Alfieri del più incontaminato heavy metal old school, gli italiani Gunjack hanno sfornato lo scorso 2 febbraio il loro terzo album in studio, “The Third Impact” (Neecee Agency). Lavoro che sin dal titolo evidenza le intenzioni bellicose del trio rappresentato in questa sede dal bassista\cantante Mr.Messerschmitt.
Benvenuto, è arrivato il momento di “The Third Impact”, che sin dal suo nome certifica che si tratta del vostro terzo album, quello che nella tradizione rock segna la maturità completa di una band. Ritenete che anche nel vostro caso sia così?
Ciao, innanzi tutto grazie per questa intervista. Sì, in effetti siamo molto soddisfatti di questo risultato. Abbiamo voluto definire al meglio il nostro sound – già in “The Cult of Triblade” si può sentire un cambiamento rispetto a “Totally…” – ma credo che questa cosa sia una normale evoluzione.
I vostri primi due album sono usciti quasi ad un anno di distanza l’uno dall’altro, mentre questo ha necessitato di una gestazione più lunga, come mai?
Purtroppo la pandemia non ha giocato a nostro favore: il materiale era praticamente pronto, ma il lockdown e, ovviamente, l’impossibilità di muoversi liberamente, ha fatto sì che optassimo per l’attesa di un periodo “leggermente” migliore. Già con il secondo album, che tra l’altro stava andando alla grande, abbiamo dovuto bloccarci causa Covid. Peccato.
Come e quando sono nati i pezzi che compongono il disco?
Ogni pezzo dell’album è un racconto di ciò che accade intorno a noi o di fatti storici che ci fanno riflettere. Cerchiamo di trattare diversi temi, come i problemi ambientali o quelli sociali, fino alla religione. E ovviamente, in puro stile Gunjack, ci piace maneggiare lo scomodo tema della guerra.
L’impressione generale che ho ricevuto fin dal primo ascolto è quella di un disco più diretto dei precedenti ma anche più oscuro. Voi invece come trovate il sound di “The Third Impact” in rapporto alle vostre precedenti uscite?
Hai centrato in pieno, quello è il risultato che volevamo: un album più oscuro. I temi trattati e le ritmiche che servivano per queste song non potevano essere come per esempio in “Totally”. Anche se poi le fondamenta rock’n roll ci saranno sempre. Cercavamo un sound più “grosso” e cattivo, e credo che ci siamo riusciti.
La triplice lama che vi identifica, e che è stata anche oggetto del titolo del vostro disco precedente, oggi la troviamo trasfigurata nel simbolo del pericolo biologico: quanto la stretta attualità ha inciso sulle canzoni di questa uscita?
Direi tantissimo. Ovviamente questa pandemia ha influito su tutto, ne senti parlare tutti i giorni a qualsiasi orario. E’ quindi normale che volente o nolente ne sei influenzato in molte cose che fai. L’immagine sulla copertina vuole però essere anche un modo per combattere questa negatività mentale: il triblade incarna la musica, che in questo caso è davanti al virus e lo combatte. Quindi mai arrendersi!
Siete degli alfieri della vecchia scuola, ma non dei nostalgici: come è possibile attualizzare l’heavy metal?
Siamo convinti che in primis bisogna suonare ciò che piace a se stessi. Sembra banalità ma non lo è: molto volte si decide su cosa “creare” in base a ciò che va in quel momento o ciò che si crede possa richiamare più persone. In realtà, siamo legati all’old school, questo è innegabile, ma nello stesso tempo non ci diamo dei limiti. Ognuno di noi ha delle proprie influenze che può usare per creare nuovi riff o arrangiamenti, cose magari, non proprio “standard” per il genere.
Di contro, cosa non deve mai mancare in un album heavy metal che si rispetti?
Beh, direi la chitarra tagliente, il basso pesante e la batteria che pesta a più non posso, ahahaha…
Visto che si parla di metal classico e voi siete un power trio, vi andrebbe di citare alcuni terzetti classici che vi hanno influenzato?
Se non dicessi Motörhead, qualcuno riderebbe, ehehe! Ma anche Sodom o Venom!
Torniamo all’attualità, anche se in piena emergenza forse bisognerebbe parlare di futuro che si spera prossimo: avete già dei programmi per la promozione dal vivo del disco?
Sì, ad ora abbiamo in programma il release party al Trani di Belgioioso, Pavia, il 4 Marzo ma stiamo lavorando per il calendario 2022. Incrociamo le dita!
