneration” e l’ultimo “Abysmal Decay” (Transcending Obscurity Records). Dani (chitarrista, leader e fondatore della band) in questa intervista per il Raglio Del Mulo ci ha parlato del suo equipaggiamento, della sua filosofia e del modo in cui va affrontata l’attuale scena musicale. Soffermandosi sul rapporto social network/artisti indipendenti, sul come ottenere la fiducia di un’etichetta, artwork e sulla fermezza necessaria per mettere su una death metal band in Paraguay.

Benvenuto su Il Raglio Del Mulo, Dani, e grazie mille per il tempo dedicato all’intervista. Come sono nati i Verthebral e cosa ti ha fatto decidere di suonaredeath metal old school?
Salve amici de Il Raglio del Mulo, la band ha avuto inizio verso la fine del 2013 come trio, suonavamo cover ma stavamo già provando alcuni dei nostri riff con la chiara idea di creare le nostre canzoni. La formazione iniziale vedeva Christian al basso e voce, Daniel alla chitarra e Gabriel alla batteria, l’obiettivo era quello di fare death metal vecchia scuola, soprattutto a causa della mia preferenza e devozione per lo stile classico degli anni ’90. Siamo migliorati durante le prove, poi Alberto si è unito a noi occupando così il posto per l’altra chitarra, arrivando alla formazione a quattro che avrebbe caratterizzato i Verthebral. In seguito si è verificato un cambiamento nel formazione, Gabriel se ne andato e Denis Viveros è entrato alla batteria, con questa line up abbiamo continuato sino ad oggi.

Perché avete scelto il nome Verthebral, per la sua brutalità?
L’idea che volevamo trasmettere ha a che fare con la condizione umana: la struttura ossea ci sostiene e ci permette di avere mobilità ed essere indipendenti e liberi, però dall’altro lato è fragile e il suo indebolimento comporta dei pericoli.

Provenendo da una zona molto lontana dalla capitale, come Ciudad del Este, che si trova dall’altra parte del Paraguay, quali sono le difficoltà e i vantaggi per la band dal punto di vista logistico?
Ciudad del Este è la seconda città più importante del Paraguay, ci dà una certa sensazione di indipendenza rispetto alle bande di Asunción, ha i suoi vantaggi e svantaggi forse. La scena è senza dubbio più grande nella capitale, ma dal punto di vista economico e sociale anche la sua resta un fenomeno underground. Per questo cerchiamo di fare la differenza facendo tutto professionalmente, investiamo molto tempo e denaro per ottenere una sorta di sigillo di qualità internazionale: tante ore di prova per suonare bene e poter registrare ottimamente le canzoni. Oggi procurarsi attrezzature e strumenti o registrare è molto facile, per certi aspetti noi che viviamo al confine abbiamo anche più opzioni e alternative, avendo un Paese come il Brasile a pochi chilometri da noi.

Quale è stata l’evoluzione della band dal primo demo al vostro secondo album?
Non abbiamo mai rilasciato davvero un demo, non volevamo seguire le stesse orme di altre band che hanno iniziato con diversi demo. Volevamo cominciare direttamente con un EP, perché sapevamo che le nostre composizioni avevano molta qualità, sufficiente per competere con qualsiasi altra realtà. Siamo sempre stati indipendenti e professionali, non avremmo mai pubblicato nulla se non avesse avuto qualità, ecco perché quando abbiamo registrato “Adultery of Soul” (2015) abbiamo inviato copie fisiche accompagnate da delle lettere a varie etichette in tutto il mondo e abbiamo ricevuto diverse risposte. Lo abbiamo fatto in questo modo perché crediamo ancora in quello spirito old school del fare le cose, le proposte da etichette straniere non hanno tardato ad arrivare, eravamo fermamente sicuri che avremmo ottenuto rapidamente un contratto ed è stato così. Ora siamo presenti in diversi paesi e in diversi formati.

