I The Ossuary tornano dal loro personale Oltretomba con album, “Oltretomba” (Supreme Chaos Records), che, stando alle parole del sempre disponibilissimo Max Marzocca, si avvicina più che mai al sound che i pugliesi avevano in mente al momento della creazione della band.
Ciao Max, c’è voluto un po’, ma finalmente è arrivato il momento di “Oltretomba”, il vostro terzo disco la cui data di pubblicazione è slittata più volte. Da cosa sono dipesi questi ritardi?I I ritardi sono dipesi principalmente dalla pubblicazione della versione in vinile che, come credo tu sappia, al momento è il formato fisico più venduto a causa di un aumento notevole delle richieste da parte del pubblico. Da qualche anno a questa parte l’industria musicale si è buttata a capofitto su questo formato fisico con la conseguenza che le major hanno assunto il controllo della produzione creando ovviamente un sacco di problemi alle piccole label. La release date del disco era annunciata inizialmente per il 28 Maggio, poi è slittata alla fine di settembre, ora è finalmente fuori da circa due settimane e di questo chiaramente non posso che esserne contento visto che ha dato un senso a questi ultimi due anni davvero difficili.
Questi slittamenti hanno portato alla pubblicazione di “Oltretomba” in periodo in cui l’attività live pare possa riprendere finalmente con una certa continuità e con numeri di presenze ben più corposi. Quanto è importante quando si ha un disco fuori poter girare per promuoverlo?
Al momento la promozione da parte della nostra label va avanti col contagocce, inoltre la gente è parecchio distratta da altre cose sui social quindi manca lo stimolo di andarsi a leggere una recensione o un’ intervista su una webzine, o a recarsi in edicola per comprare una rivista. Tutto sembra muoversi più lentamente del solito quindi è importante ora fare dei concerti per poter promuovere un disco adeguatamente. Gli Ossuary non suonano dal vivo dal primo febbraio 2020, sono passati quasi due anni dall’ultimo concerto ma da qualche giorno abbiamo annunciato il nostro ritorno a Dicembre con 6 date nel Sud Italia, giusto per ripartire. C’è stato un minimo di richiesta da parte dei promoter e ora speriamo che la gente abbia avvero voglia di muoversi per andare a vedere musica dal vivo. Nonostante l’assenza di due anni dai palchi a causa del Covid abbiamo un pubblico fedele che si è rafforzato acquistando i vecchi dischi e il merchandising e dimostrando supporto nei confronti della band quindi tornare on the road è diventato di importanza primaria. Speriamo solo che le cose migliorino definitivamente il prossimo anno.
“Oltretomba” è il fatidico terzo album, quello che nella tradizione del rock dovrebbe sancire la definitiva maturazione di una band: credi che effettivamente sia il vostro apice compositivo questo lavoro oppure non si distacca molto dai precedenti dal punto di vista del valore qualitativo?
Per me è l’ideale prosecuzione dei due album precedenti. Alla fine suoniamo sempre la stessa musica solo che cerchiamo di farlo nel modo migliore e allo stesso tempo cerchiamo di espandere il nostro vocabolario a disposizione allargandoci in altri territori. Motivo per cui in questo album i synth e le chitarre acustiche sono diventi parti fondamentali degli arrangiamenti di alcuni brani allargando la gamma di soluzioni. Almeno per quello che mi riguarda, quando scrivo non penso molto a quello che vorrei fare, vado d’istinto cercando però di utilizzare mezzi diversi per esprimermi perché mi stanco presto delle cose e voglio sempre fare qualcosa di diverso e che mi stimoli.
Se dovessi indicarmi alcune peculiarità di “Oltretomba” che lo distinguono dai primi due lavori, quali sarebbero?
Probabilmente è un album più oscuro, più prog e psichedelico, e soprattutto più lungo. Siamo soddisfatti di come sia venuto fuori, forse è la cosa che maggiormente si avvicina a quello che avevamo in mente agli inizi della band.
Siete usciti allo scoperto con il primo singolo “Serpent Magic”, probabilmente il brano più lisergico e allucinato che avete mai composto: come è nata questa canzone?
“Serpent Magic” è tra gli ultimi tre brani che abbiamo tirato fuori in ordine cronologico. Si trattava di un riff che avevamo scartato quando anni fa abbiamo scritto il primissimo materiale della band, lo abbiamo modificato in modo tale che suonasse pesante ed ossessivo. Il phaser sulla chitarra, gli arrangiamenti tribali di batteria e le divagazioni di basso in apertura e chiusura hanno fatto il resto. E’ un brano che mi piace particolarmente, per quello che mi riguarda è perfetto per quanto riguarda struttura, riff, mood lisergico e liriche. Anche il video è venuto fuori molto bene nonostante il budget ultra risicato.
