Francesco Marras ha legato il proprio nome soprattutto al destino della sua band, gli Screaming Shadows. Recentemente è persino arrivato alla corte di quella leggenda della NWOBHM che risponde al nome di Tygers of Pan Tang. Ma evidentemente al chitarrista italiano questi ottimi risultati non bastavano, qualcosa dentro di lui era ancora inespresso. Cosa di meglio, allora, di un disco solista per mettersi a nudo ed esprimere tutto ciò che si ha dentro? Nel caso di Francesco, poi, questa volontà è chiara sin dal titolo, “It’s Me”, vera e propria dichiarazione di autodeterminazione!
Benvenuto Francesco, le nostre strade si sono incrociate l’ultima nel 2021 in occasione della pubblicazione del primo singolo, “Free Me”, tratto dall’ultimo album dei tuoi Screaming Shadows: come è andato “Legacy of Stone”?
Ciao ragazzi! L’ultimo disco degli Screaming Shadows “Legacy of stone” sta andando bene, lo stiamo ancora promuovendo e a Dicembre riprenderemo a suonare dal vivo. E’ decisamente il miglior disco prodotto dalla band e ne siamo pienamente soddisfatti.
Da poco è uscito invece il tuo album omonimo, cosa si prova a leggere su una copertina il proprio nome invece di quello di quello della band?
E’ una bella soddisfazione, mi piace il logo del mio nome, molto anni 80, così come la copertina, opera anche questa volta del disegnatore Stan W Decker.
Il titolo è emblematico, “It’s Me”: vuoi forse dire che dopo anni di carriera per la prima sei riuscito a metterti completamente a nudo?
Il titolo non sarebbe potuto essere diverso, questo disco mi rappresenta al 100% ed è la prima volta che mi presento anche come cantante. Ero curioso di sapere come sarebbe stato recensito il disco e devo dire che tutte le recensioni hanno voti alti e commenti molto positivi, sto ricevendo un feedback molto motivante, è una bella soddisfazione.
C’è un brano nel disco che esprime un lato di te nascosto, una parte del tuo Io più intimo?
Con i miei testi cerco sempre di trasmettere un messaggio positivo e motivante, anche il genere musicale è più leggero rispetto ai lavori degli Screaming o dei Tygers. Era mio intento creare un disco che potesse essere ascoltato con facilità e leggerezza in qualsiasi situazione, è perfetto per viaggiare infatti. La durata totale è di circa 48 minuti e non ha riempitivi, tutte le canzoni sono ispirate e fresche. Tutti i testi comunque parlano di cose che ho visto o vissuto in prima persona, o del mio punto di vista riguardo a qualcosa. I testi più intimi sono sicuramente “Closer to the Edge”, “In the Name of Rock and Roll”, “Do You Hear Me Now?
Come è cambiato il tuo modo di lavorare dovendo incidere per te stesso e non per gli Screaming Shadows?
Il cambiamento più importante è stato quello di integrare nel mio sound il suono dell’hammond, per questo devo ringraziare il mio amico Marco “Lord” Cossu che ha registrato tutte le parti. Ho fatto questa scelta perché non volevo sovraccaricare gli arrangiamenti di chitarre ed in vista degli eventuali concerti avevo cmq bisogno di qualcosa che riempisse il sound e interagisse e supportasse la chitarra.
Al di là di ogni cosa, immagino che ti sia portato dentro questo album tutte le tue esperienze precedenti, per esempio cosa ci hai messo della tua avventura con una band storica come i Tyger of Pan Tang?
Certo, rappresentando il punto in cui mi trovo in questo momento del mio percorso artistico e musicale, porta con se tutte le esperienze precedenti. Devo dire però che il disco è stato scritto prima del mio ingresso nei Tygers.
Hai fatto quasi tutto tu, sia nelle vesti di musicista che di produttore, ma c’è qualcuno che ti aiutato nella realizzazione dell’album e che vorresti ringraziare?
Non c’è una persona che mi ha aiutato in particolar modo alla realizzazione del disco, ma tutte le persone che ci hanno lavorato e che mi sono state vicine nel periodo di produzione sono citate e ringraziate negli special thanks all’interno del booklet.
Hai già accennato a qualcosa prima: porterai in giro il disco, magari con una vera e propria band, o si tratta di un progetto da studio?
Non è solo uno studio project, mi piacerebbe moltissimo portare la mia musica e la mia voce dal vivo e sto lavorando perché ciò avvenga presto.
I tuoi propositi per il 2022-23?
Nel 2023 uscirà il nuovo disco dei Tygers of Pan Tang, il primo con me alla chitarra, sicuramente quello sarà il maggiore obbiettivo per il prossimo anno. Poi ovviamente continuerò a lavorare con gli Screaming Shadows e a promuovere il mio nuovo disco solista “It’s Me!” che ricordo, è disponibile in formato CD dal mio sito www.francescomarras.com. Seguitemi sui social per rimanere aggiornati sulle prossime novità, grazie per il supporto, un saluto, a presto!