Oggi, secondo te, internet, le varie piattaforme, i social network hanno aiutato o reso molto più difficile pubblicizzare la propria proposta per un artista indipendente? E quanto è importante avere un’etichetta che scommette sulla tua musica, data l’incredibile quantità di band che sbucano ogni giorno?
È un’arma a doppio taglio, al giorno d’oggi ci sono indubbiamente molte più opzioni per diffondere la musica, non ci sono più barriere che impediscono alla tua proposta di arrivare in altri continenti ma in molti casi prima di essere un auto questo è complicazione, c’è un eccesso di offerta, troppe band cercano di mostrare il proprio lavoro, questo aumenta la concorrenza e diventa tutto troppo saturo. Non c’è una sorta di filtro e il grande pubblico non ha la capacità di assorbire tutto ciò che viene rilasciato sulle piattaforme digitali, quindi solo le realtà che hanno davvero qualità o che offrono qualcosa di veramente interessante ottengono un riconoscimento. Il mercato musicale è cambiato molto, oggigiorno pochissimi riescono a lanciarsi in formato fisico, la maggior parte lo fa in digitale, questo non aiuta molto ad affermarsi o ad attirare l’attenzione sul proprio lavoro. Il materiale fisico è insostituibile, è come un’eredità che rimarrà per le generazioni a venire.

Come ti sei sentito in questi anni durante la registrazione di questo nuovo album, dopo aver letto tante recensioni positive sulla tua proposta old school death metal? Credi che qualcuno, quando viene a sapere da quale paese provenite, rimanga influenzato positivamente in qualche modo?
La situazione geografica del Paraguay è molto particolare all’interno del Sud America, per chi vive all’estero è difficile avere riferimenti musicali, quindi per alcuni il venire in contatto con noi può essere un mistero e per altri una piacevole sorpresa, ecco perché ci riempie di orgoglio quando alcuni media internazionali parlano bene della nostra musica e cercano informazioni sul paese. Abbiamo già letto molte recensioni positive dell’album, abbiamo già fatto diverse interviste per riviste, blog, fanzine, webzine di diversi paesi, e la maggior parte concorda sul fatto che facciamo un ottimo death metal degno di competere con qualsiasi band d’Europa o degli Stati Uniti, ma sicuramente la posizione geografica del paese non c’entra nulla con queste opinioni, nessuno regala niente a questo mondo: il paese d’origine non è un fattore a nostro favore in questo senso, anzi tutto ciò che otteniamo è solo un riflesso del buon lavoro che facciamo, la dedizione e la passione che ci mettiamo indipendentemente dalla nazionalità.

Il video-Singolo di “Abysmal Decay”, disponibile su You Tube, è stata l’anteprima dell’album, perché avete deciso di pubblicare proprio quella canzone? E come è andata stata la registrazione di questo disco?
È la title track dell’album, la verità è che la decisione di scegliere il primo singolo è stata presa dall’etichetta discografica, in questo caso la Transcending Obscurity Records. Non credo che la pressione del tempo in studio sia stata difficile da gestire, ci sentiamo ben più pressati da noi stessi e dalle nostre aspettative per il raggiungimento di un livello di qualità più elevato. Il modo corretto di registrare un album è avere assoluta libertà nella parte creativa e nelle scadenze, registriamo tutto naturalmente, il mix e la masterizzazione portano la firma del rinomato produttore Sebastián Carsin degli studi Hurricane in Brasile; la batteria usata nella registrazione era una Tama, le chitarre erano due Jackson RR5, la mia con pickup EMG 81-85 e Alberto con pickup Seymour Duncan AJ1 Pro Active, usiamo esclusivamente solo chitarre a 6 corde, il death metal vecchia scuola non viene suonato con chitarre a 7 corde. Il basso era un vecchio Washburn con pickup attivi originali. Abbiamo usato quattro pedali di distorsione analogici con impostazioni diverse, l’amplificatore era un vecchio Crate, abbiamo usato solo il canale pulito e la massa sonora arriva direttamente dai pedali. Abbiamo registrato l’intero album con questo equipaggiamento, ne abbiamo ricavato il massimo.

