Apogod Project – A prog Bible

Ospiti di Mirella CatenaOverthewallgli Apogod Project Patrick Fisichella e Giovanni Puliafito – per parlare dell’album “A Prog Bible”.

Grazie di essere qui su Overthewall, vi chiedo subito come è iniziata la vostra carriera musicale?
Giovanni: Innanzitutto vi ringrazio per l’opportunità che ci avete dato, di presentare il nostro disco e di spiegarne la genesi e lo sviluppo. Sia io che Patrick abbiamo iniziato la nostra carriera da molto prima rispetto al concepimento di questo album e la formazione di questo duo. Ho iniziato all’età di nove 9 lo studio del pianoforte, conseguendo il Diploma in Conservatorio. A 18 anni ho iniziato anche a studiare Composizione sempre in Conservatorio, conseguendo anche il Diploma. Mi sono avvicinato al mondo della musica per film, studiando con il Maestro Luis Bacalov all’Accademia Chigiana di Siena. Sono attualmente Docente di Teoria Analisi e Composizione presso il Liceo Musicale di Messina, ho anche insegnato Composizione in Conservatorio sempre a Messina, la mia città. Da diversi anni mi occupo di composizione di colonne sonore, con diverse collaborazioni con produzioni indipendenti. Prodotti che hanno vinto concorsi, andati in onda su canali anche internazionali. Mi occupo anche di arrangiamenti per diversi generi musicali e quasi sempre in collaborazione con Patrick. Io e Patrick coltiviamo da oltre venti anni un’ amicizia fraterna, fatta di stima e affetto, che poi è scaturita anche nella nostra prima importante collaborazione, ApoGod Project – A Prog Bible.
Patrick: Mi unisco al “grazie” di Giovanni. Io ho iniziato studiando chitarra, prima da autodidatta e poi seguendo lezioni da privato ed in alcune delle scuole più note in giro per l’Italia. dal 1999 insegno chitarra per varie strutture ed istituzioni private e dal 2009 per i corsi Yamaha Music, per i quali sono esaminatore internazionale dal 2013. Da tre anni insegno chitarra e produzione audio anche per i corsi RSL Rockschool Of London. In ambito audio e registrazione la passione è nata da piccolissimo. Nel biennio 2001/02 ho conseguito il Diploma Tecnico Superiore come “Esperto in Tecnologie Multimediali” presso la facoltà di Ingegneria di Messina, con una tesi sull’audio digitale. Mi sono occupato negli anni di tanti spettacoli teatrali, anche di rilievo nazionale, per i quali ho curato la scrittura delle musiche, il sound design, la fonica e l’esecuzione dal vivo anche in tournée in giro per lo stivale. Ho prodotto album di artisti in ambito pop, rock, metal, orchestre sinfoniche, gruppi corali, spesso lavorando, come già lui anticipava, proprio insieme a Giovanni.

Siete autori di una delle più interessanti produzioni musicali degli ultimi anni, com’è nata l’idea del progetto Apogod?
Giovanni: L’idea nasce nel lontano 2003 da Patrick che è da sempre appassionato di storia delle religioni. Una sera mi disse che il suo desiderio era quello di musicare la storia più appassionante e cruenta di tutti i tempi: l’Antico Testamento. Iniziammo a parlarne ma purtroppo per tanti impegni a cui la vita ci sottopone, ritardammo la lavorazione dell’album per tanti anni fino al 2018. Quella sera del 4 luglio 2018, alla festa del mio compleanno, un nostro caro amico (Marco Giliberto, il nostro fotografo) ci disse: “Avete musicato tanta roba, scritto tanti brani per altri musicisti, avete tutto il necessario e tutte le potenzialità, perché non lavorate a qualcosa di completamente vostro”? Quella notte stessa iniziammo seriamente a lavorare a quella vecchia idea conservata nel cassetto. Dopo 4 anni, il 28 luglio 2022 lo abbiamo presentato ufficialmente, appoggiati dalla casa discografica Metalzone Italia che ci supporta egregiamente in questa nostra impresa.
Patrick: Aggiungo che l’idea è dovuta anche al fatto che Giovanni aveva già messo in musica all’inizio del 2000 (insieme all’amico chitarrista Giorgio Napolitani) la “Divina Commedia” ed aveva musicato anche molti passi dell'”Odissea” ( qualche anno dopo si sarebbe cimentato anche con l'”Eneide”). Io venivo da lunghe letture su Zarathustra ed il mazdeismo ed avevo preso spunto da alcuni passi dell’Avesta (libro sacro del mazdeismo) per comporre svariati brani. Mettere in musica i racconti sul dio di Abramo sarebbe stata la naturale prosecuzione…

