Gigantomachia – La furia dei giganti

Per l’intervista di oggi, in collaborazione tra Il Raglio Del Mulo e Metal Underground Music Machine, proviamo a tastare il polso ai laziali Gigantomachia, band giovane ma molto promettente, a tre anni di distanza dal loro esordio “Atlas” uscito per la label nostrana Agoge Records. Ne parliamo con il bassista Lorenzo Barabba Suminier!

Ciao Lorenzo, ti ringrazio per la tua disponibilità e ti do il benvenuto al Raglio Del Mulo, che ne diresti di iniziare questa chiacchierata parlandoci delle circostanze in cui nacque la band?
Ciao a tutti, e grazie per averci donato dello spazio! Allora, la band nacque da una mia idea nel non tanto lontano 2015. Il mio sogno era quello di trascrivere in chiave epica (ma comunque pesante) le antiche leggende dei nostri avi. Diciamo che è una pratica molto utilizzata nel folk, quindi per dare un tocco d’originalità abbiamo voluto dare uno slancio più death, sia nelle sonorità che nei testi, e in tutto ciò che ne sussegue.

Da cosa nacque l’idea che vi portò a scegliere per la band il nome Gigantomachia?
Gigantomachia devira dal Greco “γιγας gigante e μαχη battaglia” ed è la lotta che i Giganti ingaggiarono contro gli Dei dell’Olimpo, aizzati dalla loro madre Gea e dai Titani. Gli dei, per proteggersi da questi ultimi, chiesero aiuto ai Ciclopi, figli di Poseidone, i quali furono fondatori e costruttori della nostra citta natale, Alatri, detta appunto “Città dei Ciclopi”.

La band è senza dubbio di giovane formazione, ragion per cui ti chiedo se prima dei Gigantomachia avete avuto dei “trascorsi” in termini musicali con altre realtà.
Bene o male proveniamo tutti da vecchi progetti. La cosa interessante è che la band ha avuto diversi cambi di formazione, dove ogni musicista veniva da un ambito diverso, aspetto che ha influito in ogni composizione e arrangiamento, donando ai brani un sound sempre differente.

Una delle cose che colpisce ascoltando l’album è la produzione, davvero molto pulita ma anche potente. A chi vi siete affidati per la buona riuscita della stessa?
E’ stata affidata al nostro produttore discografico, Gianmarco Bellumori e al suo Wolf Recoding Studio. E’ un gran professionista e sa cosa vogliono le band, ne approfitto per ringraziarlo e salutarlo!

Quali sono le band dalle quali traete ispirazione per le vostre composizioni?
Principalmente mischiamo ciò che adoriamo, di base diciamo che c’e’ una buona dose di Ex Deo e Septicflesh.

A proposito di composizioni, chi e in che misura è l’artefice delle stesse?
Per la composizione principale se ne occupa Alessandro, il chitarrista, dopodiché vediamo con Davide (il cantante) cosa può uscire e di lì, via discorrendo, ognuno mette il suo. Lavoriamo principalmente in saletta ma spesso e volentieri anche da casa. Per fortuna viviamo in un’epoca dove la tecnologia aiuta molto.

A proposito della vostra passione per la mitologia greca ed in particolare per la leggendaria Alatri, vorrei chiederti se le lyric dei brani che compongono “Atlas” formano un concept oppure, da questo punto di vista, sono a se stanti.
Non è un concept album con un nesso continuo. Certo, ogni brano si riferisce metaforicamente alle leggende e alla città, ma non sono connessi da un filo condutture, come il susseguirsi di una storia. “Aldebaran”, ad esempio, si riferisce alla “testa di toro”, la stella padrona della costellazione Sotot, sotto la quale è stata costruita Alatri. “Leviathan” invece si riferisce ai cunicoli sotto la città, detti l’altro “del Leviatano”, che serviva per spostarsi sotterraneamente da un paese all’altro mentre la città era sotto assedio. “Immortal” parla di un guerriero che si oppose alle armate romane e permise al suo popolo di fuggire mentre da solo, teneva testa a una legione. Ogni brano di fatto racchiude un pezzo di storia (o leggenda) di quello che è il nostro passato storico.

Il vostro esordio è targato 2018, ragion per cui vorrei chiederti se state lavorando a delle nuove composizioni per un EP o magari anche un full.
I continui cambi di formazione ci hanno rallentato un po’, per cui abbiamo deciso per ora di lavorare continuamente su pezzi nuovi ma che faremo uscire come singoli. Per un album nuovo abbiamo moltissime idee in cantiere, ma solo il tempo ci saprà dire cosa ne verrà fuori.

Ok, Lorenzo, l’intervista è giunta al capolinea, ti ringrazio molto per la piacevole chiacchierata! Non mi resta che augurare a te e alla band un grosso in bocca al lupo per il futuro, concludi l’intervista come preferisci!
Voglio ringraziare in primis te, Luca, per il tempo e lo spazio donato. Poi la mitica Tiziana e tutto lo staff di MUMM, il quale si occupa di dare man forte e valorizzare tutto l’underground italiano! Un saluto titanico va a tutti i nostri sostenitori, senza i quali non saremmo qua, grazie a tutti! Speriamo di vederci presto sopra ma soprattutto sotto un palco!

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