Turkka Rantanen è noto per aver realizzato copertine e layout di nomi celebri del death metal underground mondiale, come lo avete contattato e come è entrato in armonia con le vostre idee?
Conosciamo l’importanza di Turkka Rantanen, le sue opere sono iconiche nel genere metal estremo, siamo rimasti molto sorpresi quando l’etichetta Transcending Obscurity ha annunciato il suo nome come responsabile del design del layout. Ha fatto un ottimo lavoro sul layout del CD digipak e del boxet, va detto che la bozza era del grande artista brasiliano Marcos Miller, che aveva già firmato l’artwork del nostro primo album “Regeneration”.

I Verthebral contemplano in un futuro non troppo lontano l’inclusione di alcune influenze come il djent o altre correnti progressive nella propria proposta?
Onestamente non pensiamo di cambiare il nostro stile, siamo molto a nostro agio a suonare death metal puro e classico, che già ci identifica. La nostra musica si è evoluta ma sempre nell’ambito del death metal, musicalmente siamo cresciuti molto su questo secondo album, tecnicamente il livello è abbastanza alto ma non pensiamo di superare quei limiti, sappiamo benissimo come andare avanti e siamo molto felici di suonare la nostra musica senza aggiungere alcun elemento che non si adatti al nostro stile.

Hai mai pensato di collaborare con nomi celebri del death metal underground?
Non ci pensiamo molto, riteniamo che le nostre canzoni siano abbastanza forti e di impatto da sole, magari a un certo punto decideremo di invitare qualcuno ma non è una priorità. Ovviamente se si presentano senza dover pagare Paul Speckman o David Ingram… lo faremmo subito. Ma queste collaborazioni costano denaro, non sono facili da realizzare e non sono sempre essenziali.

Formados en el 2013 con la clara intención de marcar un nombre dentro del Underground Mundial, Verthebral ha venido inquebrantablemente trazando una evolución paulatina dentro del death metal old school con que la banda trabaja y ha demostrado eso a través de dos trabajos lanzados al mercado, Regeneration y El ultimo hasta la fecha “Abysmal Decay” (Transcending Obscurity Records) el cual Dani (Guitarrista, líder y fundador de la banda) estará respondiendo en esta entrevista para el il Raglio Del Mulo, hablando de equipamientos utilizados, filosofía, manera de encarar el ámbito actual de la música con los avances ya disponibles y toda la maquinaria de las redes sociales puede ofrecer a los artistas independientes, también punto de vista en cuanto a la situación actual para poder obtener la confianza de un sello, curiosidades del arte del disco, y un filoso pensar firme y decido a dejar en alto el death metal hecho en Paraguay.

Bienvenidos al Il Raglio Del Mulo, muchas gracias por su tiempo para la entrevista chicos, como nace Verthebral? Y que fue lo que les marco para decidir hacer death metal a la vieja escuela?
Buenas amigos de Il Raglio del Mulo, la banda tuvo su inicio hacia finales del 2013, empezamos com un trio, tocabamos covers pero ya ibamos probando algunos riffs propios ya con la idea clara de tocar temas propios, la formación inicial era con Christian en el bajo y vocal, Daniel en guitarra y Gabriel en la bateria, el objetivo siempre fue hacer death metal a la vieja escuela, mucho por mi preferencia y devoción hacia ese estilo clásico de los 90, fuimos progresando en los ensayos, Alberto se nos unió ocupando asi el lugar para la otra guitarra, asi nos establecimos como las 4 piezas que conformariamos Verthebral, posteriormente se produce un cambio en la formacion, sale Gabriel e ingresa Denis Viveros en la bateria, con esta alineacion seguimos hasta hoydia.

El nombe Verthebral a que evoca y porque decidieron ese nombre? Para su brutalpropuesta
La idea que tuvimos al elegir ese nombre fue la de transmitir una idea en torno a la condicion humana, es la estructura osea que nos sostiene y nos permite tener movilidad y ser independientes y libres, por otro lado esta la fragilidad de su contextura y el peligro que significa su debilitamiento.

