Ospiti di Mirella Catena a Overthewall, Massimiliano, Alessandro e Riccardo per parlare del nuovo album dei Juglans Regia, “Neranotte”.
Benvenuti su Overthewall! Partiamo dalla genesi della band. Come si formano gli Juglans Regia e come è avvenuta la scelta del moniker?
(Massimiliano) Ciao! Iniziammo a suonare verso la fine del 1991 ai tempi della scuola, io e Alessandro “Pasa” eravamo compagni di banco e decidemmo di formare un gruppo, partendo proprio da zero. Chiamammo un paio di amici chitarristi della zona e già dalla seconda prova si unì a noi David alla batteria; da allora abbiamo cambiato qualche chitarrista, tre tastieristi ma noi tre siamo sempre stati presenti. I primi mesi non ci ponevamo il problema del nome, pensavamo solo a suonare, in sala e a casa. I primi testi erano in inglese, musicalmente cercavamo di rifarci all’heavy metal classico e optammo per trovare un nome inglese; nell’estate del 1992 scegliemmo Raising Fear, prendemmo spunto da una copia del giornale HM che era su un tavolo di casa mia (c’erano gli Iron Maiden in copertina e la scritta Raising Fear) e ovviamente dallo stupendo disco degli Armored Saint. Nell’aprile 1993 registrammo il primo demotape “The Last Gate” ma ci accorgemmo presto che l’inglese non funzionava, sia per la difficoltà nella stesura dei testi che per la pronuncia. Dopo aver “aggiunto” un tastierista, che era proposto alla fine del nostro primo e unico concerto come Raising Fear, iniziammo a comporre testi in italiano e avendo sia pezzi in italiano che in inglese cercammo un nome neutro, né italiano né inglese. La scelta non fu immediata perché Alessandro stava nel frattempo svolgendo il servizio militare e noi provammo praticamente per un anno senza cantante. Nel 1994 prima di rientrare in studio per registrare il nuovo demotape cambiammo nome in Juglans Regia, nome latino dell’albero del noce, il noce reale. C’erano varie leggende legate alla somiglianza del gheriglio con il cervello ecc. Avevamo una lista di nomi trovati su vari libri di scienze/botanica/biologia ecc dall’allora chitarrista Simone e facemmo una sorta di votazione in un pub di Firenze; il meno convinto era David, che dopo qualche birra alzò finalmente la mano. Forse non è stata una scelta felice, il nome mi piace ma spesso viene “storpiato” e pronunciato male – Junglans, Juglas, Junglans, Jungla Rage ecc – ma alla fine va bene così….
Al pari della musica, ricercata studiata e costruita in modo da dare un’identità particolare ad ogni brano, anche i testi della band sembrano essere non solo un corredo ma un punto di forza, mai banali, spesso personali, con più chiavi di interpretazione e di lettura: da dove parte un testo degli Juglans?
(Alessandro) I testi di solito non nascono contestualmente alla musica, anzi molto spesso vengono scritti in momenti diversi e solo in seguito vengono corretti, aggiustati alle linee vocali ed alla musica; mi viene naturale scrivere di cose, fatti e stati d’animo che mi colpiscono in prima persona o che in quel determinato momento mi toccano particolarmente. Spesso ci sono poche parole o qualche frase che mi frullano in testa per giorni, fin quando non prendo carta e penna ed in un attimo butto giù un paio di strofe o un ritornello. La nostra, la mia in particolare, è una scrittura molto istintiva, estemporanea che fotografa il momento.
Non vi siete mai sciolti, ma da “Visioni parallele” (2008) a “Memorie dal presente (2019) sono passati undici anni. Come mai questo stop e cosa invece vi ha fatto ripartire?