Dopo “Devils In The Night Sky” avete pubblicato addirittura un terzo singolo di nome “Ratking”, canzone accompagnata dalle splendide illustrazioni di Costin Chioreanu, che in passato ha lavorato con nomi del calibro di Opeth, Katatonia, Ghost, Mayhem, Diamond Head, Corrosion Of Conformity, Voivod, Carcass e atri. Chi vi ha messo in contatto con questo incredibile artista?
Conosco Costin personalmente. Ci siamo beccati qualche anno fa in Olanda al Graveland Fest. Era l’ultima data del tour con Marduk e quel giorno dovevo lavorare anche per Immolation quando ad un certo punto ricevo una telefonata dai ragazzi degli Entombed – anche loro presenti nel bill del festival – che mi chiedevano se potevo dargli una mano a fornirgli la backline perché avrebbero dovuto girare un video prima del loro live set. Costin era lì con la band per filmare il tutto quindi abbiamo lavorato insieme. Per me è stata una giornata di lavoro intensa con tre band importanti da seguire ma alla fine io e Costin abbiamo lavorato bene insieme e siamo diventati amici, quindi sapendo che a lui piacevano gli Ossuary quando si è presentata l’occasione l’ho contattato per la realizzazione del video di “Ratking”. E’ un lavoro eccezionale, Costin lavora con un sacco di artisti importanti e spero di continuare questa collaborazione con lui perché adoro il suo stile che si integra alla grande con il concept della band. Ho davvero un bel ricordo di quella giornata, erano tutti ubriachi tranne me che dovevo lavorare come un mulo, il classico gran finale alla fine di un mese di tour. E’ stata anche l’ultima volta che ho visto LG degli Entombed. E’ stata una vera mazzata per me apprendere della sua dipartita e ancora mi risulta difficile realizzare che non c’è più. Ci eravamo sentiti l’ultima volta per il mio compleanno lo scorso anno. Scusami la divagazione ma LG era uno delle persone migliori che io abbia mai incontrato nel music business. Long live LG!
Oltra ai 3 brani citati, quali sono gli altri che potrebbero essere i più rappresentativi di “Oltretomba”?
E’ una domanda difficile, al momento potrei dirti che forse in “Orbits” , “Crucifer” e “Oltretomba” c’è un po’ tutto il nostro sound e il nostro concept ma magari tra qualche tempo potrei pensarla diversamente. Oggi comunque ascolto l’album tutto di un fiato dall’inizio fino alla fine e credo che ad un anno dalla sua realizzazione sia un buon segno.
Video e musica diffusa nelle playlist stanno diventando uno strumento sempre più comune di promozione, ma ne cosa pensi della musica liquida?
Come hai detto tu, da un punto di vista della promozione sono un ottimo mezzo ma non aiutano le band da un punto di vista finanziario. Le royalties che ricevi dalle vendite della musica liquida sono ridicole quindi preferisco i supporti fisici, anche per una ragione affettiva. Sono cresciuto negli anni 70 e 80, quella era l’era del vinile, quando è uscito il CD a metà degli anni 80 non mi ha mai entusiasmato molto, non l’ho mai sopportato realmente.
Al di là della musica liquida, “Oltretomba” è disponibile in un formato limitato in una scatola di legno, ti va di descrivere questa confezione particolare?
Oltre alle normali copie in vinile, CD e cassetta “Oltretomba” riceverà anche la versione boxset limitata. Si tratta uno slipcase di legno con il logo e parte della copertina incise sul fronte, contiene una versione splatter esclusiva dell’album, il digipack del CD, la cassetta e una spilletta in metallo col logo della band ed è limitato a 100 copie. Il box in questione viene prodotto e assemblato in un’azienda artigianale da persone disabili, il che significa che con l’acquisto di questa versione si supporta un progetto sociale dando lavoro a queste persone. Tutto il ricavato – tolte le spese di spedizione ed i costi di produzione – andrà devoluto alla fondazione disabili “Ledder Werkstätten” di Tecklenburg Ledde in Germania. Spero di averne qualche copia al più presto!
In conclusione, ti chiederei cosa c’è dopo l’Oltretomba per i The Ossuary?
La rinascita. Nulla si distrugge completamente, o almeno credo le cose stiano in questo modo… al di là della mera metafora si dovrebbe sempre rinascere dalle proprie ceneri e ricominciare di nuovo.