Al provenir de una zona muy alejada de la capital,como lo es Ciudad del Este que se encuentra en el otro extemo de Paraguay, cuales son las dificultades y ventajas con las cuales la banda lidia en la logistica?
Ciudad del Este, es la segunda ciudad mas importante del Paraguay, solo por detrás de la capital Asunción, eso nos da una cierta sensación de independencia comparando con bandas de Asunción, tiene sus ventajas y desventajas quizas, la escena es mas grande en la capital sin dudas, pero desde el punto de vista economico y social la escena death metal a nivel pais siempre fue underground, a pesar de ello buscamos marcar la diferencia haciendo todo de forma profesional, invertimos mucho tiempo y dinero para lograr que nuestra musica tenga un sello de calidad internacional, ni habalr de las horas de ensayo para sonar bien y poder grabar bien las canciones, conseguir equipos e instrumentos o grabar hoy en dia es muy facil, en algunos aspectos nosotros los que vivimos en la frontera tenemos mas opciones y alternativas teniendo a otro pais como Brasil a pocos metros de nosotros.

Como ha sido el proceso de evolución de la banda, desde el primer Demo hasta lo que es hoy día con un segundo material bajo elbrazo?
La verdad no lanzamos ningún demo, no queríamos seguir los mismos pasos de bandas que empezaban con varios demos, quisimos empezar directamente con un EP, porque sabíamos que las composiciones tenían mucha calidad, lo suficiente como para competir con cualquier otra banda de afuera, siempre fuimos independientes y profesionales, nunca lanzaríamos nada si no tuviese calidad, por eso cuando grabamos Adultery of Soul (2015) mandamos copias físicas con cartas a varios sellos alrededor del mundo y recibimos varias respuestas, lo hicimos de esa forma porque creemos aun en ese espíritu old school de hacer las cosas, las propuestas de sellos extranjeros no tardaron en llegar, confiábamos firmemente que conseguiríamos rápidamente un contrato y así sucedió, conseguimos lanzar en distintos países y en distintos formatos.

Hoy día en opinión de ustedes el internet, las plataformas, las redes sociales, han ayudado o han hecho mucho más difícil poder dar a conocer la propuesta de los artistas independientes? y poder conseguir un sello que apueste por la música de uno? ante la cantidad increíble de bandas que aparecen en el firmamento cada ciertotiempo.
Es un arma de doble filo, hoy en día hay muchas opciones para difundir música indudablemente, ya no hay barreras que impidan que tu música llegue a otros continentes pero en muchos casos antes que ayudar esto complica, hay un exceso de oferta, demasiadas bandas intentando mostrar su trabajo, eso hace que aumente la competencia y se sature demasiado, se creó una especie de filtro y el público en general no tiene capacidad de absorber todo lo que es lanzado en las plataformas digitales, así que solo las bandas que realmente tienen calidad o que ofrecen algo realmente interesante logran algún reconocimiento. El mercado de la música cambió muchísimo, hoy en día muy pocas bandas logran lanzar en formato físico, la mayoría lo hace de forma digital así que eso tampoco ayuda mucho a una banda para establecerse o hacer que su trabajo llame la atencion. El material físico es insubstituible, es como un legado que quedará para las generaciones que vendrán.

Como se han sentido en estos últimos años desde el regeneration hasta esta nueva placa, leer tantas críticas positivas a su propuesta de death metal old school? Creen que influye bastante tambien al saber de que País provienen, por eso esas opiniones tanpositivas?
La situación geográfica de Paraguay es muy particular por ser un país mediterráneo en Sudamérica, para el extranjero es complicado tener alguna referencia musical del país, así que para algunos de entrada quizás sea un misterio y para otros una grata sorpresa y despierta el interés, por eso nos llena de orgullo cuando algún medio internacional hable bien de nuestra música y busquen información sobre el país, ya leímos muchísimas reseñas positivas del disco, ya hicimos varias entrevistas para revistas, blogs, fanzines, webzines de diferentes países, y la mayoría coincide en que hacemos muy buen death metal digno de competir con cualquier banda de Europa o USA, pero definitivamente la ubicación geográfica del país no tiene nada que ver en estas opiniones, nadie regala nada en este mundo, el país de origen no es un factor a favor nuestro en este sentido, al contrario todo lo que logramos es solo el reflejo del buen trabajo que hacemos, la dedicación y pasión que tenemos con la banda sin importar la nacionalidad.