(Massimiliano) “Visioni parallele” fu registrato nel 2007, uscì nel 2008 e dopo poco entrammo in un periodo di stallo. Prove “spente”, poco entusiasmo ecc. Decidemmo quindi di provare a rinfrescare la formazione, aggiungendo il chitarrista Simone, che aveva già fatto parte del gruppo dal 1993 al 1998, e il tastierista Riccardo, che aveva collaborato con noi proprio in due pezzi di “Visioni parallele”. L’altro chitarrista Antonello purtroppo ebbe un brutto incidente in moto e per qualche mese ci fermammo. La cosa poi non funzionò, componemmo due canzoni ma insomma… andavamo a rilento, non c’era verve, diciamo. Decidemmo di prenderci una pausa. A fine 2009 ci imponemmo di riprovare, ma la cosa durò quattro o cinque prove. Forse era giunto davvero il momento di fermarci. Inoltre io mi ero trasferito in Umbria per lavoro e anche provare era diventato difficile. Però almeno io non ho mai voluto parlare di scioglimento, perché in cuor mio ho sempre sperato di ripartire. Ogni tanto ne riparlavamo con David o Alessandro, però senza troppa convinzione. Un giorno di dicembre 2016, alla fine di con concerto della Bud Tribe al Circus di Firenze, l’amico di sempre Claudio Pino propose a me e David di suonare al concerto del suo compleanno che si sarebbe tenuto l’anno seguente sempre al Circus, per il quale aveva intenzione di chiamare gruppi che cantavano in italiano (dal 2012 Claudio organizza sempre un concerto verso fine novembre/inizio dicembre in occasione del suo compleanno chiamando gruppi italiani ma anche stranieri (ricordo Holocaust, Savage ecc). Il giorno dopo contattammo Alessandro, Antonello e Lapo, tastierista che aveva suonato con noi dal 1999 al 2003. In pratica era la formazione del Cd “Prisma” uscito nel 2002. Ci trovammo una sera a cena e tutti fummo d’accordo nel ripartire. C’era molta ruggine nelle prime prove, però è andata bene così… Quindi per tornare alla tua domanda…. Dal 2009 al 2017 siamo stati fermi come Juglans Regia.
Riccardo, avevi già collaborato con la band su “Visioni parallele”; da qualche tempo sei entrato in pianta stabile nella formazione. Essendo membro anche dei Domine, come gestisci l’impegno nelle due band?
(Riccardo) Ricordo con piacere le registrazioni e l’assemblaggio del brano “Visioni parallele” e di quel disco. Per quanto riguarda i live sappiamo sempre con largo anticipo le date e per le prove ne facciamo in media tre al mese, il tutto con ogni band e spesso in giorni diversi, quindi le due situazioni non rischiano mai di sovrapporsi. E’ sempre musica ma sono due situazioni completamente diverse!
Parliamo del nuovo album “Neranotte”. Quali tematiche affrontate?
(Alessandro) “Neranotte” pur non essendo un concept possiede una linea di fondo ben definita; attraverso i dieci pezzi dell’album abbiamo cercato di interpretare, stigmatizzare e combattere la perdita, intesa come perdita di qualcuno, di qualcosa, ma molto più spesso intesa come perdita di ideali, di convinzioni e di tutti quei punti fermi e principi che rendono salda la nostra esistenza. Alla voglia di combattere e reagire molto spesso l’uomo sceglie di soccombere e lasciarsi andare, preferendo una sicura fine all’incerto vivere, nei nostri testi cerchiamo in qualche modo di esorcizzare questa voglia e di darne una diversa interpretazione.
State già lavorando a qualcosa di nuovo?
(Massimiliano) Sì, stiamo lavorando su due nuovi pezzi, senza fretta ma abbiamo diverse idee che proveremo nelle prossime settimane. Speriamo di dare un seguito a “Neranotte” nel 2024 o al massimo nel 2025. Oggi le cose funzionano bene in sala prove, c’è una bella atmosfera. A tal proposito ti dico che Francesca Merli, che era apparsa come ospite su “Neranotte”, è entrata a far parte del gruppo, quindi le nuove composizioni stanno nascendo con l’uso della doppia voce. Vediamo come andrà, al momento la cosa sembra funzionare bene….
Diamo i vostri contatti sul web ai nostri ascoltatori?
Per chi volesse seguire gli aggiornamenti e le novità segnalo in primis la pagina Facebook (https://www.facebook.com/juglansregiaband/) e la pagina Instagram, (https://www.instagram.com/juglans_regia92/). Qui invece è possibile ascoltare o acquistare i nostro album, in versione fisica o digitale (https://juglansregia.bandcamp.com). Infine segnalo questa nuova pagina – https://juglansregia.blogspot.com – dove di fatto ripercorreremo la storia del gruppo e dove saltuariamente posteremo anche altro; una pagina piuttosto dettagliata per chi è interessato a saperne di più sul nostro gruppo. E’ una pagina nata da poco, vedremo come si svilupperà…. E’ tutto, ringraziamo tantissimo te e i lettori per l’attenzione! A presto!

Ascolta qui l’audio completo dell’intervista andata in onda il giorno 29 Maggio 2023.
