Con “Path of Divinity” si torna nel mondo creato da Edoardo Casini, la mente dietro i due progetti musicali\letterari Olamot e Fiction Solemnis. Ed è proprio a lui che ci siamo rivolti per saperne di più…
Benvenuto Edoardo, sta per uscire il vostro primo full lenght, “Path of Divinity”, siete più o meno emozionati rispetto alla pubblicazione dell’EP “Realms”?
Ciao a tutti! Sì siamo molto molto soddisfatti ed emozionati riguardo a questa nuova release, su cui abbiamo lavorato duramente sin dalla pubblicazione del nostro primo disco “Realms”! Propone una versione ancora più “gargantuesca” del sound degli Olamot già delineato nel primo album.
“Realms” e “Path of Divinity” sono concettualmente collegati, in quanto entrambi prendono ispirazione da una tua idea letteraria: ti andrebbe di riassumerla?
Tutti i dischi degli Olamot (e del progetto gemello Fiction Solemnis dal prossimo album “Metatron”) parlano di un concept vero e proprio che confluirà in tre romanzi già in corso di lavorazione, tra cui il primo, che si chiama “The Metatron Saga 1 – I Cinque Mondi Invisibili”, dove si racconta la storia di Raziel, un uomo che scatena una guerra tra i piani celesti e le orde sataniche in quanto vuole diventare un Dio e per farlo, all’inizio della saga, imbraccia un patto col Diavolo in persona. E’ un lavoro mastodontico, in quanto i due progetti sono la stessa storia vista da due punti di vista (quello del “cattivo” Raziel e quello del buono, ossia l’angelo Metatron) e sono poeticamente e liricamente/tematicamente collegati. I romanzi sveleranno tantissimi dettagli fino all’epico finale che già esiste a livello concettuale e deve essere solo sviluppato nei tre libri, che oscillano tra horror, magia, esoterismo, satanismo e sci-Fi.
Ho particolarmente apprezzato la copertina, poiché mi ha ricordato le opere di Dan Seagrave: chi è l’autore?
Rudi Yanto, che ha già fatto la prima copertina e possiamo dire che disegnerà anche le prossime già dal susseguente disco che ha già un nome, “Ialdabaioth” (che nell’esoterismo è il Re degli Arconti).
In qualche modo questa immagine si ricollega al concept?
La copertina racconta il momento in cui Raziel, senza un corpo all’Inferno dopo la fine del primo disco, deve impiantare la propria anima in un corpo clonato (da qui il laboratorio che si può vedere) dove i Demoni/Rettiloidi producono i Nephilim, mezzi uomini e mezzi alieni. Questa è una citazione anche del mondo della ricerca alternativa in quanto è una storia pericolosamente simile al mondo occulto e ai laboratori sparsi in tutto il mondo sottoterra…
Se a livello lirico ci sono dei legami fra le due uscite, invece musicalmente ci sono delle differenze?
“Path of Divinity” è un disco molto più moderno e deathcore del primo, in linea con le ultime uscite di titani del genere come Shadow of Intent. Rimangono comunque tutti gli elementi che caratterizzano il successo del progetto Olamot.
Come mai avete optato per un sound brutale per narrare queste vicende?
Serviva un sound più maestoso e coeso, per raccontare la storia dalla fine del primo capitolo e inserire altri particolari che sveleremo nel corso delle prossime uscite.
Non ho la versione fisica del disco, però nelle note promozionale trovo una line-up a tre (Boccali-CasiniVitelli), ma nelle foto comparite in due. Me la spiegate questa cosa?
Matteo (Vitelli) è subentrato a disco finito, occupandosi della voce a tutto tondo seguendo però tuttavia dei testi e delle linee vocali composte da me. Dal prossimo album ci organizzeremo per fare foto a line up aggiornata!
Su “Realms” hanno collaborato altri artisti, come Francesco Ferrini e Jei Doublerice, è avvenuta la stessa cosa anche su “Path of Divinity”?
Sì e no. Il disco è stato composto completamente da Daniele, lo “scheletro” diciamo, mentre testi linee vocali e assoli sono di mia opera. Ci circondiamo di persone estremamente talentuose in quanto anche se non membri fissi hanno permesso di arrivare a compimento.
Vi esibirete dal vivo nei prossimi mesi?
La nostra line up è al completo adesso, e dal prossimo album sicuramente cercheremo di portare il progetto anche dal vivo, ma non senza difficoltà in quanto siamo sparsi per tutto il mondo!