En You Tube está disponible el video-Single de “Abysmal decay” , que fue el primer adelanto del disco, porque se decidió lanzar ese tema? Y como fue la grabación de esta placa (si hubo algún tipo de presión por horas de estudio, o por el contrario fue muy tranquilo, que equipos se usaron en guitarras y batería, y quien realizo la mezcla y máster delmismo?
Es el tema título del álbum, la verdad esa decisión de elegir el primer single estuvo a cargo del sello discográfico, en este caso Transcending Obscurity Records. No creo que la presión del tiempo en estudio sea difícil de manejar, nos sentimos más bien presionados por nosotros mismos y por nuestras expectativas creadas por alcanzar un nivel superior de calidad, la forma correcta de grabar un álbum es teniendo libertad absoluta en la parte creativa y en los plazos para terminar un disco, grabamos todo de forma natural, la mezcla y master estuvo a cargo del renombrado productor Sebastián Carsin en los estudios Hurricane del Brasil, la batería usada en la grabación fue una Tama, las guitarras fueron 2 Jackson RR5, la mía con captadores activos EMG 81-85 y la de Alberto con captadores activos Seymour Duncan AJ1 Pro Active, definitivamente solo usamos guitarras de 6 cuerdas, el death metal old school no se toca con guitarras de 7 cuerdas. El bajo fue un Washburn viejo con captadores activos originales. Usamos 4 pedales de distorsión analógicos con distintas configuraciones, el amplificador fue un Crate viejo, usamos solo el canal limpio y la masa sonora proviene directamente de los pedales. Todo el álbum grabamos con estos equipos, extrajimos lo máximo de cada uno.

Turkka Rantanen es muy conocido por haber hecho artworks y layouts muy conocidos del death metal underground mundial, como se dio para que la banda contacte con el y conecte con las ideas que tenían en mente para este nuevodisco?
Sabemos de la importancia de Turkka Rantanen, sus trabajos son icónicos dentro del género del metal extremo, quedamos muy sorprendidos cuando el sello Transcending Obscurity anunció su nombre como el responsable del diseño de layout, ellos fueron los responsables de concretar esa parte, fue una grata sorpresa, el hizo un gran trabajo en layout del CD digipak y del boxet, hay que mencionar que el arte de capa fue obra del genial artista brasileño Marcos Miller, quien ya había firmado el arte de nuestro primer álbum Regeneration.

Verthebral ve en un futuro no muy lejano la inclusión de ciertos elementos como el djent o otras corrientes progresivas a su brutalpropuesta?
Honestamente no pensamos mudar nuestro estilo, estamos muy cómodos tocando el death metal puro y clásico, el cual ya nos identifica, nuestra música ha ido evolucionando pero siempre dentro del campo del death metal, musicalmente crecimos bastante en este segundo álbum, técnicamente el nivel es bastante elevado pero no pensamos sobrepasar esos límites, sabemos muy bien donde pisamos y estamos muy contentos tocando nuestra propia música sin necesidad de agregar ningún elemento que no cuadre dentro de nuestro estilo.

Han pensado en algún momento traer a iconos del death metal underground a colaborar en los próximos albumes? Y la posibilidad de poder tocar en festivales europeos derenombre?
No pensamos mucho en cuanto a ese asunto, creemos que nuestras canciones son fuertes lo suficiente y de hecho causan impacto de por sí, quizás en algún momento decidamos invitar a alguien pero no es prioridad, claro que si conseguimos sin tener que pagar a un Paul Speckman o David Ingram lo haríamos de inmediato hehe, pero ese tipo de participaciones cuestan dinero, no son fáciles y no siempre son esenciales.

That’s all,thanks
Muchas gracias Giusepe y Luis Battilana por el espacio concedido a Verthebral en Il Raglio del Mulo, fue un gusto poder responder estas interesantes preguntas. Saludos amigos!