Quali sono stati i tempi di realizzazione di A Prog Bible e come si è svolto il processo di composizione?
Giovanni: Il processo di scrittura è stato complesso e lungo 4 anni. Abbiamo iniziato delineando una struttura dell’album, formato da 10 brani, inizialmente strumentali, ma in corso d’opera abbiamo ritenuto di inserire un cantante in 5 brani. Abbiamo scritto tutto noi due, Patrick ha curato oltre alla composizione dei brani, i testi, le chitarre e i bassi che lui stesso ha registrato e tutta la produzione audio, nei suoi Gargamella’s Studios. Io oltre alla composizione, ho curato l tastiere, synth, tutte le orchestrazioni e la programmazione della batteria che poi abbiamo affidato al nostro batterista che ha registrato. Insieme io e Patrick abbiamo scritto le melodie vocali. Un processo lungo, impegnativo, ma anche emozionante, abbiamo creato la musica che a noi piace, con cui siamo cresciuti. Insieme ai miei studi classici in conservatorio, dall’età di circa 13 anni ho sempre ascoltato metal, con tutte le sue ramificazioni e sottogeneri. Ci siamo lasciati ispirare, emozionare ed anche turbare dalla lettura del testo stesso, immaginando la nostra musica come se fosse la colonna sonora di questa grande storia.
Patrick: Vorrei però puntualizzare che nel momento in cui ci accingevamo alla scrittura di un brano avevamo
già in mente l’argomento che avremmo trattato, tanto che quasi tutti i titoli che sarebbero poi diventati quelli definitivi erano già presenti e pronti anche a brani appena iniziati. Po la fase di editing, mix e master è stata un incubo. La massa strumentale era così imponente che sono dovuto scendere spesso a compromessi per tentare di far sentire ogni linea. In alcuni brani mi sono trovato a lavorare su oltre cento tracce.

L’opera vanta la partecipazione di musicisti che hanno contribuito alla sua realizzazione. Ci parlate di queste collaborazioni?
Giovanni: Con noi hanno collaborato numerosi musicisti, di cui siamo estremamente soddisfatti perché hanno sposato la nostra causa, appassionandosi fortemente a questo ambizioso progetto. Salvo Cappellano, ha cantato sui brani “Cyber Abraham and the Massacre of Sodom”, “Egyptian Plagues”, “Promised Land (A prayer of Moses)” e “The Divine Code”. Il “misterioso” Azathoth ha cantato invece “The Great Flood of Blood”. Salvo Pennisi ha registrato tutte le batterie, Silvia Bruccini ha realizzato i cori sul brano Promised Land, Francesco Aiello ha suonato le percussioni nell’intro di “Egyptian Plagues” e “Gabriels” ci ha regalato un bellissimo assolo nel brano “The Divine Code”. Tutti musicisti che hanno un passato musicale alle spalle di un certo rilievo, fra studi, collaborazioni ed esperienze sia live che incisioni. Alcuni di loro provengono anche da generi musicali diversi, come Silvia Bruccini, cantante jazz, pop, fusion e Francesco Aiello, specializzato in percussioni latine e ritmi sudamericani.


L’Artwork della copertina è stato affidato all’artista messinese Domenico Puzzolo, cosa rappresenta?
Giovanni: Domenico Puzzolo è un fantastico artista messinese, anche nostro caro amico. Quando iniziammo a scrivere i brani, ancora in fase embrionale, inviammo alcune demo insieme ad una spiegazione dell’album a Domenico, lasciandolo assolutamente libero di ispirarsi e rappresentare le sue idee ed emozioni. Dopo pochissimo tempo ci ha consegnato la copertina, realizzata a mano con la tecnica della china su un foglio formato A3 circa, ed il nostro logo. Eravamo entusiasti! La copertina rappresenta Salomè con la testa di San Giovanni, un’idea scaturita dall’artista che simboleggia le proprie emozioni derivate dalla narrazione, dalla nostra musica e (forse) un collegamento tra questo album ed una futura continuazione…
Patrick: Domenico è un grandissimo amico ed uno straordinario artista. Ci ha fatto un regalo dal valore incommensurabile per “A Prog Bible”!

Siete già al lavoro su altre opere che riguardano gli Apogod? Qualche anticipazione per i nostri ascoltatori?
Giovanni: Gli Apogod Project avranno sicuramente un seguito. Io e Patrick stiamo già lavorando al nuovo disco, che non riguarderà la “Bibbia” (almeno per il momento), posso solo dire che sarà sempre ispirato da argomenti culturali e letterari.
Patrick: Shhh! Non dire troppo, non dire troppo che scema l’hype!

Dove i nostri ascoltatori possono seguirvi?
Giovanni: Potete seguirci sulla nostra pagina Facebook ed instagram e ascoltarci praticamente ovunque, Spotify, Youtube e tutti i social cercando ApoGod Project – A prog Bible.

Grazie di essere intervenuti su Overthewall!
Giovanni: Grazie a tutti voi!
Patrick: Grazie a te Mirella ed a tutti gli amici di Overthewall!

Ascolta qui l’audio completo dell’intervista andata in onda il giorno 23 Gennaio 2023.

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