Ospite su Overthewall Luka, leader e fondatore degli Shake Me. Benvenuto!
Il progetto Shake Me nasce come hard rock band nel 2009. Ci parli dell’idea iniziale della band e quali trasformazioni ha subito nel corso di questi anni?
Ciao Mirella, è un piacere essere nella tua rubrica Overthewall. Shake Me è nato per caso, era un’estate del 2009 e ricordo come se fosse oggi che stavo ascoltando con piglio quasi annoiato un pezzo dei Savage Garden; esatto quei Savage Garden; i due fighetti australiani di “Truly Madly Deeply”, il pezzo che girava era “Break Me Shake Me”, mi ritrovo a canticchiarlo per tutto il pomeriggio e in parte anche a zompettarlo per casa, dopo poco prendo un foglio A4 e inizio a scarabocchiare un logo con la scritta Shake Me, non sapevo come potesse suonare ma avevo bisogno di un logo vincente e da vecchio appassionato di cartoons anni 80 e di Lamù in particolare, ebbi l’idea della bambolina formosetta creata dal grafico di quegli anni. La sera, telefono al chitarrista partenopeo Joe Nocerino (che qualche anno dopo entra a far parte del progetto “Il Nero” di Gianluigi Cavallo ex voce dei Litfiba! n.d.a.) con il quale avevo iniziato a collaborare pochi mesi prima, comunicandogli che il vecchio progetto era morto e che il nuovo corso sarebbe stato decisamente rock ‘n roll senza fronzoli e volutamente cantato in italiano. Eravamo entrambi gasati per il ritorno sulle scene dei Litfiba con Pelù alla voce e quindi nel giro di pochissimi mesi entrammo in studio per l’esordio de “L’inquietudine”, un disco di robusto rock italiano. Con il passare degli anni sono stato sempre più un uomo solo al comando, con tutti i pro e contro del caso. I pro sono e saranno sempre che il progetto Shake Me morirà solo quando io ne avrò voglia senza rotture di scatole che troppe volte fanno crollare le band. I contro sono soprattutto economici in quanto sono io a metter fuori la grana per ogni singola operazione oltre a non poter condividere con nessuno preoccupazioni e frustrazioni di sorta. Non essendo Vasco o Liga, ti assicuro che essere un solista è dura, fino a quando avrò la forza combatterò senza nessun problema.
Il progetto vanta la collaborazione di grandi musicisti italiani quali Ricky Portera, Alex De Rosso, James Castellano, giusto per citarne qualcuno. E’ stata un’impresa coinvolgere tutti questi grossi nomi ?
Il tutto è nato oltre quattro anni fa, volevo dare una sterzata importante al progetto perché vivevo una situazione di stallo e amarezza in quanto la band con la quale stavo scrivendo i pezzi nuovi era andata in malora, per mia scelta aggiungo. Avevo la certezza che suonassi con quei ragazzi perché non riuscivo a trovare di meglio. Quindi tutti a casa e in un momento di coraggio e follia tramite una mia carissima amica entro in contatto con Ricky Portera. La prima volta ci incontrammo a Salerno e fui colpito dalla sua gentilezza oserei dire disarmante. Lo guardavo e pensavo alle hit che aveva scritto con gli Stadio; ancora adesso se ci ripenso mi emoziono. Vivo di emozioni Mirella; mi nutro anche di piccoli dettagli che poi porto per sempre con me. L’appetito vien mangiando e lo stesso feci con Giacomo. Ricordo che lo tempestai di email in una mattinata e alla fine mi diede il suo numero di telefono. Ora posso dirlo ridendoci su, ma non fui esattamente a mio agio a telefono anche se cercai in tutti i modi di essere disinvolto. Tu sei il signor nessuno di Salerno e lui invece si divide i palchi con Pelù, Elisa, Nannini, Raf ecc, capirai che sono cose che un tantino mettono agitazione. Non ne avevo abbastanza e contattai poi il mitico Alex de Rosso. La cosa che racconto spesso ai miei amici è che la prima telefonata che ebbi con Alex durò quasi mezz’ora, probabilmente percepii una persona estremamente empatica che mi lasciai andare e parlammo tanto. Alex è una persona davvero speciale anche lui dotato dell’umiltà che solo i veri grandi posseggono. Consentimi di citare fra i nomi più quotati anche Mark Basile, grande voce dei DGM ma anche eccellente tastierista e arrangiatore. Con Mark ci si conosce da tanti anni anche se poi la prima volta che ci si è conosciuti di persona è stata in occasione di un festival che organizzo a Salerno, il “Rock in Flames” dove i DGM erano gli headliner. Già in quell’occasione capii che con Mark c’era poco da scherzare. Persona davvero affabile ma estremamente professionale. Dalle nostre parti diciamo “due parole sono troppe e una è poca”!
