Nanowar of Steel – La marcia dei merluzzi

Persino voi luridi metallari senza fede, conoscerete la parabola del “Figliol prodigo”. Così, dopo la sbandata commerciale, i lauti incassi, le copertine dei giornali generalisti, noi, come quel padre biblico, siamo pronti ad abbracciare nuovamente i Nanowar of Steel. “Italian Folk Metal” (Napalm Records \ Neecee Agency) ha sancito la pace tra band e fans, ma nuove perigliose battaglie aspettano all’orizzonte i ritrovati paladini del metallo inox!

Ciao, con “Formia” vi siete abbeverati alla fonte del successo vero, mettendovi in tasca un sacco di soldi. Subito dopo  la svolta metal, vi siete ritrovati su Il Raglio del Mulo. Cosa è andato storto?
Niente. Era un piano pianificato dall’alba dei tempi, ovvero almeno da Dicembre 2020. Ritrovarsi su Il Raglio del Mulo è il sogno di ogni musicista che pubblica prima canzoni metal, poi pop, poi metal di nuovo, è una cosa risaputa nella comunità.

Direi di partire subito con le domande scomode: solo qualche mese fa avete tradito il metallo, abbracciando il  pop emozionale. Ora vi ritroviamo nuovamente a fare il metallo, quanto questo ritorno all’ovile è dipeso dalle vittorie dei Måneskin a Sanremo e all’Eurovision?
E’ dipeso moltissimo dai trionfi dei Måneskin, il gruppo brutal death metal irredentista più apprezzato in tutta l’Istria e la Dalmazia. Ci siamo ispirati a loro talmente tanto da essere andati nel futuro, aver visto i loro trionfi, aver pianificato la non partecipazione a Sanremo e successivamente la registrazione di due singoli pop e poi uno metal.

Il nuovo album, “Italian Folk Metal”, “Requiem per Gigi Sabani in Re minore”. Un po’ tutti si sono domandati il perché di questa scelta. Potete spiegarci, finalmente, come mai avete scelto proprio il Re minore come tonalità?
Non l’abbiamo scelto noi ma ci è stato imposto per legge, visto che sin dai tempi di “Non è la RAI” Antonio Ricci ha obbligato il parlamento a legiferare sullo spinoso tema “La tonalità delle canzoni che hanno la parola requiem nel titolo”. Siccome l’infingardo Antonio aveva investito tutto sulle Re Minore, ne ha tratto considerevole vantaggio economico.

Con “La Maledizione di Capitan Findus” avete toccato un argomento a me caro, da anni lotto per il ritorno dell’attore vecchio. Non mi piace proprio questo giovane che c’è ora! Immagino che sia quella la maledizione di cui parlate nel brano…
No, la maledizione di cui si parla è la maledizione che perseguita i merluzzi, creature nobili da sempre perseguitate, annichilite e sterminate dalle spietate reti a strascico del pirata manigoldo e dai sospettosamente giovani amici che abbia mai solcato il Mar dei Sargassi: Capitan Findus. Conosciuto nei sette mari come Il Bin Laden della fauna ittica, il Suharto dei crostacei, il Zeljko Raznatovic “Arkan” dei gamberi e dei molluschi.

Gatto Panceri 666 ha cantanto due brani in lingua straniera, “Der Fluch des Kapt’n Iglo” in tedesco e  “El Baile del Viejo que mira las Obras”  in spagnolo. E’ pronto per mollarvi e partire con una carriera solista tipo Sting?
No, però è pronto per vendere i biglietti della lotteria sui voli RyanAir.

Questo è il vostro primo disco per la Napalm Records, cosa ha visto in voi l’etichetta austriaca?
In realtà, non lo sappiamo, loro sono ancora convinti di aver messo sotto contratto a condizioni vantaggiose una quasi omonima band americana il cui nome inizia per M…

Ora che il 5G scorre nel sangue di molti dei vostri fan, avete pensato a qualche stratagemma per far arrivare direttamente la vostra musica nelle loro teste?
Sì, si chiama “cuffiette”, è un sistema innovativo che ti metti un robot nell’orecchio che ti riproduce dei suoni e quando li ascolti puoi dire “ah”.

Siamo arrivati alla fine, vi va di lasciarci con un messaggio diretto a tutti quei bambini che dopo “Formia” hanno chiesto ai genitori un cappellino di lana e che oggi si sentono traditi?
Il nostro messaggio finale è: Materassa bene chi materassa ultimo!

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