Un paio d’anni fa, mentre i Nero or the Fall of Rome rispondevano alle mie domande sul loro nuovo album, nella mente di Elia Mirandola probabilmente già maturava qualcosa di nuovo e diverso. Quegli spunti oggi sono diventati le cinque tracce che compongono “Cold Death Embrace” (Naturmacht Productions), l’esordio degli Exhaustion.
Benvenuto su Il Raglio, Elia. Nel settembre del 2020 intervistavo Federico in qualità di portavoce dei Nero or the Fall of Rome. Ora ritrovo tre dei membri di quella band, tra cui ovviamente te, alle prese con un nuovo progetto, Exhaustion. Quando ci siamo sentiti mesi fa eravate già a lavoro sui brani di questa nuova entità o è nato tutto dopo?
Ciao a tutti! Exhaustion è un progetto totalmente mio. Sono canzoni che che ho scritto interamente negli ultimi due anni, seguendo le mie ispirazioni musicali più personali. Giunto il momento di concretizzare il tutto, ho proposto a Federico e Luca di aggregarsi.
Quali sono le maggiori differenze tra i due progetti?
La differenza principale ovviamente è nel genere in sé. Mentre con i Nero abbiamo ricercato atmosfere epiche ed evocative, con gli Exhaustion entrano in gioco velocità, riff schietti e arrangiamenti diretti. Il filo conduttore lo ritroviamo nello spirito del progetto: si tratta di musica personale, che mira all’underground e rende omaggio ai grandi del metal estremo.
Le influenze di questa nuova band quali suono? La copertina riporta ai Bathory dell’epoca viking, per esempio…
Thrash tedesco, Celtic Frost e Darkthrone. L’ep, come dicevo, è un tributo personale ai grandi del metal estremo. Non poteva mancare quindi un tributo ai Bathory, convogliato nella copertina e non solo. Sarà interessante poi vedere cosa coglieranno gli ascoltatori in ogni canzone.
Già che siamo in vena di paragoni, voi tre avete già collaborato anche Riul Doamnei. Dopo tutti questi anni la fase compositiva va avanti quasi in modo automatico o ci sono ancora dei confronti accesi tra di voi?
La musica degli Exhaustion è composta interamente da me. La fase di preparazione allo studio con Fede e Luca porta poi dettagli e musicalità aggiuntivi. Dati gli anni di esperienza, il processo si rivela sempre costruttivo e senza particolari tensioni. La nostra priorità è fare quella che per noi sia buona musica. L’ego conta poco.
Partire con una fanbase garantita da progetti già esistenti può rappresentare un fattore positivo oppure di rischio, dato che inevitabilmente ci saranno paragoni con quanto fatto prima?
Vista la natura differente del progetto, un paragone trova il tempo che trova. Se consideriamo Nero e Riul, si tratta di tre progetti con caratteristiche ben definite e differenti.
Come mai hai optato per un EP di 5 brani e non per un disco completo, magari da rilasciare tra qualche mese?
Le canzoni erano complete da molto tempo, quindi ho deciso di portarle in studio senza aspettare ulteriormente. Idee per un futuro album sono già in cantiere.
I brani sono molto veloci e concisi, immagino con un’ottima resa live. Siete riusciti tra uno stop e l’altro a proporli dal vivo?
Attualmente il progetto è solo in studio, sia per scelta che per la precaria situazione live.
I testi invece di che parlano?
Per i testi mi sono fatto ispirare dalla musica stessa, ogni canzone è a sé stante. Saranno gli ascoltatori a cogliere influenze e riferimenti.
Anche per gli Exhaustion vi siete affidati alla Naturmacht Productions, presumo che siate pienamente soddisfatti del lavoro svolto per i Nero…
Robert ha apprezzato molto la musica proposta e ha accettato di pubblicarla praticamente al primo ascolto. Siamo reciprocamente contenti del lavoro che stiamo svolgendo con i Nero e siamo sicuri che questa collaborazione durerà a lungo.