“Lullaby For Demons” è un disco che parla dell’universo femminile; cosa ti ha spinto a scegliere questa tematica?
A istinto e in maniera alquanto superficiale ti direi perché adoro le donne; sia in termini estremamente passionali che dal punto di vista del rispetto che ho verso la figura femminile. E’ un lavoro che riesce a ruotare intorno all’essenza femminile traendo spunto da fatti di cronaca nera, di scandali sessuali, disagi esistenziali o perché no il semplice tributo ad un film. Trova spazio naturalmente anche il “semplice” e delicato romanticismo che deve essere sempre un comodo rifugio per ogni ascoltatore che si approccia a delle ballad.
Credi che le donne abbiano realmente conquistato la tanto combattuta parità dei diritti o siano sempre e comunque oggettivizzate dalla società ?
Domanda molto interessante che solo una donna poteva farmi e della quale ti ringrazio naturalmente. Ti spiazzerà ciò che sto per dirti ma credo che la donna da qualche anno si sia accorta consapevolmente dell’avere tante frecce al proprio arco. La donna ormai è in pianta stabile in ruoli della società che erano ad appannaggio solo degli uomini; in politica ad esempio il ruggito femminile è forte e imponente; magari io non spingerei troppo il piede su questa storia della parità, in quanto è diritto di una donna poter aspirare a ruoli decisamente maschili, ma ti sono sincero, quando vedo soldatesse in giro per strada dalla fisicità tutt’altro che imponente allora mi chiedo perché: perché la donna deve per forza perdere la propria femminilità pur di competere con il maschio. Mi accennavi al pericolo dell’oggettivizzare ancora le donne. Faccio l’avvocato del diavolo rispondendoti che per me la donna come già ti ho anticipato, ha raggiunto una forza mentale tale da manipolare anche il più astuto dei maschietti. Ecco perché poi entra in gioco la brutale vigliaccheria maschile, espressa in atti di violenza sicuramente superiori agli anni in cui la donna era confinata ai margini della società, ergo inoffensiva. Lasciandoti con una battuta posso affermare che le donne in tailleur sono estremamente seducenti soprattutto quando poi riescono a rapirti con il cervello.
“Lullaby For Demons” E’ stato pubblicato il 29 Ottobre, sono previsti live per promuovere la nuova uscita?
Questo è il tasto dolentissimo della faccenda. Cercherò di fartela breve anche perché non amo parlare delle cose che mi mettono stress emotivo. La faccenda è molto semplice, Mirella. Se non sei con un’agenzia di booking e metti fuori un bel po’ di grana non riuscirai mai a entrare in un giro di eventi di un certo tipo. Molti ci provano anche senza soldi ostentando conoscenze e amicizie con musicisti e promoter, che poi alla fine portano a poco. Io non sono contro il pay to play per intenderci; il problema è che le agenzie anno per anno stanno diventando sempre più mercenarie, divorando i sogni di tante giovani realtà che credono di poter calcare palchi importanti. Anch’io ho un’agenzia ma tendo sempre a mettere le cose in chiaro fin da subito. La promozione la farò in tutti i modi possibili, visto il mio progetto estremamente versatile, sarà fatto in qualsiasi modo, set acustici, ospitate in qualsiasi tipo di evento; è un progetto che musicalmente può essere aperto a più strade e devo essere soprattutto paziente e bravo a sfruttarle quando capiteranno, considerando che questo maledetto covid tenderà ancora a influenzare il tutto.
Diamo i contatti sul web degli Shake Me ai nostri ascoltatori ?
La mia pagina personale è: www.facebook.com/lukashakemeband, mentre quella artistica del progetto shake me è: http://www.facebook.com/shakemeband. Sono presente anche su Instagram cercando Luka Shake Me e naturalmente su youtube: ww.youtube.com/shakemeband
Ti ringrazio di essere stato con noi, ti lascio l’ultima parola!
Mi limito a ringraziare ancora una volta te per lo spazio concessomi ed eviterei di fare la lista dei ringraziamenti che fa molto radio partenopea che trasmette i cantanti neomelodici. Seguite la paginetta Shake Me per restare in contatto e scambiare opinioni sul disco o sulla musica in generale, elemento cardine nel costruire buoni rapporti sociali.

Ascolta qui l’audio completo dell’intervista andata in onda il giorno 6 Dicembre 2021