Nexus Opera – La Grande Guerra

Questa volta la collaborazione con Metal Underground Music Machine mi ha permesso di conoscere i Nexus Opera, ragazzi che hanno saputo sposare la propria passione per la musica con quella per la storia. Dopo una panoramica, ci siamo soffermati con il chitarrista Marco Giordanella sull’ultimo album del suo gruppo, La Guera Granda (The Great Call To Arms)” (Revalve Records), ritrovandoci così in una trincea della nefasta Grande Guerra.

Benvenuti ragazzi, prima di passare alla disamina del vostro recente album, “La Guera Granda (The Great Call To Arms)”, mi soffermerei sul vostro amore per la storia, come è nato? E perché soprattutto per le due guerre mondiali?
La risposta è facile. E’ il nostro cantante Davide ad essere un super appassionato. Quando entrò nel gruppo, poco dopo la formazione, prese ispirazione dalle poche musiche composte elaborando i testi ed inserendo le sue storie preferite. Poi pian piano completammo il nostro primo lavoro con nove storie tratte dagli eventi della Seconda Guerra. Invece, quando iniziammo a scrivere il nostro secondo album eravamo proprio nel Centenario degli eventi inerenti l’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra ed è stato facile, conseguentemente, trovare ispirazione. Nasce così “La Guera Granda” dove raccontiamo episodi del primo conflitto tutti incentrati, però, sullo scontro italo-austriaco.

Motorhead, Sabaton, Marduk, giusto per citare alcune band che hanno subito la vostra stessa fascinazione per la guerra. Generi diversi, ma evidentemente non c’è una formula fissa per parlare di certi argomenti: voi perché avere scelto proprio il power?
Sicuramente siamo influenzati dagli anni 90, anche se poi ascoltiamo di tutto infatti la nostra musica non è completamente in linea con il power. Abbiamo spesso aggiunto stili diversi alle nostre track includendo, anche, qualche contaminazione che noi riteniamo a volte folk o tradizional-popolare. D’altra parte è anche vero che questo power è il genere che ci viene più spontaneo suonare vuoi anche per la presenza della tastiera.

Passiamo invece alla vostra di storia, l’esordio, “Tales from WWII”, ve lo siete autoprodotti, che mi dite di quel disco? Siete ancora soddisfatti?
Non si è mai soddisfatti. Ed è sempre uno stimolo per migliorarsi ma è pur sempre il nostro primo disco. Ne siamo fieri. Avevamo ( ed abbiamo) fondi limitati e abbiamo dato il nostro massimo per rendere il lavoro interessante. Ringraziamo ancora chi ci ha aiutato nella registrazione e mastering del prodotto. Così come un saluto e un grazie a chi, a suo tempo, ne ha tessuto lodi e/o critiche. Ci sono canzoni di quel disco che sono divenuti i nostri cavalli di battaglia e che riproporremo live quando sarà possibile, come “Laconia”, “Katyn” ed “End of War”.

E’ arrivato il momento di parlare de “La Guera Granda”, quando avete iniziato a scriverne i brani?
Come detto, è avvenuto quasi subito dopo l’uscita di “Tales From WWII”, visto che ci trovavamo nel 2015, a 100 anni dall’ingresso in guerra dell’allora Regno d’Italia. Purtroppo la fase di scrittura ci ha preso molto tempo sia per la nostra proverbiale lentezza ma anche a causa di un doppio cambio di lineup al basso. Il completamento dei pezzi è arrivato nel 2018 e a metà del 2019 eravamo in sala di registrazione, il disco poteva essere pronto per i primi del 2020 ma poi è successo quello che sappiamo tutti.

Avevate ben chiaro il concept del disco prima di buttar giù i primi riff?
Per il secondo album decisamente sì. Sapevamo dove saremmo atterrati. E questo anche se di solito nascono prima le melodie dei testi. Ma il desiderio era proprio quello di dedicare l’intero album a storie e protagonisti italiani del primo conflitto mondiale. 

Vi siete avvalsi della consulenza storica di qualcuno al di fuori della band?
Non in particolare. O se per consulenza si vuole intendere letture di libri, articoli, o quant’altro allora sì. Davide è sempre alla ricerca di cose del genere su tutte le  pubblicazioni che siano libri o anche fumetti a volte. Infatti, rivelazione, il titolo dell’album deriva proprio da una pubblicazione a fumetti di una storia inventata ma plausibile di soldati italiani durante gli ultimi giorni della Strafexpedition. 

Raccontate un pezzo della nostra storia patria, avete optato per un titolo in “italiano”, però alla fine avete preferito per i testi l’inglese alla vostra lingua natale, come mai?
Il titolo è espresso più in forma dialettale, diciamo. Comunque, l’italiano e una bella lingua ma l’inglese riesce ad espandere la musica in maniera globale. Inoltre non è semplice adattare l’italiano a questo tipo di musica.  È vero, c’è qualche esempio ma si è trattato per lo più di canzoni isolate come fu per la ballad dei Rhapsody. Rimaniamo convinti che la lingua giusta per questo genere sia l’inglese e questo senza nulla togliere alla nostra lingua madre.

Ho visto il video tratto dal brano “The Mine”, vi faccio i complimenti perché curato nei minimi particolari. Chi se ne è occupato?
Abbiamo passato settimane se non mesi a trovare idee per il video. E non ci siamo riusciti. Il merito va tutto a i ragazzi di Kinorama che, una volta ascoltato il pezzo, letto il testo e la nostra bozza hanno approfondito l’evento narrato e hanno avuto la loro idea e la loro interpretazione della storia. Il tutto ci ha letteralmente stregato e credo che scelta migliore non potevano fare perché hanno realizzato uno dei nostri sogni e ancora oggi, quando vediamo il video, orgoglio e brividi prendono il sopravvento. Ancora un grazie a loro. Li consigliamo a tutti!

In questi giorni pare che qualcosa si stia muovendo per la musica dal vivo, voi avete già dei programmi o è ancora troppo presto per poter parlare di un ritorno alla piena attività concertistica?
Non vediamo l’ora di tornare a suonare. Ormai tra l’impegno per la registrazione e il blocco causato dalla pandemia sono passati due anni. Abbiamo sicuramente in progetto un release party per promuovere il disco e stiamo vagliando alcune proposte per live estivi . Troverete tutto sulle nostre pagine social. Non appena avremo news sarete subito informati!

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...