Deluded by Lesbians – Umami

Quinto album per i Deluded by Lesbians, power trio meneghino (anche se due terzi della band ha realmente origini baresi) che pubblica la loro ultima fatica discografica, “Umami”, con l’etichetta Bagana/B District. La band, formata da Lara Brixen (batteria e voce), Federica Knox (chitarra, basso e voce) e Lara O’Clock (basso, chitarra e voce), durante la sua carriera ha aperto i concerti per band come Nada Surf, Kyle Gass Band, Monotonix e ha partecipato a festival importanti come l’Home Festival di Treviso nel 2017, Expo 2015 a Milano, Magnolia Parade 2010, Miami 2011, calcando anche palchi internazionali come lo Sziget Festival di Budapest per ben due volte nel 2010 e 2012. Abbiamo intervistato Lara che ci racconta qualcosa in più su quest’ultimo lavoro, appena pubblicato.

Avete un nome “singolare”, da dove deriva il vostro monicker e soprattutto da dove derivate voi come musicisti?
Tutto quello che riguarda il nostro magico mondo viene da storie vere e anche il nome della band ha un riscontro nella realtà: tre ragazzi che si innamorano di tre ragazze che purtroppo avevano gusti molto simili ai nostri e quando si trovano a suonare insieme cercano un nome con qualcosa che li accumunava. Le persone vengono da esperienze musicali e di ascolto molto diverse (metal, alternative ed fm rock anni ’90) e questo ci porta a non avere mai un approccio unico nei nostri pezzi e lo riteniamo un po’ il nostro marchio di fabbrica.

Che significato ha il titolo del vostro ultimo lavoro “Umami” e come mai i riferimenti al Giappone?
Quando abbiamo scritto “Glutamate”, il nostro secondo singolo e videoclip che ironicamente sfata il mito del glutammato di sodio come pericoloso, siamo entrati nel magico mondo dell’umami. L’umami è proprio il sapore che viene stimolato dal glutammato, è il quinto sapore che può percepire la nostra lingua ed è stato scoperto in Giappone ad inizio ‘900. Questo è il nostro quinto disco, lo riteniamo molto saporito e chiamarlo “Umami” è venuto naturale! E il Giappone rimane sempre un posto molto affascinante. Ma il disco non parla solo di umami, ci sono asinelli (“Rufus”), canzoni che sembrano belle ma la radio le passa fino allo sfinimento (“Out Of My Head”), canzoni contro le cover band dei Queen (“Freddie”), abbronzature improbabili in paesi Baltici (“Suntanning in The Baltics”) lotte sociali per il Wifi libero (“WIFI”, su cui ospitiamo Timo Tolkki degli Stratovarius per un assurdo power solo in una canzone pop punk).

In che formato esce e dove è possibile acquistare il vostro disco?
Abbiamo ritenuto che non potessimo non avere un’uscita fisica del disco, ma siamo rimasti legati ai nostri cari vecchi anni 90 e al CD (che al momento è nettamente più semplice da stampare visti i ritardi mondiali che si sono accumulati nella stampa dei vinili). Siamo molto orgogliosi del prodotto finito, abbiamo fatto finta di essere una band giapponese che pubblicava un disco negli Stati Uniti, con un booklet interamente in Giapponese, un secondo booklet in bianco e nero con i testi tradotti in Inglese e l’OBI, la fascetta di cartoncino tipica dei dischi pubblicati nel sol Levante. Il disco è disponibile sulla nostra pagina Bandcamp, ai nostri shows e ovviamente in digitale e streaming su tutte le piattaforme.

I vostri videoclip sono altrettanto particolari, così come il vostro modo di comunicare, ce ne parlate?
Abbiamo un approccio molto creativo in tutto quello che facciamo. Pur avendo una “linea editoriale” cerchiamo sempre di non annoiarci e creare qualcosa di nuovo e che faccia divertire soprattutto noi per primi e a volte ci ispiriamo al rock del passato. Per “Glutammate” abbiamo deciso di girare una parodia di “Numb”, un singolo degli U2 del 1993 che il magazine NME ha messo al sedicesimo posto nella classifica dei peggiori video di sempre.

Tour in vista, programmi imminenti?
Oltre ad avere una dozzina di pezzi in saccoccia in diversi stadi di completamento su cui lavorare, siamo pronti per promuovere “Umami” in tutta Europa e non vediamo l’ora di calcare i palchi soprattutto dei Festival per farci conoscere da un pubblico che ancora non è salito sul carro dei delusi.

INTERVISTA ORIGINARIAMENTE PUBBLICATA SU “IL QUOTIDIANO DI BARI” IL 29 MARZO 2023

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